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Le politiche familiari del Governo Prodi

Fare famiglia:
da giovani, da genitori, da nonni
I provvedimenti adottati e le risorse stanziate dal governo - Risorse per le famiglie - Detrazioni fiscali - Gli impegni futuri

Una delle caratteristiche del Welfare italiano è quella di attuare politiche poco amichevoli nei confronti delle famiglie. L'Italia infatti è tra gli ultimi paesi in Europa per quanto attiene alle risorse destinate al sostegno alla famiglia.
I dati Eurostat del 1997 calcolati sulla spesa sociale del 1994 evidenziano che il Welfare italiano destina per la Maternità e la famiglia rispettivamente lo 0,1% e lo 0,8% del PIL contro una Media Europea del 2,1%.

Gli interventi sociali di aiuto alla famiglia messe in atto nei decenni passati sono:

a) legge di sostegno alla maternità per le lavoratrici dipendenti e autonome;

b) assegno al nucleo familiare. Nel corso degli anni tale istituto ha perso efficacia perché è stato rivolto progressivamente ad una platea sempre più limitata di lavoratori dipendenti. Per molti anni le risorse destinate all'assegno al nucleo familiare sono state utilizzate dall'INPS per far fronte al debito accumulato per le pensioni;

c) legge sugli asili nido. Per molti anni questa legge non è stata più rifinanziata e il costo di gestione è ricaduto sui Comuni e sulle famiglie che si vedono costrette a pagare rette mensili molto elevate.

 

Oggi i nidi presenti sul territorio nazionale sono poco più di 2.000, quando già nella legge 1044 del 1971 si individuava come obiettivo quello di svilupparne 3.800 in cinque anni; sono concentrati nelle aree del Centro-Nord del Paese, nonostante alcuni interventi meritevoli più recenti in alcune città del Sud; sono accessibili mediamente a circa il 6% dei bambini residenti in età e quindi disponibili per un numero molto limitato di famiglie, con profondi squilibri tuttavia a livello territoriale se si considera che a comporre la media nazionale concorrono percentuali che in alcune Regioni, come ad esempio l'Emilia-Romagna dove si registra il numero più alto di bambini serviti, superano il 20%, con punte in alcune città del 30% e una presenza diffusa di liste d'attesa.

Consapevole di questa situazione il Governo dell'Ulivo ha affrontato con gradualità ma anche con determinazione il problema del sostegno e della valorizzazione della famiglia.
Fin dall'inizio l'obiettivo dell'ingresso nella moneta unica Europea si è accompagnato con la consapevolezza che dovevamo entrare in Europa, anche per quanto riguarda le politiche familiari, nel senso di adeguarci - pur rispettando le nostre peculiarità - agli standard Europei.

Abbiamo posto a base del nostro lavoro un nucleo di valori condiviso da tutte le componenti dell'Ulivo.
Innanzitutto il riconoscimento del ruolo insostituibile della famiglia nella formazione della persona e nella realizzazione della coesione sociale.
Di qui la necessità di riconoscere la funzione sociale della famiglia, di favorire l'associazionismo ed il dialogo tra di esse e promuovere l'impegno ed il protagonismo sociale delle famiglie.
E poi ancora, il riconoscimento della pari dignità tra donne e uomini, della solidarietà tra i sessi e le generazioni di cui vanno riconosciute le peculiarità e promossi i fondamentali diritti.

Abbiamo guardato, come era nostro dovere, ai mutamenti che stanno attraversando la famiglia italiana scorgendo in essa fattori di crisi ma anche stili di vita nuovi.

Il dato che più ci allarma è il calo della natalità. Esso chiama in causa processi culturali profondi come la fiducia nella vita, nella società e nel paese in cui viviamo, e la fiducia nel futuro. Chiama in causa anche vincoli sociali ed organizzativi ed aspetti economici come l'incidenza del costo dei figli sui bilanci familiari.
Recenti studi e comparazioni con la legislazione Europea hanno messo in evidenza che il costo dei figli in Italia è molto aumentato ed è più elevato che non negli altri Paesi Europei.
Tra questi studi ricordo il Rapporto sulla fecondità curato dall'istituto di Ricerche sulla Popolazione del CNR; un recente Convegno internazionale sul costo dei figli svoltosi a Bologna; gli studi svolti nell'ambito dell'Osservatorio Europeo sulle politiche nazionali per l'infanzia.
Il costo dei figli tiene conto degli aspetti economici ma anche dei cambiamenti e delle conseguenze negli stili di vita e nell'organizzazione della vita quotidiana che i figli comportano.
Tra le cause dell'alto costo dei figli, vi è la difficoltà per le donne a conciliare il lavoro e la famiglia, la scarsa capacità degli uomini a dedicarsi al lavoro familiare, la carenza di servizi e di aiuti economici alle famiglie.
Calcoli attendibili valutano il costo di un figlio pari al 40% del bilancio di una coppia senza figli.
Sulla rivista Poli edita da il "Mulino", si fa questa ipotesi: presa una coppia standard che guadagna 3 milioni e 100 mila al mese i due coniugi dovranno aumentare le entrate di 938 mila per il primo bambino e di 1.370.000 quando diventerà adolescente se vogliono mantenere lo stesso tenore di vita.

