ULIVO

Conferenza stampa di fine anno, il leader attacca il governo: un bilancio pessimo, non ha mantenuto le promesse
Rutelli schiera l’Ulivo:
subito il conflitto di interessi

Rutelli schiera l’Ulivo: subito il conflitto di interessi

di F. Sa.
Corriere della Sera, 31 dicembre 2001

ROMA - Il conflitto d’interessi del presidente del Consiglio? «Sarà una priorità tra le priorità» dell’Ulivo per il 2002. Lo ha detto ieri Francesco Rutelli nella sua conferenza stampa di fine anno in cui ha annunciato opposizione dura su giustizia, informazione e separazione dei poteri. E ancora: «Il premier è proprietario di un sistema televisivo che rastrella più di 4.000 miliardi all’anno. Ciò significa che i grandi gruppi devono versare direttamente nelle tasche del capo del governo centinaia di miliardi e questo rappresenta una distorsione clamorosa dei principi di democrazia e libertà... l’Italia è l’unico Paese al mondo in cui c’è questo conflitto e va risolto. In nessuna democrazia tanti poteri sono in così poche mani». Il leader dell’opposizione ricorda che Berlusconi aveva promesso di risolvere la delicata questione nei suoi «primi cento giorni di governo». E avverte: «Non c’è clima per dialogare con questa maggioranza».
NOMINE RAI - Il secondo fronte dell’opposizione sarà l’informazione con un occhio particolare alla Rai. L’ex candidato premier del centrosinistra definisce «degna di rispetto» la posizione dei presidenti delle Camere che hanno assicurato la nomina di vertici «imparziali». Cosa su cui - aggiunge - vigilerà lo stesso presidente della Repubblica.
PROMESSE MANCATE - Il leader dell’opposizione esalta l’ingresso nell’euro e il calo della disoccupazione come «successi» del centrosinistra e boccia il governo Berlusconi il cui bilancio «finora è pessimo». La maggioranza «tradisce» gli impegni presi con gli elettori, a cominciare dalla promessa di elevare tutte le pensioni minime a un milione di lire dal nuovo anno, mentre «almeno quattro milioni di italiani non avranno l’aumento e in più dovranno pagare i ticket sulla Sanità che il governo Amato aveva abolito». Anche sulle tasse «è tempo di dire la verità», cioè che la pressione fiscale, dopo il calo degli ultimi anni, «nel 2002 tornerà a salire». La prova? «Con la nuova Finanziaria, rispetto al precedente carico fiscale (governo Amato), un lavoratore dipendente con 4 milioni di stipendio pagherà 200 mila lire in più di Irpef e un professionista con 6 milioni lordi sale a 300 mila.
LE RIFORME - Secondo Rutelli il centrodestra «mina la coesione sociale del Paese» con un «mix di populismo e dirigismo». Le uniche riforme «fatte finora dal centrodestra sono state quelle per "gli affari loro", come lo scudo per i capitali esportati illecitamente». Ma di riforme vere «non se ne vede una». Ci sono solo «ricette confuse». In queste condizioni, il dialogo è impossibile, perché invece di impegnarsi «per far funzionare la giustizia», la maggioranza tende a «sottometterla al potere politico». La riforma fiscale «non si sa nemmeno in che anno partirà». Nella scuola regna il «caos»: gli Stati generali «sono stati un fallimento». Le riforme istituzionali devono «essere vere e si devono fare in Parlamento in modo trasparente».
LE REAZIONI - Secondo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, «a differenza di quanto afferma Rutelli, il lavoro fatto dal governo in questi primi sei mesi è ottimo sia per le cose fatte che per quelle già in cantiere». Il capogruppo dei senatori di Forza Italia Renato Schifani accusa Rutelli di «mentire». Quanto al conflitto d’interessi, «nella scorsa legislatura, fu insabbiato dalla sinistra». Per i rutelliani controreplica Renzo Lusetti: «Invece di rispondere sul merito, la maggioranza fa quadrato utilizzando il solito armamentario d’insulti e propaganda».

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1 gennaio 2002
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