i-u12

Impegni mantenuti e cose da fare in tema di regionalismo
Ricomincia dalla Regione
la Repubblica italiana
Confronto fra le Tesi dell'Ulivo e le scelte del centro-sinistra

I Gruppi parlamentari di maggioranza hanno realizzato una serie di schede sui punti più rilevanti del programma dell'Ulivo del '96 con le maggiori realizzazioni ottenute in questi quattro anni di governo. Vengono inoltre evidenziati i provvedimenti in itinere ed emergono le questioni su cui impegnarsi nell'anno che resta fino alla fine della legislatura.
Ho ritenuto di interesse in questa fase del confronto politico prepararne una sintesi per quanto riguarda la "ristrutturazione" della Repubblica in forma regionale. Mi pare questo un argomento su cui discutere in vista del rinnovo dei consigli regionali e della elezione diretta del presidente della regione: modalità nuova, che è appunto fra gli impegni mantenuti dall'Ulivo.
Le schede sono infatti costruite sulle 88 tesi della piattaforma programmatica, sulle quali la coalizione dell'Ulivo vinse le elezioni del 21 aprile 1996. Ciascuna delle schede è nella versione integrale, in quanto serve a dare il quadro d'insieme. Per facilitarne l'individuazione, i temi più regionali sono segnalati e in corsivo.
Mentre il Polo (con la Lega) punta in questa campagna elettorale alla "nazionalizzazione" della politica e dell'interesse dei cittadini, richiamare pacatamente l'attenzione sulla nostra regione, sulle novità che vive e su quelle che è chiamata a realizzare, mi sembra non solo un modo corretto confrontarsi con i cittadini, ma anche una scelta politica che potrà essere apprezzata.

Tino Bedin

Aprile 2000

 

TESI 1
UNO STATO CHE FUNZIONA:
FORMA DI GOVERNO E ELEZIONI

PROGRAMMA
* Il nostro paese ha bisogno di completare la transizione aperta dalla stagione referendaria senza indugiare oltre in una terra di nessuno dove rischiano di cumularsi i difetti del vecchio sistema e quelli del nuovo. Occorre rifarsi allo spirito riformatore di quella stagione per realizzare un equilibrio organico fra diritti della maggioranza e contropoteri dell'opposizione, nonché fra centro e periferia all'insegna di un federalismo cooperativo. Il fondamento della nuova forma di governo sono partiti responsabili che si impegnano a perseguire obiettivi di legislatura e che ne rispondono con un preciso mandato politico davanti ai cittadini-arbitri. Per realizzare ciò la forma di governo deve essere centrata sulla figura del Primo Ministro mentre al Capo dello Stato è affidata la funzione di garante delle regole e di rappresentante dell'unità del paese. Il mandato che chiediamo sulle regole comuni è per aprire un confronto aperto e libero, non per conclusioni unilaterali.
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
È stata approvata la legge costituzionale 24 gennaio 1997, n.1 per la istituzione di una commissione bicamerale per le riforme costituzionali, limitata alla sola seconda parte della Costituzione. La riforma doveva investire la forma dello Stato, la forma di governo, il sistema delle fonti, il bicameralismo, la giustizia. Il fallimento della commissione ha riaperto la strada delle revisioni parziali secondo il procedimento di cui all'art. 138 della Costituzione.
· Una prima riforma importante è l'approvazione dell'elezione diretta a suffragio universale del Presidente della Giunta regionale e le nuove disposizioni sull'autonomia statutaria delle regioni (legge costituzionale 22 novembre 1999, n.1).
L'elezione diretta del presidente della regione si inquadra nell'obiettivo del superamento della transizione per la realizzazione della democrazia dell'alternanza e di un rapporto più diretto fra cittadini e governanti attraverso l'istituto dello scioglimento del consiglio e il ritorno alle urne nel caso in cui una mozione di sfiducia rovesci il presidente eletto.
Vi è poi una proposta di legge costituzionale, all'esame ora della Camera, che propone una revisione dell'art. 51 della Costituzione al fine di prevedere azioni positive per promuovere condizioni di eguaglianza dell'accesso dei cittadini dell'uno e dell'altro sesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive.