L'altro aspetto che ci preoccupa è la difficoltà dei giovani a formarsi una loro famiglia. I giovani italiani sono quelli che escono più tardi dalla propria famiglia d'origine.
Anche a questo proposito giocano fattori culturali ma soprattutto aspetti concreti come la mancanza di lavoro e la difficoltà a trovare una casa.

Questi dati ci hanno sollecitato ad individuare tre priorità nelle politiche di sostegno alla famiglia:

1. aiutare le famiglie nella cura e crescita dei figli puntando a rendere compatibile la procreazione con la vita lavorativa, soprattutto delle donne (la parità tra i sessi, la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, un'organizzazione lavorativa e sociale più amica delle donne, sono fattori che rendono il lavoro e la società più amica della famiglia e dei bambini); a creare una rete di servizi per l'infanzia; ad aumentare i trasferimenti monetari (detrazioni fiscali e assegno al nucleo familiare);

2. aiutare i giovani a formarsi una famiglia

3. aiutare le famiglie che hanno persone non autosufficienti (anziani - disabili)

La definizione e l'attuazione di queste politiche è stata discussa dal Governo con la sua maggioranza; è stata confrontata e concertata con le Associazioni delle famiglie con le altre associazioni, con i sindacati e le forze sociali.
Un momento molto rilevante di tale azione di confronto e concertazione è stata la trattativa sulla Riforma del Welfare che ha visto un tavolo negoziale dedicato alle politiche sociali e familiari che si è concluso con l'indicazione di precisi indirizzi che il Governo si è impegnato ad attuare ed in parte ha già attuato.

 

I PROVVEDIMENTI ADOTTATI E LE RISORSE STANZIATE DAL GOVERNO PRODI

1. Adeguamento dell'assegno al nucleo familiare per le famiglie numerose e quelle monoparentali con figli a carico.
1.800 miliardi nel triennio 1996-97-98

2. Aumento delle detrazioni fiscali per figli a carico
1.800 miliardi annui

3. DL "Disposizioni per facilitare l'acquisto e l'affitto della casa per le giovani coppie e le famiglie monoparentali" approvato dal consiglio dei Ministri il 18/10/96.
Stanzia 130 MLD per il bienno 1998-99.
Questa legge è stata approvata dalla Camera ed è ora all'esame della Commissione Finanze al Senato. Essa prevede mutui agevolati per i giovani fino i 34 anni di età che decidono di sposarsi e che hanno un reddito basso e per le famiglie monoparentali giovani con figli a carico.

4. DL "Norme per sostenere la maternità e la paternità, per armonizzare il tempo di lavoro con quello della famiglia" approvato dal Consiglio dei Ministri il 19/2/98.
Stanzia 600 miliardi per il biennio 1999-2000.
Questo Disegno di Legge è importante per favorire - per uomini e donne - il rapporto tra impegno professionale e cura dei figli. Esso incentiva il part time prevede, il congedo per il genitore nei primi 8 anni di vita del bambino, prevede il congedo per formazione, prevede incentivi alle imprese che promuovono accordi con le parti sociali per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare.

5. Provvedimenti a favore dell'infanzia. A questo proposito l'attività svolta dal Governo è davvero inedita. Ricordo i passaggi più significativi:

Piano d'azione del Governo per promuovere i diritti dell'infanzia; DL "Disposizioni per la promozione di diritti ed opportunità per l'infanzia e l'adolescenza" che stanzia 900 miliardi per il triennio 97-98-99 e rende permanente a partire dal 2000 uno stanziamento ordinario di 312 MLD ripartiti tra le Regioni. Con questa legge, la prima nella storia della Repubblica che parla di diritti dell'infanzia e che stanzia così consistenti risorse, i Comuni stanno mettendo in atto progetti per la costruzione di asili nido, di aiuto alle famiglie in difficoltà, servizi innovativi per il trattamento delle situazioni di crisi familiare, progetti di città a misura di bambini e bambine. Ricordo poi la riforma della legge 184 relativa alle adozioni internazionali che offre aiuto alle famiglie che adottano e tutela i bambini adottati; ricordo i provvedimenti per combattere lo sfruttamento del lavoro minorile.

