Interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle attività produttive e al Ministro dei trasporti
/8 aprile 2003
Le Officine Meccaniche Stanga non devono essere chiuse
Gli operai padovani rimarranno senza lavoro mentre le commesse andranno alle multinazionali?
BEDIN - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle attività produttive e al Ministro dei trasporti. Premesso che:
- il gruppo Firema Trasporti spa, operante nel campo delle costruzioni e manutenzioni ferroviarie, con stabilimenti in Padova, Caserta, Tito (Potenza), Milano, Spello, dimostra oggi una preoccupante riduzione del carico di lavoro, passando da 1.100.000 ore del 2002 a sole 650.000 ore nel 2003, di cui 200.000 nello stabilimento di Padova;
- in conseguenza di ciò Firema ha chiesto la proroga di un anno di cassa integrazione guadagni straordinaria, facendo ricadere il peso maggiore sullo stabilimento di Padova nel quale sono interessati 140 lavoratori su 268;
- contemporaneamente Firema ha diminuito l'organico complessivo di 400 lavoratori, passando da 1300 a 900 dipendenti e chiudendo tre stabilimenti;
considerato che:
- il peso della crisi e ristrutturazione del gruppo grava quasi esclusivamente sui lavoratori, pur alleviato dai benefici previdenziali derivanti dall'esposizione all'amianto;
- diventa oggi insopportabile che il costo della ricapitalizzazione e ripianificazione del debito passi attraverso la chiusura del sito di Padova, con la perdita di altre centinaia di posti di lavoro e di un patrimonio industriale storico, peraltro necessario a Padova e al Veneto, centri nevralgici di trasporto ferroviario;
- la crisi dello stabilimento di Padova è solo preludio di una decadenza nazionale nel campo del materiale rotabile, per carenza di politica industriale;
constatato che:
- è necessario impedire questo processo di marginalizzazione delle aziende italiane nel settore strategico del materiale ferroviario attraverso l'offerta di nuovi spazi di mercato e la possibilità di nuove aggregazioni tra imprese in grado di competere con le multinazionali già pronte a sostituirsi ad esse;
- nell'incontro avvenuto l'1 aprile 2003 presso il Ministero del Lavoro tra Firema Trasporti spa e le organizzazioni sindacali nazionali integrate dalle Rsu degli stabilimenti interessati, gli stessi sindacati non hanno espresso parere positivo alla proroga di un anno della Cigs a causa del mancato completamento della ristrutturazione finanziaria e societaria di Firema;
chiede di sapere se il Presidente del Consiglio e i Ministri:
- considerino importante evitare che sia disperso il patrimonio industriale rappresentato da Firema Trasporti in particolare nello stabilimento di Padova;
- intendano attivarsi nella duplice direzione:
- istituire presso la Presidenza del Consiglio l'unità di crisi affinché siano accelerate o anticipate le commesse di costruzione e riparazione del materiale rotabile delle quali Firema (e in particolare lo stabilimento di Padova) potrebbero beneficiare;
- intervenire presso la società per definire l'assetto societario, la ristrutturazione del debito, gli accordi commerciali per la ripartizione delle commesse future.
8 aprile 2003
Risposta del sottosegretario per le attività produttive Mario Valducci (10 marzo 2004)
A seguito delle decisioni della FIREMA di concentrare in altri siti l'attività produttiva, lo stabilimento OMS - Officine Meccaniche Stanga - di Padova, è attualmente oggetto di un'iniziativa coordinata del Comitato per l'occupazione della Presidenza del Consiglio dei ministri e della competente Direzione del Ministero delle attività produttive, finalizzata ad assicurare allo stesso una piena ripresa dell'attività.
È stato impostato un piano, con il coinvolgimento delle amministrazioni locali, che prevede acquisizione del complesso da parte della ZIP di Padova, che curerà il successivo processo di recupero produttivo dell'intera area.
Il piano prevede, tra l'altro, il mantenimento, se pure in scala ridotta rispetto alle originarie dimensioni produttive dell'OMS, di un'attività manifatturiera nel settore del materiale rotabile che dovrebbe coinvolgere soggetti imprenditoriali dello specifico settore con porzioni di mercato ampiamente consolidate.
La Presidenza del Consiglio dei ministri ed il Ministero delle attività produttive stanno valutando l'attuazione del piano di recupero il cui esito definitivo dovrà essere verificato prossimamente in sede di un'ulteriore riunione di tutti i soggetti interessati.
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