TESI 3
AUTOGOVERNO LOCALE
E FEDERALISMO COOPERATIVO

PROGRAMMA
* Dobbiamo superare l'impostazione centralista dello Stato e delle amministrazioni che non hanno piena responsabilità nel governo del territorio. Il potenziamento delle autonomie territoriali dovrà ampliare la funzione legislativa delle regioni, rafforzare la funzione amministrativa degli enti locali e accrescerne l'autonomia organizzativa. L'organizzazione decentrata dei pubblici poteri ha l'obiettivo di realizzare i principi di sussidiarietà e di autogoverno delle comunità territoriali nel rispetto dell'unità nazionale, della solidarietà tra le aree più sviluppate del paese e quelle meno sviluppate, in coerenza con l'integrazione nel quadro dell'Unione Europea.
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
· La legge costituzionale 1/1999 regola l'elezione diretta a suffragio universale del Presidente della Giunta regionale e le nuove disposizioni sull'autonomia statutaria delle regioni. Pur essendo una legge di riforma parziale, che non affronta la questione cruciale del federalismo, è tuttavia un notevole passo avanti verso l'autogoverno e dà concreta attuazione alla tesi 3 laddove lascia autonomia alle regioni nella disciplina della propria forma di governo e nella definizione degli statuti regionali, purché non in contrasto con la Costituzione.
· La legge 3 agosto 1999 n. 265 risponde alla domanda di ampliamento delle autonomie di comuni e province. Assume ruolo centrale nella vita degli enti locali l'autonomo statuto e risultano dunque sottratte alla legislazione statale le norme fondamentali di organizzazione dell'ente locale, l'ordinamento degli uffici e dei servizi pubblici, l'accesso dei cittadini alle informazioni e ai procedimenti amministrativi. Autonomia statutaria, ma anche normativa, organizzativa, amministrativa, impositiva e finanziaria, secondo le leggi di coordinamento della finanza pubblica.

TESI 13
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
AL SERVIZIO DEI CITTADINI

PROGRAMMA
Una pubblica amministrazione efficiente e moderna è condizione indispensabile per assicurare i diritti dei cittadini. Bisogna passare da una amministrazione che costa molto e produce poco, attenta alle carte e alle formalità, ad un'amministrazione che dia servizi soddisfacenti e sia attenta ai risultati, ai prodotti, agli obiettivi. Senza contare che un'amministrazione disordinata e arretrata diventa facile terreno di coltura della corruzione e della illegalità. La riforma dell'amministrazione è un obiettivo strategico, al quale occorre destinare apposite risorse finanziarie e che va perseguito sull'arco dell'intera legislatura. Le nostre proposte:
· ridefinire il patto fra cittadini e amministrazione, garantendo il diritto di informazione, partecipazione e diritto a decisioni tempestive e motivate;
· realizzare la semplificazione amministrativa e la delegificazione;
· rafforzare e qualificare l'Amministrazione,
· semplificare i controlli e dare all'Amministrazione capacità di scelta e di azione;
· costruire un'Amministrazione europea e assicurare la partecipazione italiana al processo di integrazione comunitaria.
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
È ormai completo sotto il profilo legislativo, a costituzione vigente, il primo grande disegno riformatore della pubblica amministrazione italiana, tradizionalmente ostacolo al cittadino e alle imprese. Si tratta di un processo radicale di ripensamento della funzione pubblica che incide sulla cultura stessa dell'amministrazione sinora improntata ad una concezione meramente autoritaria nei rapporti con il cittadino, per trasformarla in una dimensione di servizio in grado di concorrere positivamente allo sviluppo e alla modernizzazione del paese. Le "leggi Bassanini" sono ora in fase di completamento con l'emanazione degli ulteriori decreti di attuazione.
· La legge n.59 del 1997, ispirata al principio di sussidiarietà nazionale, dà delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed agli Enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa e i successivi decreti legislativi delegano importanti funzioni di programmazione alle Regioni ed agli Enti locali, istituiscono la conferenza Stato - Città ed autonomie locali, riordinano e potenziano gli strumenti di valutazione dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle Amministrazioni pubbliche, disciplinano le regole della Rappresentanza Sindacale e della Contrattazione Collettiva nel pubblico impiego (anche attraverso l'azione dell'ARAN); sono in tal modo delegati alle amministrazioni locali tutte le funzioni e i compiti amministrativi relativi alla cura degli interessi e alla promozione dello sviluppo delle rispettive comunità, nonché tutte le funzioni e i compiti amministrativi relativi, localizzabili nei rispettivi territori in atto esercitati da qualunque organo amministrativo dello Stato, centrali o periferici ovvero tramite enti o altri soggetti pubblici;
* La legge n. 127 del 1997 prevede misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo, e i successivi decreti attuativi intervengono per semplificare la documentazione amministrativa, il funzionamento e la gestione contabile delle Amministrazioni pubbliche e per snellire i procedimenti di decisione e di controllo. Con questo provvedimento sono state disposte la riduzione e in alcuni casi l'eliminazione delle certificazioni richieste ai soggetti interessati all'adozione di provvedimenti amministrativi, l'ampliamento delle categorie di stati, fatti, qualità personali comprovabili dagli interessati mediante autocertificazione; l'eliminazione degli ostacoli che determinano ritardi o oneri nella semplificazione dei procedimenti amministrativi. In sostanza, questa legge risolve, nella direzione della semplificazione e della responsabilità, la relazione fra pubblica amministrazione e utente, rimuovendo le stratificate ragioni normative che hanno reso un labirinto inestricabile e del tutto impersonale (per ciò insuscettibile di responsabilizzazione e di controllo) l'attività amministrativa.
Gli interventi promossi dal dipartimento della funzione pubblica ed in corso di attuazione per lo sviluppo locale e l'innovazione amministrativa.

