Una risorsa primaria della coalizione La natura democratica dell'Ulivo porta al serrato confronto interno
Un messaggio che deve arrivare forte all'elettorato
di Igor Sanguin assemblea provinciale della Margherita padovana
Le diverse anime interne all'Ulivo portano talvolta ad una linea politica non comune a tutte le forze che lo compongono e alla nascita di divisioni sul piano delle iniziative politiche.
Questo è avvertito, in particolar modo dall'opinione pubblica, come un segno di debolezza della coalizione stessa.
A mio avviso tali divisioni non costituiscono un problema reale, al contrario ritengo sia poco rimarcato, se non per nulla, dai rappresentanti delle forze politiche dell'Ulivo la positività che soggiace a tali divisioni.
E' in breve un problema di comunicazione.
Formulo due considerazioni in merito:
1) è evidente che è nella natura democratica dell'Ulivo una dialettica che porta al serrato confronto tra modi di sentire diversi;
2) è altrettanto ovvio che non vi sarebbe l'Ulivo in assenza di questo confronto.
Sulla prima considerazione aggiungo che è innegabile che, in una coalizione come quella della Destra o Casa delle libertà che si regge su una logica di bilancio di interessi particolaristici, è molto più facile, quanto più sterile, trovarsi tutti d'accordo facendo tornare i conti.
Non è così per una coalizione come l'Ulivo dove un ruolo prioritario è dato all'elaborazione di contenuti attraverso un dialogo democratico e libero che coinvolge più soggetti, chiamandone in causa non solo la sfera utilitaristico-personale, ma anche le altre sfere dell'animo umano.
Ne deriva che le possibilità di divisione diventano maggiori, ma non necessariamente compromissorie per l'elaborazione di un progetto politico forte.
In un progetto politico come quello dell'Ulivo, il punto di partenza è la conflittualità, il punto d'arrivo è la sintesi delle diverse posizioni, nella consapevolezza che, come diceva Hegel, lo scontro e il contrasto sono la molla della storia e da esso nascono nuove e talvolta migliori prospettive, proprio perché sintesi di una conflittualità iniziale.
Sulla seconda considerazione aggiungo che il binomio Ulivo/confronto-contrasto è inscindibile e risorsa primaria della coalizione stessa.
Deve arrivare forte all'elettorato questo messaggio, che la principale risorsa dell'Ulivo è costituita da questo serrato confronto, che talvolta può portare anche al dissenso, ma non secondo una logica sterile e disorganica.
Vi è alla base di questo dissenso un comune sentire (so che può sembrare contraddittorio), cioè che in una grande forza democratica e partecipativa il confronto tra le parti è alla base di una forte progettualità.
Concludo ricordando che la grandezza di una forza politica sta proprio in questo porre degli "ostacoli" al proprio modo di concepire la politica, attraverso un continuo esercizio di riflessione ed autocritica.
Fichte vedeva nel superamento dell'ostacolo, che il soggetto stesso si pone, la sua più alta realizzazione etica: la libertà.
20 aprile 2003
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