di Tino Bedin presidente dell'Ira
Da febbraio si è ulteriormente perfezionata l'organizzazione gestionale dell'Istituto di Riposo per Anziani di Padova: è stata infatti attivata l'area medico-riabilitativa ed è stata specializzata socio-assistenziale. Si tratta di un percorso iniziato all'IRA nel luglio 2007, quando il Consiglio di amministrazione ha avviato una definizione gestionale dell'Istituto con la finalità di accrescere e specializzare la professionalità delle proprie prestazioni e di assumere un'organizzazione corrispondente ai servizi forniti agli anziani ospiti e ai loro familiari.
Era stata allora istituita un'area specifica per la vita complessiva degli ospiti ed era stata introdotta la nuova figura del consulente sanitario. L'esperienza di questo periodo ha visto l'affermarsi della crescente importanza del ruolo del consulente sanitario in presenza di una sempre maggiore gravità della "non autosufficienza. Inoltre l'IRA è impegnato in progetti immediati che comportano sia un ulteriore professionalizzazione dei servizi medici e riabilitativi sia un decisivo rapporto con l'Ulss proprio nella parte della convenzione che riguarda questi servizi.
La continuità di relazioni. Esperienza fatta e prospettive immediate hanno suggerito dunque l'opportunità di continuare il percorso iniziato nel luglio del 2007 e di istituire una specifica area "medico-riabilitativa. A quest'area afferiscono il servizio medico e i due servizi riabilitativi individuati dalla convenzione con l'Ulss, cioè fisiokinesiterapia e logopedia. L'area è affidata ad un medico-coordinatore che svolge anche il servizio di consulenza sanitaria. Per questo incarico abbiamo trovato la disponibilità del dottor Fabio Tamellini, primario geriatra, che continua con un nuovo ruolo la sua collaborazione con l'IRA.
L'area "socio-assistenziale" si specializzerà ulteriormente nei servizi diretti alla persona. Ad essa afferiscono i servizi: sociale, accoglimenti, accettazione a contenuto assistenziale ed alberghiero; psicologico; educativo e animazione.
La struttura organizzativa dell'Istituto appare così più rispondente alla realtà dei servizi che l'IRA eroga. Inoltre la valutazione dell'IRA presso gli Ospiti, i Familiari ed i possibili utenti ne trarrà ulteriore giovamento, in quanto la nuova organizzazione valorizza una delle peculiarità dell'IRA: il proprio servizio medico-riabilitativo.
Si tratta di un servizio che ha i suoi punti di forza nella continuità assistenziale per la gestione sia della cronicità della non-autosufficienza sia delle situazioni di acuzie. Decisiva per la qualità della vita degli ospiti e per la serenità dei familiari è anche la "continuità relazionale" che il servizio medico riesce ad esprimere.
Suddividere i pesi delle famiglie. Ovviamente non consideriamo concluso il percorso di perfezionamento dell'organizzazione dell'IRA, che dobbiamo essere pronti a confrontare con esigenze degli anziani, progetti dell'Istituto ed esperienza sul campo. Questa nostra disponibilità però non basta da sola.
Sono passati cinque anni dalla chiusura dell'Ospedale Geriatrico di Padova, che ha comportato modifiche sostanziali non solo nell'organizzazione della Sanità pubblica padovana, ma anche nell'organizzazione della vita di molte famiglie con anziani e nella gestione delle Case di riposo. Si tratta - ora è indispensabile ammetterlo - di modifiche pesanti per le famiglie e le Case di riposo.
È il momento di progettare una più equa ed efficace ripartizione di questo peso. Senza entrare nelle soluzioni operative il punto di partenza non può che riguardare la Regione Veneto con il progressivo superamento della "impermeabilità finanziaria" tra interventi sanitari ed interventi socio-assistenziali. Se la nuova organizzazione sanitaria ha accresciuto gli impegni economici ed esistenziali di famiglie e di istituti per anziani, non è più sopportabile che almeno una parte dei "risparmi sanitari" non siano restituiti agli anziani e alle loro famiglie attraverso una più sostenuta rete di servizi alla domiciliarità e alla residenzialità.
2 marzo 2009
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