TESI 14
UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
LEGGERA E DECENTRATA

PROGRAMMA
* realizzare il decentramento amministrativo attraverso l'attribuzione di compiti, attività, poteri e risorse alle Regioni ed agli Enti locali;
* realizzare la riorganizzazione dell'Amministrazione Centrale, accorpando i Ministeri, sopprimendo gli enti inutili e di introducendo modelli organizzativi, moderni e flessibili;
* introdurre nell'Amministrazione le tecnologie moderne;
* modernizzare gli strumenti di gestione del Bilancio pubblico;
* semplificare le procedure di acquisto della Pubblica Amministrazione;
* riqualificare il personale pubblico attraverso adeguate iniziative formative
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
· I decreti legislativi di attuazione della legge delega n.59 del 1997 per il conferimento di funzioni e compiti alle Regioni ed agli Enti locali, che hanno provveduto a regolamentare il decentramento delle funzioni in materia di mercato del lavoro e di politica economica territoriale, l'esercizio dei servizi di trasporto pubblico di interesse regionale e locale, la soppressione, trasformazione o accorpamento delle strutture centrali e periferiche in ragione delle funzioni e dei compiti trasferiti alle Regioni;
* Il decreto legislativo 30 luglio 1999, n.303, interviene, in attuazione della legge n.59 del 1997, per la riforma della Presidenza del Consiglio, dei Ministeri e delle Amministrazioni Centrali;
* I decreti attuativi e le disposizioni della legge 15 maggio 1997, n.127, che intervengono per il potenziamento delle attività di valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'azione amministrativa, per il rafforzamento dell'autocertificazione e degli strumenti di semplificazione amministrativa;
* Il decreto legislativo n.29 del 1997 per la riforma del lavoro pubblico e la successiva decretazione attuativa per la contrattualizzazione del rapporto di lavoro del pubblico impiego;
* Legge 16 gennaio 1998 n. 191 che ha anche riformato la disciplina della formazione del personale dipendente delle pubbliche amministrazioni all'insegna dei progetti di razionalizzazione del lavoro per conseguire economie di gestione, impiego flessibile delle risorse umane, anche attraverso forme di lavoro a distanza (c.d. legge Bassanini ter).
* Le iniziative ed i programmi promossi dal Dipartimento Funzione Pubblica per la qualificazione dei servizi pubblici e per la formazione (programmi PASS, RAP e CIPA);

TESI N. 30
L'ITALIA E GLI ALTRI:
COME RILANCIARE LA POLITICA ECONOMICA ALL'ESTER0

PROGRAMMA
* Anticipare le linee strategiche di sviluppo dell'attività internazionale del Paese e condurre quella necessaria opera di coordinamento fra i diversi settori interessati ad essa.
* Privatizzare in larga parte gli strumenti finanziari ed assicurativi, pur lasciando una responsabilità primaria all'intervento pubblico. Riformare la SACE con l'inserimento di elementi professionali e con migliori capacità di valutazione dei rischi politici e commerciali.
* Unificare l'azione della "diplomazia commerciale" all'estero superando i dualismi oggi esistenti tra sedi ICE all'estero e servizi economici delle ambasciate.
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
Istituzione presso il CIPE della "Cabina internazionale di regia per l'internazionalizzazione" nella quale siedono i Ministri a diverso titolo interessati a processi di internazionalizzazione. La Cabina opera per dare unitarietà di programmazione e gestione alle politiche di internazionalizzazione e delibera i provvedimenti necessari.
· Per una comune strategia di internazionalizzazione con Regioni ed Enti locali si è istituito un Tavolo Ministero commercio estero/Regioni; si sono sottoscritti Accordi di Programma con 17 regioni; sono stati aperti gli Sportelli regionali per l'internazionalizzazione fondati sulla integrazione delle attività di Regioni/ICE/Camere di Commercio.
* Rifoma della SACE per garantire alle imprese italiane una copertura assicurativa più efficace e più ampia: allargamento delle tipologie di rischio assicurate; semplificazione delle procedure; sottoscrizione della Convenzione SACE-Gruppo Intesa che consentirà alle imprese di ricorrere ai Servizi SACE direttamente ai 300 sportelli delle banche del Gruppo Intesa; avvio del convenzionamentotra SACE e finanziarie regionali per un più facile accesso assicurativo per le Piccole e Medie Imprese.
* Legge 25 marzo 1997, n.68, Riforma dell'Istituto nazionale per il commercio estero.

