TINO BEDIN |
Lettera dal Senato. 99 / 18 giugno 2005 La generosa scelta del leader dell'Unione e dell'Ulivo Il bisogno di un governo di Romano Prodi Dieci anni dopo il simbolo dell'Ulivo, le elezioni primarie sono la novità che ha di nuovo protagonista Romano Prodi e come dieci anni fa è in grado di attivare tutte le risorse dei partiti e tutti gli entusiasmi dei cittadini di Tino Bedin Cari amici,
per settimane, e con maggiore insistenza nelle ultime quattro, chi m'incontrava non mi ha chiesto "Come sta?", ma "Cosa fate a Roma?". Non era una domanda; era un rimprovero.
Il coraggio di scegliere l'Italia. La scelta generosa fatta da Romano Prodi di prendere atto dell'orientamento ampiamente maggioritario nella Margherita sulla lista per la quota proporzionale è la risposta a questo bisogno della società italiana. Una risposta di governo, prima che di partito: di fronte alle insicurezze drammatiche della società italiana, di fronte alle decine di posti di lavoro che saltano anche nel "mitico Nordest", la "politica" può attendere. Prima viene il governo; il bisogno di governo.
Facciamo le primarie. Per questo le elezioni primarie all'interno del centrosinistra non sono il compromesso in cambio della rinuncia alla lista dell'Ulivo nella quota proporzionale. Sono lo strumento per rafforzare nei cittadini la prospettiva di una guida dell'Italia capace di condividerne la condizione, senza l'attaccamento agli slogan e alle illusioni che ha caratterizzato l'attuale presidente del Consiglio e che è tra le cause del declino italiano nel confronto con l'Europa e della delusione elettorale di numerosi cittadini.
Il simbolo dell'Ulivo alle primarie. Anche per queste loro caratteristiche le elezioni primarie per la scelta del candidato primo ministro nel 2006 sono fra i primi e decisivi banchi di prova della Federazione dell'Ulivo.
A me sembra necessario che il simbolo dell'Ulivo, che non ci sarà sulle schede del prossimo anno, sostituito dai simboli dell'Unione e delle singole forze politiche, sia presente nella scheda per le elezioni primarie. Qui, dunque, niente simboli dei partiti che compongono la Federazione, ma solo il simbolo dell'Ulivo a sostegno di Prodi.
Non è una questione solo di simbolo.
Romano Prodi deve essere il candidato dell'Ulivo (oltre che di altre forze e partiti), in modo da assegnargli presso i cittadini non solo il ruolo di capo dell'Unione e di capo del governo, in caso di vittoria, ma anche quello di guida politica dell'Ulivo. Questo consentirà a Prodi di assumere all'interno dell'Unione quel ruolo di indirizzo e di equilibrio che è indispensabile per accrescere la capacità di governo dell'intero centrosinistra.
A sostegno della candidatura di Romano Prodi i partiti dell'Ulivo si dovranno impegnare in una definizione programmatica confrontandosi sia con le proposte dello stesso Prodi sia con le rispettive posizioni. L'accentuazione sul programma comune, che molte delle parti in causa hanno evidenziato in queste settimane, ora può diventare effettivamente una ricerca comune: non ciascun partito che definisce la propria piattaforma e poi la confronta con Prodi, ma una ricerca unitaria dell'Ulivo del suo programma.
Infine i cittadini che o non si riconoscono direttamente in nessun partito dell'Unione o - ed è augurabile - quelli che finora non si sono riconosciuti nell'Unione, avranno a disposizione per la loro scelta un candidato, Romano Prodi, non di partito e caratterizzato dal programma di governo più che dall'identità politica. Oltre che motivare la partecipazione al voto nelle primarie, questa condizione potrebbe motivare una scelta alle elezioni del 2006, probabilmente più decisiva per il risultato di quella delle liste per il proporzionale.
Tino Bedin Padova, 18 giugno 2005
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