6. DL "Modifiche della legge 104 per aiutare le famiglie con portatori di handicap grave". Si tratta di un DL approvato dal Consiglio dei Ministri il 18/7/97 e attualmente in vigore che stanzia un aumento di 280 miliardi per il triennio 1998-99-2000 finalizzati ad aiutare le famiglie con portatori di handicap grave (assistenza domiciliare, servizi, rimborso spese etc.)

7. DL "Norme per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali" approvato dal Consiglio dei Ministri il 15/5/98. Esso si propone di realizzare una rete di servizi alle persone qualificando la spesa sociale e superando le attuali diseguaglianze. L'articolo 1) di questa legge individua nella famiglia un soggetto fondamentale non solo per accedere ai servizi sociali ma per realizzare la progettazione dei servizi medesimi. Inoltre gli interventi a sostegno della famiglia sono indicati come una priorità della legge.

8. Nel Piano Sanitario recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri è previsto il rilancio del "progetto materno ed infantile" per aiutare le donne che scelgono la maternità. In esso si prevede tra l'altro la riforma e il potenziamento dei Consultori familiari.

9. DL "Disciplina dell'introduzione in via sperimentale in alcune aree territoriali dell'istituto del reddito minimo di inserimento approvato in Consiglio dei Ministri il 12 /6/98.
Stanzia 300 miliardi per triennio 1998-99-2000. Esso prevede una integrazione al reddito per le famiglie in povertà prendendo in considerazione le famiglie numerose con figli a carico e le famiglie monoparentali con figli a carico.

10. DL "Assicurazione contro gli infortuni domestici" approvato dal Consiglio dei Ministri il 13/05/1997 prevede iniziative di prevenzione contro gli infortuni domestici e l'assicurazione per le inabilità e le malattie che le persone possono contrarre svolgendo attività domestiche.

 

RISORSE PER LE FAMIGLIE

Ÿ Assegno Nucleo Familiare + 1.800 MLD nel 1996-97-98

Ÿ Detrazioni fiscali per la

famiglia + 1.860 MLD annui

Ÿ Legge congedi parentali + 600 MLD nel 1999-2000

Ÿ Casa per le giovani coppie + 130 MLD nel 1998-99

Ÿ Aiuto alle famiglie con handicap

grave + 280 MLD nel 1998-99-2000

Ÿ Interventi per l'infanzia + 950 MLD nel 1997-98-99

Ÿ Aiuto alle famiglie con figli in

condizioni di povertà + 300 MLD nel 98-99-2000

Ÿ Assicurazione contro

gli infortuni domestici +200 MLD nel triennio 98-99-2000

 

DETRAZIONI FISCALI

La riforma dell'IRPEF ha consentito di ampliare il sostegno alle famiglie numerose modificando la detrazione per figli e altri familiari a carico. Questa operazione ha significato un sostegno pari a circa 1860 miliardi di lire.
Le detrazioni per figli a carico erano pari a lire 188.874 per quota singola e sono state portate a lire 366.000 per quota singola (+78%). La detrazione per altri familiari a carico è stata portata da lire 130.592 a lire 336.000.
La modifica della normativa ha eliminato tutti gli inconvenienti verificatisi in precedenza. Infatti l'unificazione dell'importo della detrazione per figli a carico e per altri familiari a carico fa scomparire ogni discriminazione tra i figli (per esempio il figlio maggiorenne a carico, disoccupato) e consente di riconoscere pari dignità alla presenza, nel nucleo familiare, di particolari soggetti quali familiari anziani o inabili.

 

GLI IMPEGNI FUTURI

Il Governo intende completare nei prossimi mesi il pacchetto di provvedimenti a sostegno delle responsabilità familiari.
Riteniamo anzitutto urgente l'approvazione dei disegni di legge ancora all'attenzione del Parlamento.

Nei prossimi mesi ci impegniamo a presentare i seguenti provvedimenti:

1. detrazioni fiscali per il lavoro di cura e pagamento nella fascia di età 0-3 anni;

2. una nuova legge sui servizi all'infanzia per estendere e qualificare gli asili nido;

3. riformare l'assegno al nucleo familiare e trasformarlo in assegno per i figli.

Livia Turco



16 agosto 1998
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