TESI 35
TASSE SEMPLICI E RAZIONALI
PROGRAMMA
* Soppressione dei contributi sanitari, della tassa sulla salute, dell'Ilor e dell'ICIAP da assorbire in un'imposta regionale;
* Radicale riorganizzazione dell'imposta di successione;
* Introduzione nell'amministrazione di un'unica e telematica "rete fiscale e contributiva" per la gestione di dichiarazioni, rimborsi, versamenti, ecc. semplificazione delle dichiarazioni dei redditi e possibilità di pagamento delle imposte con qualunque sistema;
* Creazione nelle grandi città di uffici territoriali delle amministrazioni allo scopo di fornire assistenza al contribuente.
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
· Introduzione dell'Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive), d.lgs n. 446/97 e successive modificazioni e soppressione dei contributi sanitari, della tassa sulla salute, dell'imposta sul patrimonio netto delle imprese, dell'Ilor e dell'ICIAP; soppressione di diversi bolli, tra cui quello sulla patente;
* Elevazione della franchigia esclusa dall'imposta di successione già realizzata con Legge Finanziaria. Il Senato sta esaminando l'emendamento del Governo al collegato fiscale per la sua radicale riorganizzazione;
* Semplificazione degli adempimenti dei contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi e dell'imposta sul valore aggiunto - compensazione immediata tra debiti e crediti da parte del contribuente, modello unico per le dichiarazioni - e modernizzazione del sistema di gestione delle dichiarazioni (d.lgs 241/97); unificazione ai fini fiscali e contributivi delle procedure di liquidazione, riscossione e accertamento (d.lgs 462/97); semplificazione in materia di versamenti unitari per tributi determinati dagli enti impositori e adempimenti connessi agli uffici del registro (d.lgs 463/97); il sistema fiscale italiano è oggi all'avanguardi nell'informatizzazione e nella telematizzazione delle dichiarazioni fiscali;
* Riforma dell'amministrazione e istituzione degli uffici unici delle entrate.

TESI 37
FEDERALISMO FISCALE
PROGRAMMA
* Il federalismo fiscale cooperativo quale presupposto di ogni riforma tributaria, ispirato ai principi di responsabilità di chi amministra la cosa pubblica, di sussidiarietà e di solidarietà tra livelli di governo.
* L'autonomia tributaria regionale dovrà realizzarsi con forme di compartecipazione ai grandi tributi erariali (Irpef o IVA) e l'introduzione di un nuovo tributo regionale, in sostituzione dei contributi sanitari, della tassa sulla salute, dell'Ilor, dell'Iciap e di altri tributi minori, consentendo agli enti decentrati di modificare le aliquote. Previsioni di trasferimenti perequativi di tipo orizzontale tra regioni;
* superamento della Tosap (tassa per occupazione spazi e aree pubbliche) e sua trasformazione in un sistema di canoni e tariffe da gestire in piena autonomia;
* per le Province attribuzione dell'imposta di trascrizione al PRA - pubblico registro automobilistico - e sulle assicurazioni RC auto
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
· Decreto legislativo sul federalismo fiscale (già approvato dal Governo in via definitiva; nell'attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) che prevede la compartecipazione regionale all'IVA, l'addizionale regionale Irpef; la compartecipazione regionale all'accisa sulla benzina; partecipazione delle regioni all'attività di accertamento. Previsione di trasferimenti perequativi fra le Regioni.
· Introduzione dell'Irap (imposta regionale sulle attività produttive).
· Introduzione della Cosap (canoni per occupazione spazi e aree pubbliche) su cavi e impianti.
· Istituzione dell'imposta provinciale di trascrizione (IPT) dei veicoli al PRA e attribuzione del gettito dell'imposta sulle assicurazioni.

TESI 45
UNA POLITICA INDUSTRIALE AL PASSO CON L'EUROPA:
IL MERCATO UNICO
E L'INNOVAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA DELLE IMPRESE

PROGRAMMA
* Aspirazione locale e globale, vicinanza al proprio territorio e straordinaria circolazione di idee, immagini, capitali, uomini e donne, competizione, non più solo militare o mercantile, ma "istituzionale", di istituzioni e norme che reggono la vita sociale ed economica del paese. È in questa prospettiva che va inquadrato il ventaglio delle politiche microeconomiche: dalla politica della concorrenza a quella industriale, dagli interventi sul sistema finanziario alle politiche per il mercato del lavoro. Le nuove politiche industriali europee richiedono l'innalzamento della capacità tecnologica, lo sviluppo della ricerca e l'adozione di nuove tecnologie, la capacità di innovare continuamente.
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
* Riassetto del sistema degli incentivi;
* estensione al settore turistico della legge n. 488;
· avvio del decentramento della gestione degli incentivi alle Regioni;
· patti territoriali e contratti d'area.

