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di Tino Bedin
L'anziano non si difende da solo.
L'anziano non dice mai che ha caldo; anzi dice più frequentemente il contrario.
L'anziano non dice mai che ha sete, tace fino ad arrivare alla disidratazione.
Per questo l'estate è un periodo critico. Nella propria abitazione o in una residenza collettiva questo atteggiamento richiede molta attenzione da parte delle persone che ne condividono la vita.
All'Istituto di Riposo per Anziani di Padova il personale medico, infermieristico ed assistenziale è particolarmente attento alle esigenze non espresse dagli anziani ospiti.
La protezione dal caldo e il controllo dell'idratazione sono fra le attività che l'IRA assicura a seicento anziani nelle sue sei residenze (le quattro di via Beato Pellegrino, quella dell'Arcella in via Reni e il Pensionato Piaggi di piazza Mazzini), nel Centro diurno "Pro Senectute" di via Beato Pellegrino e - per la prima volta quest'estate - nel Centro Diurno per anziani non autosufficienti "Casa Famiglia Gidoni" a Terranegra.
Innanzi tutto la climatizzazione degli ambienti è monitorata costantemente, adeguata alle esigenze e alle sensazioni degli anziani. Il confort ambientale è una scelta di lunga data all'IRA, sostenuta proprio dalla conoscenza profonda della vecchiaia.
Sul piano individuale c'è poi una particolare cura nella scelta dell'abbigliamento. Via le maglie di lana che per abitudine e per sensazione molti anziani non dismetterebbero neppure a Ferragosto.
Così finora in questa estate non si sono registrati i febbroni improvvisi che sono causati dall'ipertermia, cioè dal surriscaldamento.
Un'altra attività personalizzata è finalizzata alla giusta idratazione degli anziani, assicurando loro la necessaria quantità di liquidi. Fenomeni di disidratazione che si registrano anche nelle abitazioni, all'IRA non si sono avuti in questa estate.
16 agosto 2009
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