Un appello per la lista unica dell'Ulivo alle elezioni europee del 2004 è stato sottoscritto da numerosi senatori e deputati. Tra gli altri il documento è firmato dai senatori veneti Marcello Basso, Tino Bedin, Giovanni Crema, Paolo Giaretta, Tiziano Treu e Luigi Viviani. Ne pubblichiamo il testo.
Noi pensiamo che la proposta avanzata dal Presidente Prodi - un programma e un'unica lista alle prossime elezioni europee - debba essere sostenuta con convinzione e compiutamente realizzata. Mentre l'Unione Europea si allarga e si approfondisce - con la discussione e l'approvazione del nuovo Trattato Costituzionale - è indispensabile che il confronto della prossima primavera si concentri sulle scelte che riguardano il futuro dell'Unione e la sua collocazione nel mondo.
Negli anni Novanta l'Ulivo è stato capace di declinare un'idea forte dell'Italia in Europa. E attorno a questa idea ha saputo definire una proposta di governo per il paese che ha conquistato il consenso della maggioranza degli elettori. È necessario ripartire da quel metodo; pensare l'Europa, pensare l'Italia in Europa, pensare una proposta politica per il futuro dell'Unione.
Proprio perché fondata su questa comune visione del futuro dell'Unione Europea e della collocazione dell'Italia in Europa la proposta di un'unica lista deve essere verificata sulla base di precise convergenze politiche sui temi europei. E non può - per la stessa ragione - essere sottoposta al veto di chicchessia.
La scelta di presentare liste unitarie alle elezioni europee può inoltre costituire il punto d'avvio di un percorso più ampio, destinato a dare concretezza ad un soggetto riformista visibile e riconoscibile. Le implicazioni di questa scelta possono essere molto rilevanti. La proposta unitaria da presentare alle elezioni europee può costituire il nucleo tematico di un più ampio programma dell'Ulivo, il primo passo in direzione della proposta di governo che offriremo al paese in occasione delle prossime elezioni politiche. Così come è lecito immaginare che il lavoro necessario per costruire una più ampia alleanza elettorale di centrosinistra, sempre in vista delle elezioni politiche, potrà essere reso più agevole dall'avere già aggregato l'Ulivo su temi europei.
Sarebbe gravissima la responsabilità di quanti promuovessero un vero e proprio stravolgimento del carattere stesso della competizione elettorale: da ricerca del consenso attorno ad una nuova idea di Europa - alternativa a quella del centrodestra - a strumento per "regolare i conti" tra i diversi partiti dell'Ulivo, in vista della trattativa per comporre una alleanza elettorale da presentare alle future elezioni politiche.
Per parte nostra, intendiamo accompagnare l'impegno per il programma e le lista comune alle Europee con l'iniziativa per la strutturazione dell'Ulivo nel Parlamento e nel Paese, al fine di renderlo soggetto politico capace di alleanze con altri, proprio perché dotato di un suo autonomo progetto di governo.
31 luglio 2003
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