TESI 54
UNA DISTRIBUZIONE COMMERCIALE
IN LINEA CON L'EUROPA

PROGRAMMA
* Eliminare la barriera invisibile data dalla scarsa trasparenza e dalla lunghezza delle procedure amministrative; adottare politiche che favoriscano la creazione di competenze e lo sviluppo di competitività nelle imprese sia di piccole sia di grandi dimensioni; incoraggiare un miglioramento di efficienza.
* Governare con gli incentivi anziché con i divieti;
* adeguare le dimensioni e la mobilità sul territorio per un più efficiente posizionamento sul mercato e per una migliore integrazione con azioni di progettazione del centro storico e commerciale;
* innalzare la qualità e il livello dell'associazionismo fra imprese;
* favorire la creazione di economie di scala per le imprese di dimensioni minori;
* giungere ad un prelievo più semplice e equo;
* modificare la politica di concessione delle licenze per grandi superfici;
* semplificare le procedure amministrative per l'esercizio dell'attività commerciale.
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
· E' stata approvata la legge di riforma del commercio nel senso sia della liberalizzazione che nel senso della regionalizzazione. Siamo nella fase attuativa.
Le risorse a favore del settore sono fortemente incrementate compresi il provvedimento di chiusura della legge n. 517 (250 miliardi) il fondo per la ristrutturazione degli immobili (esteso anche al turismo e all'artigianato di servizio) che funziona come credito d'imposta, per l'acquisto di strumenti e macchinari e infine l'estensione al commercio della L. n. 488 per interventi di associazione degli esercizi e di centri commerciali.

TESI 62
TRASPORTI MODERNI, PUNTUALI
PROGRAMMA
* Sviluppo di una mobilità sostenibile dal punto di vista ambientale
* Modernizzazione dei sistemi terminali (stazioni e aeroporti)
* Regole concorrenziali tra gli operatori del trasporto
* Modifica del sistema dei prezzi
* Aumento della mobilità nelle aree urbane
* Trasporto locale
* Modernizzazione del trasporto ferroviario
* Incremento del trasporto regionale
* Aumento delle merci trasportate su ferro
* Ammodernamento della rete ferroviaria
* Incremento della sicurezza stradale
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
* Decreto 25 gennaio 2000 del Ministero dell'ambiente: il decreto che istituisce le "domeniche ecologiche", attuate con la partecipazione di oltre 120 città, dopo il successo della giornata europea "città senza la mia auto".
· miglioramento della mobilità urbana con il finanziamento di 87 progetti per 30 Adozione di misure per il grandi comuni per 370 miliardi (decreto 163/99).
· Decreto del 27 marzo 1998 del Ministro dell'ambiente: il decreto sulla mobilità sostenibile nelle aree urbane: prevede una serie di misure volte a contenere il traffico. L'oggetto primario delle azioni previste dal decreto è il miglioramento della capacità di intervento sul traffico delle amministrazioni locali, anche con misure che richiedono la collaborazione delle imprese e degli enti pubblici di maggiori dimensioni. Tra queste misure rientra l'obbligo per le imprese e gli enti pubblici con più di 300 addetti in singole unità locali - oppure con più di 800 addetti ubicate nel medesimo comune - di adottare il Piano degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) del proprio personale dipendente, individuando a tal fine un responsabile della mobilità aziendale (cosiddetti mobility managers).
* La privatizzazione Soc. Autostrade
· Il rinnovo delle concessioni per tutte le concessionarie autostradali che comporterà un consistente volume di investimenti,(manutenzione,sicurezza, adeguamenti della rete)
· Trasferimenti di una parte consistente della rete stradale alle gestione regionale
* Sono inoltre state recepite Direttive Comunitarie riguardanti la concorrenza e la modernizzazione del sistema di trasporto ed è stato presentato il Piano di Sicurezza stradale
* Predisposizione del Nuovo Piano Generale dei Trasporti, di cui sono già definite le "Linee Guida" e le cui relazioni settoriali sono attualmente sottoposte ad una ampia consultazione con i soggetti istituzionali ed associativi interessati.

