L'UMANITÀ |
La missione nella visione di Papa Francesco / 1 Ora che siamo arrivati "fino agli estremi confini della terra" Il cammino può continuare, utilizzando due parole-segnale: periferie, discepoli missionari
di Tino Bedin Siamo arrivati "fino agli estremi confini della terra". La globalizzazione e i social media consentono di girare il pianeta, di conoscerlo anche nelle persone, di sentircene parte. Vale in particolare per i giovani, ai quali Papa Francesco ha fatto osservare: "Gli estremi confini della terra sono per voi relativi e sempre facilmente navigabili. Il mondo digitale, le reti sociali che ci pervadono e attraversano, stemperano confini, cancellano margini e distanze, riducono le differenze. Sembra tutto a portata di mano, tutto così vicino e immediato" (Messaggio per Giornata missionaria mondiale 2018).
La geografia e la biografia. Arrivando proprio dalle "Missioni", Papa Francesco ha ben chiaro che gli estremi confini della terra si raggiungono e si abitano utilizzando non la geografia ma la biografia: utilizzando l'autobiografia nell'andare: "Io sono una missione in questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo" (Evangelii Gaudium, 273); utilizzando le biografie collettive nel cercare e nell'incontrare: "Ambienti umani, culturali e religiosi ancora estranei al Vangelo di Gesù e alla presenza sacramentale della Chiesa rappresentano le estreme periferie, gli estremi confini della terra, verso cui, fin dalla Pasqua di Gesù, i suoi discepoli missionari sono inviati, nella certezza di avere il loro Signore sempre con sé. In questo consiste ciò che chiamiamo missio ad gentes. La periferia più desolata dell'umanità bisognosa di Cristo è l'indifferenza verso la fede o addirittura l'odio contro la pienezza divina della vita" (Messaggio per Giornata missionaria mondiale 2018).
Fraintendimento diffuso. "Discepoli missionari" è una parola sola. Non scrive "discepoli e missionari", perché se ne potrebbe ricavare che uno può essere discepolo senza essere missionario. 3 marzo 2019 |
um-027 20 maggio 2019 |
scrivi
al senatore Tino Bedin |