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VECCHIAIA
SABATO 11 OTTOBRE 2008

Padova, Auditorium Pollini- Ore 21
Concerto di beneficienza
per l'Istituto di Riposo per Anziani

Protagonisti il Coro Città di Padova e la Civica Orchestra di Fiati
Il Comune di Padova e l'Istituto di Riposo per Anziani promuovono per sabato 11 ottobre alle 21 all'Auditorium Pollini di via Cassan a Padova il concerto "Armonie d'Autunno: voci e fiati". Protagonisti sono il Coro Città di Padova, diretto dal maestro Dino Zambello, e la Civica Orchestra di Fiati di Padova, diretta dal maestro Marco Bazzoli. Si tratta di un concerto straordinario di beneficienza proprio a favore dell'Istituto di Riposo per Anziani di Padova, secondo una tradizione che lega Padova all'IRA da quasi due secoli. Per questo vi collaborano tutti Lions Club e i Rotary Club della provincia di Padova. Contribuiscono l'Impresa Maltauro e Punto Immobiliare.
Nel corso della serata il presidente dell'IRA Tino Bedin presenta l'attività di questa pubblica istituzione di servizio sociale.
Il presidente Bedin e Sandra Nicoletto, segretario generale, così descrivono il rapporto tra Padova e IRA nella presentazione del concerto.
Era d'ottobre, nel 1819, quando a Padova cominciava (ancora sulla carta) la storia della Casa di Ricovero, che oggi si chiama Istituto di Riposo per Anziani. La "carta" è la lettera del Demanio provinciale che destina a casa di ricovero il monastero di Sant'Anna in via Speroni. Un atto pubblico, dunque, è all'origine dell'IRA, che nei suoi 189 anni è sempre stato "pubblico" per natura e per finalità.
Pubblico giuridicamente, tanto che all'originaria Opera Pia nel 1890 si applica la legge Crispi e la si trasforma in Opera Pubblica di Beneficenza. Pubblico perché municipale: il legame con il Comune di Padova è sostanziale per l'IRA (ad esempio, è il Comune che acquista la prima sede dell'Opera Pia nel 1838). Pubblico perché civico: l'iniziale dotazione finanziaria dell'Istituto è il patrimonio del canonico padovano Giusto Antonio Bolis, che nel 1820 per testamento lascia tutto all'istituendo Pio Istituto (e la beneficenza è la risorsa che ha consentito all'IRA di adeguarsi al cambiare dei bisogni). Pubblico perché sociale: è da sempre la risposta a difficoltà che persone e famiglie non possono superare da sole.
Oggi una di queste difficoltà è rappresentata dalla riduzione dell'autonomia personale con l'avanzare dell'età. La sfida cui l'IRA si dedica ogni giorno è assicurare una vita di qualità alle persone molto avanti con gli anni e alle loro famiglie. Sono 574 le persone anziane che abitano nelle residenze dell'Istituto e che vi trovano operatori, strutture e servizi che sopperiscono in misura personalizzata alle limitazioni determinate dall'età. Le loro famiglie possono continuare a mantenere legami affettivi e consuetudini di vita essendo sostenute nelle difficoltà più impegnative.
L'IRA è diventato sempre più per i Padovani uno strumento (in molte situazioni l'unico) per continuare a "fare famiglia" quando la "grande" età potrebbe diventare incombente. Ai Padovani chiediamo anche per questo di confermare l'apprezzamento e l'attenzione per questa loro benemerita Istituzione, considerandola parte delle loro famiglie.

2 settembre 2008
ve-011
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Tino Bedin