TESI 66
LA SCUOLA E' LA BASE DI OGNI RICCHEZZA
PROGRAMMA
* Autonomia scolastica
* Ridefinizione delle competenze di stato, regioni e province con una scelta di forte decentramento
* Edilizia scolastica
* Fiducia nei giovani/diritti di cittadinanza
* Estensione obbligo scolastico
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
* L'estensione dell'autonomia alle scuole si è realizzato attraverso questi provvedimenti:
· Autonomia delle istituzioni scolastiche (art. 21, L.59/97)
· Regolamento dell'autonomia (DPR N. 275 dell'8.03.1999)
· Regolamento per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionale dei singoli istituti (DPR 18.06.1998 n. 223
Disposizioni in materia di organi collegiali dell'autonomia (AC 2226 - 2665 - 3592°: ha concluso l'iter in commissione e deve essere discusso in Aula alla Camera dei Deputati
* Riforma del Ministero (rete scolastica e attività integrative): "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59" (Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112)
· Finanziamento per province e comuni:
1. "Interventi urgenti per l'edilizia scolastica" (Legge 8.8.1996, n.431)
2. "Norme in materia di organizzazione scolastica e di edilizia scolastica" (legge 2.10.1997, n.340)
* Regolamento recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria (DPR 24 giugno 1998, n. 249)
* Carta dello studente - Associazioni scolastiche (AC 6560 in discussione alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati)
* Elevazione dell'obbligo a 15 anni: "Disposizioni urgenti per l'elevamento dell'obbligo d'istruzione" (legge 20 gennaio 1999, n.9)
* Riordino cicli formativi e riforma del triennio secondario con indirizzi scolastici legati a professionalità definite o propedeutici agli studi universitari
* Reclutamento degli insegnanti
* Formazione degli insegnanti
* Pluralità di soggetti nell'offerta scolastica
Legge-quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione (legge n. 30 del 10. 02.2000) e riforma esami di stato (Legge n. 425, del 10.12.1997) per la riforma dell'esame di maturità Le nuove norme, che potranno essere operative a partire dal settembre del 2001, danno in sostanza l'addio alla distinzione tra scuola elementare e scuola media e prevedono un unico ciclo, denominato "scuola di base", della durata di sette anni, al termine del quale è previsto un esame di Stato, dal quale dovrà emergere anche un orientamento - non vincolante - per la scelta dell'indirizzo da seguire nelle superiori.. L'attuale scuola materna si chiamerà "scuola dell'infanzia", e sarà comunque a frequenza non obbligatoria, ma consigliata. La scuola secondaria durerà cinque anni, e prevederà al suo interno cinque indirizzi (classico-umanistico, scientifico, tecnico-tecnologico, artistico e musicale). Entro sei mesi dall'entrata in vigore della riforma il Governo dovrà presentare al Parlamento un programma di attuazione progressiva e successivamente approvare i relativi regolamenti.
* Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico (legge 3.05.1999 n.124)
* Istituzione delle scuole di specializzazione per gli insegnanti, Direttiva n. 210 del Ministero della Pubblica Istruzione (Roma, 3 settembre 1999)
* La legge sulla parità scolastica e sul diritto allo studio e all'istruzione (legge n.62 del 10.03.2000) prevede l'istituzione di un sistema nazionale di istruzione costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie, alle quali è riconosciuta piena libertà di orientamento culturale e di indirizzo pedagogico. Vengono inoltre assegnate borse di studio di pari importo per gli studenti, indipendentemente dalla scuola frequentata, con priorità per le famiglie svantaggiate. Si prevedono poi sgravi fiscali alle famiglie, in base al reddito.

TESI 67
FORMAZIONE PROFESSIONALE, EDUCAZIONE CONTINUA
E PARTECIPAZIONE

PROGRAMMA
La formazione professionale come strumento di politica attiva del lavoro, da realizzarsi attraverso:
* la pluralità delle forme di formazione;
* la costituzione di un sistema di formazione continua;
* il decentramento del Governo e della gestione della formazione.
Queste le linee di intervento:
* assegnazione alle Regioni del Governo e della gestione della formazione professionale;
* articolazione degli interventi tenendo conto del contesto locale;
* introduzione di un moderno sistema di apprendistato;
* maggiore efficienza del sistema e rafforzamento dell'offerta formativa.
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
La strategia di intervento dei Governi di Centrosinistra per la formazione professionale collega la nuova formazione professionale nell'ambito degli interventi per la riforma del sistema formativo e per una migliore qualità del lavoro.
Questi i principali provvedimenti:
· il decentramento del Governo e della gestione della formazione professionale alle Regioni ed agli Enti locali attraverso la legge n.59 del 1997 ed i successivi decreti attuativi;
· il raccordo tra gli interventi di orientamento, di formazione e di politica attiva a livello locale nell'ambito dei nuovi servizi per l'impiego, definito attraverso il decreto legislativo 469 del 1997 ed i successivi decreti attuativi;
* la riforma della formazione professionale impostata dall'articolo 17 della legge n.196 del 1997 e realizzata attraverso regolamenti in corso di emanazione e non ancora completati (il relativo decreto legislativo è ancora bloccato per problemi rilevati dalla Corte dei Conti);
* la riforma dell'apprendistato, ed i contratti di formazione lavoro, impostata attraverso gli articoli 15 e 16 della legge n.196 del 1997 ed oggetto della delega prevista dall'articolo 45, comma 1 lettera b) per la revisione dei rapporti di lavoro con contenuto formativo, non ancora esercitata (sono in corso gli incontri con le parti sociali per la stesura del testo);
* la revisione dei tirocini formativi disciplinata dalla legge n.196 del 1997 e delle misure dell'inserimento al lavoro non costituenti rapporto di lavoro, di cui alla delega attribuita dal comma 1 lettera d) dell'articolo 45 della legge n.144 del 1999, non ancora esercitata;
* l'elevazione a 18 anni dell'obbligo di frequenza ad attività formative di cui alla legge n.144 del 1999 e l'integrazione tra la disciplina della formazione professionale e la legge di riordino dei cicli scolastici e la legge di riforma dell'Università, nonché l'istituzione con l'articolo 69 della legge n.144 del 1999 del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), per riqualificare ed ampliare l'offerta formativa destinata ai giovani ed agli adulti (sono in via di definizione i provvedimenti attuativi, attraverso il confronto tra regioni, Governo e parti sociali).

