BEDIN, MANZIONE - Ai Ministri della difesa e degli esteri. Premesso che:
- da notizie di stampa recentemente diffuse sembrano emergere gravi disfunzioni nella gestione e distribuzione degli aiuti umanitari inviati dal Governo italiano in Iraq sotto forma di approvvigionamento di viveri e altro genere di merci (cfr, tra gli altri, "Iraq, il mercato degli aiuti dall'Italia al suk di Nassiriya", La Repubblica, 5 gennaio 2004);
- in particolare, sembrerebbe che una parte cospicua dei prodotti inviati dall'Italia in Iraq finiscano sui mercati neri del grande crocevia commerciale tra Bagdad e Bassora, per poi essere rivenduti alle popolazioni locali;
- a quanto risulta dalle medesime fonti giornalistiche, il comandante del contingente italiano in Iraq, generale Bruno Stano, avrebbe disposto l'apertura di un'apposita inchiesta sulla vicenda, impiegando a tal fine una cellula della Brigata Sassari, che sovrintende alla cooperazione civile e militare in materia di aiuti umanitari;
tanto premesso si chiede si sapere:
- se non si ritenga indispensabile fornire al Parlamento e al Paese ogni elemento informativo utile per chiarire l'effettiva portata ed estensione dei fatti segnalati dalla stampa, anche alla luce delle conclusioni cui eventualmente perverrà l'inchiesta svolta dalla Brigata Sassari;
- se non si ritenga opportuno avviare un'inchiesta governativa sulla complessiva gestione degli aiuti umanitari in Iraq, al fine di accertare eventuali irregolarità o malversazioni lungo l'intera catena della distribuzione, dai soggetti erogatori degli aiuti sul territorio italiano fino alle popolazioni irachene destinatarie degli stessi;
- in questo contesto, quali iniziative si intendano adottare per individuare le cause e le responsabilità che hanno portato alla presenza sul mercato nero di Nassiriya di rilevanti quantità di viveri e ogni altro genere di merci provenienti dall'Italia;
- in generale, se non si ritenga che l'impegno umanitario del nostro Paese in Iraq, che è già costato il sacrificio di vite umane di militari italiani impiegati in quell'area, non imponga al Governo il massimo sforzo di vigilanza e controllo, al fine di assicurare che venga onorato e rispettato fino in fondo lo spirito e la sostanza della missione italiana in Iraq, che pure trova il suo fondamento nel sostegno umanitario alle popolazioni locali sofferenti.
12 gennaio 2004
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