VECCHIAIA |
VENERDÌ 23 MAGGIO 2008 |
Padova, Istituto di Riposo per anziani - 0re 16 |
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Una buona tavola
destinata ad una buona vita
Convegno promosso da IRA e Pro Senectute |
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Quanto conta il cibo nella vita degli anziani? Qualche risposta verrà dal convegno "Cibo, golosità e salute negli anziani", in calendario il 23 maggio prossimo all'Istituto di Riposo per Anziani di Padova. Alle ore 16 nella sala polivalente di via Beato Pellegrino 192, ne parlano Giancarlo Burri (L'alimentazione nell'anziano: sensi, memoria, emozioni), Emine Meral Inelmen (La malnutrizione in eccesso nell'anziano: una nuova realtà) e Fabio Tamellini (Sovrappeso e patologie correlate). Il convegno è organizzato dall'IRA e dalla Pro Senectute del Lions Club ed è aperto a tutta la cittadinanza. Il primo intervento è affidato al vicesindaco di Padova Claudio Sinigaglia. Seguono i saluti del Lions Club Distretto 108 TA3 con le parole di Maurizio Bertoldi, governatore, e Sandro Castellana, vicegovernatore. Antonio Botner Picecco, presidente della Commissione Anziani del Lions, introduce quindi gli interventi, moderati da Giuseppe Jori. Le conclusioni e le prospettive dell'approfondimento sono affidate al senatore Tino Bedin, presidente dell'IRA. "L'Istituto di Riposo per Anziani - spiega Tino Bedin - continua anche con questo convegno un impegno sia culturale sia organizzativo coerente con la consapevolezza che un'alimentazione ben accetta costituisce un requisito fondamentale per il mantenimento e il recupero di un buono stato di salute delle persone avanti con gli anni. Fa' che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo, raccomandava Ippocrate all'inizio della Medicina europea. Nella vecchiaia le pastiglie sono inevitabilmente parte della… dieta; ancora di più dunque bisogna compensarle con un cibo gradevole, atteso, fatto per nutrire ma anche per soddisfare il gusto e le sensazioni: insomma per tenere viva la golosità". Conclude il presidente Bedin: "Per l'IRA di Padova è possibile realizzare questo obiettivo anche nella Ristorazione collettiva. E l'esperienza qui maturata potrà essere utile anche nell'alimentazione familiare. Lo stretto rapporto tra la preparazione dei cibi e le capacità degli ospiti, invece che generare monotonia, come spesso avviene anche in famiglia, può diventare lo stimolo per nuove scoperte nelle cucine domestiche o collettive". |
6 aprile 2008 ve-003 |
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