TESI 68
FAR CRESCERE L'UNIVERSITA'
PER FAR CRESCERE IL PAESE

PROGRAMMA
* Completamento Autonomia universitaria
* Normativa sugli ordinamenti didattici
* Sistema di valutazione dei risultati e delle strutture
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
· Regolamento recante norme concernenti l' autonomia didattica degli atenei (Decreto 3 novembre 1999, n. 509). Si realizza così il completamento del percorso autonomistico: si dà agli atenei la possibilità di combinare gli insegnamenti previsti a livello nazionale con quelli decisi localmente, ma soprattutto si istituisce il c.d. "3+2", ossia una laurea "semplice" conseguibile dopo tre anni di corso, ed una "specialistica" conseguibile dopo 5 anni.
* Misure urgenti per le università e gli enti di ricerca (D.L. 13 settembre 1996, n. 475): con questo provvedimento lo statuto delle università e degli istituti superiori non statali è deliberato dal consiglio di amministrazione dell'ateneo, su proposta del senato accademico e sentiti i consigli di facoltà per le materie relative all'ordinamento didattico.
* Costruzione del sistema di formazione terziaria:
1. università
2. formazione e istruzione tecnico superiore (l. 144/99, art. 68 2 69)
3. Alta formazione artistica (Legge 21 dicembre 1999, n. 508). "Riforma delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati."
* Si è istituito il Comitato per la Valutazione: "Disposizioni in materia di università e di ricerca scientifica e tecnologica". (Legge n. 370 del 19.10.1999).
* Rivedere il modo di regolare gli accessi: numero programmato e accesso per studenti meritevoli e privi di mezzi
* Selezione dei docenti
* "Norme in materia di accessi ai corsi universitari".( Legge n. 425, del 10.12.1997).
* Realizzazione della riforma dei concorsi: "Norme per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo".( Legge n.210 del 3.7.1998) AC 6562 Disposizioni in universitari

TESI 81
LA CULTURA COME RISORSA
PROGRAMMA
Ridistribuire le competenze di Stato, Regioni ed autonomie locali: maggiori competenze alle Regioni e alle autonomie locali per la produzione, promozione e distribuzione delle attività culturali, valorizzazione di nuove professionalità.
Aprire al reperimento e all'utilizzazione di risorse private (riforma della figura giuridica di enti e istituzioni culturali), attraverso sponsorizzazioni, defiscalizzazioni, incentivi all'investimento nelle infrastrutture della produzione culturale.
Promuovere la diffusione della cultura presso nuove fasce di consumatori
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
· Ridefinizione del Ministero e della ripartizione delle competenze fra questo e le Autonomie Locali, attraverso la l. 15 marzo 1997, n. 59 (delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa), la l. 15 maggio 1997, n. 127 (misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo) e il D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 riguardante il conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali.
Hanno cominciato a prendere servizio nel novembre 1999 mille giovani assistenti museali, selezionati attraverso concorso e con il requisito della conoscenza dell'inglese
E' stata realizzata la riforma di alcuni enti:
1. trasformazione dell'ente pubblico "Centro sperimentale di cinematografia" nella fondazione "Scuola nazionale di cinema" (decreto legislativo n. 426 del 1997);
2. trasformazione dell'ente pubblico "La Biennale di Venezia" in persona giuridica privata denominata "Società di cultura la Biennale di Venezia" (decreto legislativo n. 19 del 1998);
3. trasformazione in fondazione dell'ente pubblico "Istituto nazionale per il dramma antico" (decreto legislativo n. 20 del 1998);
4. trasformazione in fondazione degli enti lirici e delle istituzioni concertistiche assimilate (decreto legislativo n. 134). Per lo spettacolo occorrono nuove leggi di settore, laddove non ci sono - teatro, musica - e la revisione della legge sul cinema. Riforma del Fondo Unico per lo Spettacolo
* D.M. 28 settembre 1999 n. 375, recante norme sull'ingresso ai monumenti, musei, gallerie, scavi, parchi. Il regolamento dispone la riduzione del 50% del prezzo del biglietto in favore dei cittadini dell'UE di età compresa tra i 18 e i 25 anni e dei docenti con incarico a tempo indeterminato delle scuole statali.
Sono state realizzate alcune leggi di settore:
1. A.C. 3433 /A.S. 4176 "Disciplina generale della attività teatrale". Approvata dalla Camera.
2. Atto Senato 2619 che riforma tutto il sistema delle attività musicale (in attesa del voto dell'aula del Senato).
3. Decreto 4 novembre 1999, n. 470 che regola i criteri e le modalità di erogazione di contributi in favore delle attività teatrali, in corrispondenza agli stanziamenti del Fondo Unico per lo Spettacolo
4. Tutto il Dipartimento spettacolo è passato al Ministero per i beni e le attività culturali.
5. A.C. 6467 che prevede disposizioni volte a favorire la circolazione delle opere cinematografiche, una sorta di antitrust sulla distribuzione cinematografica
6. Decreto legislativo 20.10.1998, n. 368 "Istituzione del Ministero per i beni e le attività culturali, a norma dell'articolo 11 della legge 15 Marzo 1997, n.° 59"
* Con regolamento del 1998 si dispone la liberalizzazione dell'apertura di sale cinematografiche di capienza inferiore ai 1300 posti.

