TINO BEDIN

La quinta Conferenza su Etica e Politiche ambientali
Scelte europee e decisioni locali
per difendere l'ambiente di tutti

La strada non è quella di abbassare la salvaguardia, ma di accrescere la consapevolezza

La Fondazione Lanza di Padova e il National Ecological Center of Ukraine di Kiev hanno organizzato nella capitale dell'Ucraina la quinta "International Conference on Ethics and Environmental Policies", che ha avuto per tema "Business Styles and Sustainable Development". Dal 2 al 6 aprile si sono incontrati studiosi, imprenditori, operatori pubblici.
In apertura della sessione conclusiva di sabato 5 aprile è intervenuto il senatore Tino Bedin, segretario della Giunta per gli affari europei del Senato, in rappresentanza del Parlamento italiano. Il parlamentare padovano ha svolto un breve saluto, che riportiamo.

saluto di Tino Bedin senatore dell'Ulivo

Signore e signori, porto il saluto del Senato italiano a questa assemblea, agli organizzatori, ai rappresentanti delle istituzioni ucraine e italiane, ai relatori. Ringrazio dell'invito a questa Quinta Conferenza Internazionale su Etica e Politiche ambientali, a cui sono venuto volentieri e sono contento di avervi preso parte, anche ricordando la mia esperienza alla Fondazione Lanza.

Lo stato della legislazione in Italia. Come rappresentante del Parlamento italiano, vi sono grato perché i vostri lavori potranno essere utili nella definizione della nostra legislazione in tema di ambiente.
Nel mio paese sono in vigore fin dagli anni Settanta leggi specifiche sull'inquinamento dell'aria e dell'acqua, sull'edificazione, sulle emissioni industriali. La complessità della materia e la necessità di adeguarci alle direttive e ai programmi europei, ha indotto il Parlamento italiano a riscrivere l'intera legislazione, attraverso una legge delega al Governo per "il riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione". Il disegno di legge è attualmente all'esame del Senato, dopo essere stato approvato dalla Camera dei deputati, e su di esso c'è intenso dibattito tra le forze politiche a causa dell'ampiezza dei poteri che vengono delegati al governo e che si riassumono in questi punti:
a) gestione dei rifiuti e bonifica dei siti contaminati;
b) tutela delle acque dall'inquinamento e gestione delle risorse idriche;
c) difesa del suolo e lotta alla desertificazione;
d) gestione delle aree protette, conservazione e utilizzo sostenibile egli esemplari di specie protette di flora e di fauna;
e) tutela risarcitoria contro i danni all'ambiente; f) procedure per la valutazione di impatto ambientale, per la valutazione ambientale strategica e per l'autorizzazione ambientale integrata;
g) tutela dell'aria e riduzione delle emissioni in atmosfera.

Coinvolgere i cittadini e le comunità locali. In questo momento in cui il Parlamento italiano sta per affidare il governo la facoltà di riscrivere tutte le legge e tutti i regolamenti in materia di ambiente, io sono guidato da alcune convinzioni.
1. Le politiche ambientali devono essere intese come opportunità per migliorare lo sviluppo e la vita dei cittadini, non quali vincoli da eliminare. Rifiuto invece una concezione dello sviluppo inteso come crescita economica senza qualità, un'idea della competitività tutta centrata sulla riduzione dei costi e dei diritti e non sull'innovazione, sulla ricerca e sulla qualità ambientale e sociale.
2. Nell'applicazione delle leggi ritengo necessario un coinvolgimento di tipo federale. In altre parole, dovranno essere i cittadini, attraverso i governi locali, ad essere responsabili dell'applicazione delle leggi alle loro comunità. Solo così sarà salvaguardato veramente l'ambiente, perché ritengo che nessuno voglia danneggiare la sua casa e il suo giardino.
3. Ugualmente, è importante lo stretto collegamento con le politiche dell'Unione europea, che si sono fatte via via più stringenti nella salvaguardia dell'ambiente e nella ricerca dello sviluppo sostenibile, come ha dimostrato la posizione tenuta dalla commissaria europea per l'ambiente, Margot Wallström, al recente Summit mondiale di Johannesburg, posizione rafforzata dal consenso del Parlamento europeo e del Consiglio europeo che, con propri documenti ufficiali, hanno collegato tutti i temi ambientali a ulteriori passi avanti verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio, in particolare quello di dimezzare entro il 2015 il numero di coloro che vivono in estrema povertà.
Inoltre, ricordo che sulla globalizzazione il Summit ha individuato azioni concrete per potenziare il ruolo del commercio a favore dello sviluppo sostenibile, ad esempio favorendo coltivazioni biologiche e amiche dell'ambiente da parte di paesi in via di sviluppo e rafforzando l'azione internazionale per la responsabilità delle industrie.

Cooperazione con i paesi di confine. Il Sesto Programma di azione per l'ambiente, "Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta" sottolinea l'importanza di coinvolgere i cittadini e le aziende nella ricerca di nuove vie per salvaguardare l'ambiente. Durante questo Programma l'Unione europea sarà allargata e sarà richiesto ai nuovi stati membri di applicarlo. In esso è previsto che ciò avvenga attraverso un approfondito dialogo con i loro governi, con le loro ong ambientali, con le loro associazioni economiche.
Come componente della Giunta per gli affari europei dei Senato, io credo che, d'ora in avanti, l'Europa allargata a 25 paesi debba affrontare la sfida dello sviluppo e dell'ambiente insieme, collaborando nella costruzione di nuove norme e dando ciascuno il proprio contributo secondo le proprie possibilità.
Ma questo non è abbastanza. L'ambiente non è un problema europeo, che finisce ai nostri confini. Noi siamo interessati a collaborare anche con i paesi confinanti. perché il cielo, e il mare, e i fiumi, e il suolo sono unici, e sono gli unici che abbiamo.
Adesso, siamo stati ospiti di quella bellissima città per discutere di sviluppo sostenibile, e questo è un segno del nuovo corso, come lo è la Quinta Conferenza governativa paneuropea "Ambiente per l'Europa", che si terrà il prossimo mese.
La Conferenza è organizzata in ambito Unece (United Nations Economic Commission for Europe), e mostra l'importanza di sviluppare nuove forme di collaborazione (e di rinforzare quelle esistenti) nella protezione dell'ambiente ai fini dello sviluppo sostenibile all'interno della zona Unece, riconoscendo che c'è una grossa sfida ambientale, particolarmente nei paesi Eecca (ex Nuovi Stati Indipendenti) e in quelli del sud est europeo.
La Commissione europea e il recente Consiglio Ambiente (4 marzo 2003) hanno sottolineato che l'Europa allargata, dentro al programma "Ambiente per l'Europa", intende ricercare una più stretta collaborazione bilaterale con i paesi dell'area paneuropea, nel contesto degli accordi che l'Ue ha con ciascuno di loro.
L'Italia potrà portare il suo contributo innovativo anche grazie al dibattito parlamentare in corso. Nell'ambito della discussione sulla "delega ambientale" è stata infatti introdotta nella legislazione italiana la sperimentazione e l'adozione di procedure e forme di contabilità ambientale. È una scelta che porrà l'Italia tra i Paesi- guida nel mondo.
Grazie dell'attenzione e buon lavoro nei vostri paesi. Spero che ci incontriamo ancora. Arrivederci.

5 aprile 2003

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9 aprile 2003
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