TESI 85
SANITÀ E FEDERALISMO:
UN NUOVO MODELLO DI SERVIZIO PER LA SALUTE

PROGRAMMA
* Lo Stato è garante del diritto del cittadino alla tutela della salute ma rinuncia a essere gestore esclusivo dei servizi sanitari. Il settore pubblico accredita, regola, correla le risorse pubbliche ai livelli assistenziali uniformi da garantire a tutti i cittadini ma, una volta fissato il principio della libertà del cittadino nell'accesso ai servizi, crea le condizioni per la pluralità e il pluralismo fra i soggetti erogatori che possono essere pubblici, privati e privati sociali. Il pubblico (Stato e regioni) "aziendalizza" le proprie strutture sanitarie, ossia le dota di autonomia organizzativa, giuridica e gestionale. Sempre più importanti i ruoli di indirizzo e di gestione: l'azienda in sanità produce salute e efficacia e managerialità devono sposarsi con la visione qualitativa di ciò che si produce. Nell'ambito dell'organizzazione federalista le regioni devono poter esercitare tutti i poteri in materia di assistenza sanitaria, ad eccezione dei progetti nazionali e delle funzioni di riequilibrio solidaristico economico-finanziarie.
GOVERNI DI CENTROSINISTRA
* Con la legge 30 novembre 1998, n. 419, sono state poste le premesse per la cosiddetta "Riforma ter" del Servizio sanitario nazionale. E' stato quindi emanato il decreto legislativo n. 229 del 19 giugno 1999 che ha previsto, in particolare:
a) l'esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del SSN;
· b) una nuova definizione dei rapporti del SSN con i professionisti e le strutture che erogano i servizi e le prestazioni;
· c) una diversa regolamentazione dell'organizzazione delle aziende sanitarie e della distribuzione delle competenze tra gli organi delle medesime;
d) un diverso assetto della formazione e della ricerca.
Con l'obiettivo di ottenere:
a) un miglioramento dei servizi per tutti i cittadini (riduzione delle liste di attesa, migliore qualità delle prestazioni, minori spese per le famiglie);
b) un diverso rapporto tra il medico ed il paziente improntato all'umanizzazione;
· c) un pieno coinvolgimento degli enti locali e delle diverse realtà territoriali.
d) E' stato inoltre adottato il decreto legislativo n. 230 del 22 giugno 1999 in base al quale l'assistenza sanitaria ai detenuti e agli internati è organizzata secondi principi di globalità dell'intervento sulle cause di pregiudizio della salute, di unitarietà dei servizi e della prestazioni, di integrazione della assistenza sociale e sanitaria e di garanzia della continuità terapeutica.
Un testo unificato in materia di "Medicine non convenzionali" (AC 3891 e abb.) è all'esame della Commissione Affari Sociali. Il provvedimento è volto, in applicazione del principio di libertà di scelta terapeutica, a fissare un quadro normativo certo per l'esercizio di terapie come l'omeopatia, la fitoterapia, l'omotossicologia, l'osteopatia, l'agopuntura, l'antroposofia e la chiropratica. Si prevede, in particolare, l'istituzione di registri degli operatori delle medicine non convenzionali presso l'Ordine dei medici e si definiscono, a garanzia dei pazienti, i requisiti formativi necessari per l'esercizio dell'attività. Disposizioni in materia di commercializzazione dei prodotti omeopatici, sono contenute nella legge 8 ottobre 1997, n 347, in particolare per quanto riguarda la procedura semplificata di registrazione dei medicinali omeopatici.
* Norme derogatorie in materia di gestione delle farmacie urbane e rurali, legge 28 ottobre 1999, n 389
Già approvato dalla Camera, il disegno di legge "Regolamentazione del settore erboristico" (AS 4380) è stato assegnato alla Commissione Igiene e Sanità.


11 aprile 2000
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Tino Bedin