RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
3 agosto 2008
Ernesto Milanesi

Il vicesindaco Sinigaglia lancia l'allarme: la Regione non programma più e i controlli diventano ostici
Padova: "Sanità, dipende da Galan e Padrin?"
Maxi-appalto, nuovo ospedale, assistenza i nodi irrisolti

Riflette a voce alta, politicamente. Claudio Sinigaglia, vice sindaco, scruta l'orizzonte di Venezia. "Aspettiamo la prossima settimana l'affidamento da parte della giunta regionale del Grande Raccordo Anulare, decisione importantissima per tutto il quadrante di Padova Ovest. Con il Gra si completa davvero l'anello delle tangenziali". Tuttavia, l'interesse di Sinigaglia resta concentrato sul fronte amministrativo. Ogni giorno, da assessore ai servizi sociali, "sconta" la peggior inerzia del comparto sanitario: la scure a raffica sulle risorse si accompagna all'incertezza del futuro. "Da almeno dieci anni il Veneto è privo di programmazione. Nel 2005, ci fu la bozza di Tosi e Ruscitti. Ma poi al leghista emergente è subentrata la Martini, che ora è al governo. Così tocca a Sandri per l'ultimo anno e mezzo. Ogni volta si riparte da capo. Tutto dipende dalla lucidità e dalle bizze del governatore Galan e di Leo Padrin? E' corretto che non ci si possa mai confrontare?".
Intanto c'è il maxi-appalto per calore ed energia: 293 milioni 995 mila 702 euro e 56 cent...
Ora le gare si fanno per area vasta, con l'obbiettivo dell'economia di scala. In sé non mi sconcerta l'entità, che equivale a tre tram. Osservo piuttosto che la sanità "vale" l'80% del bilancio regionale. E che si profila, magari, il passaggio dalle Usl alle aree vaste su base provinciale. Con il rischio che queste si riducano ad ente strumentale della Regione, un po' come l'Ater.
Ma nessuno sembra interessato a questo genere di temi, vero?
Effettivamente...
Da vice sindaco, avrà un'opinione in merito?
So che bisogna programmare, confrontandosi, proprio per assicurare il controllo di ciò che si attua. E la trasparenza viene garantita da atti ufficiali che poi devono poter essere letti, vagliati, approfonditi, discussi e controllati.
Invece, in Regione, che succede?
Da ottobre è in corso la discussione sulla modifica del riparto delle spese Usl. Un calcolo aritmetico, che incide sui bilanci. Tant'è che da Vicenza e Treviso si alzano lamentele. Si tratta, appunto, di decisioni che meriterebbero un confronto, in base alla programmazione.
Scusi, a Padova non basta il nuovo ospedale?
Per quanto bravo sia Galan, forse andrebbe documentato il quadro di riferimento di un simile progetto. Magari, il Comune (che mette a disposizione l'area) potrebbe venir informato sul lavoro della Commissione presieduta da Ruscitti.
Passiamo all'assistenza, qualche altra critica?
A settembre la Regione prevede il varo della nuova legge sulle Ipab. Concretamente, dovranno scegliere se trasformarsi in Fondazioni private o diventare Aziende pubbliche servizi alla persona.
Traduce per Padova?
Breda, Ira e Configliachi diventeranno Apsp con incentivi all'aggregazione e sgravi fiscali. Ma...
Ma?
Con la chiusura dell'ospedale Geriatrico, tutte le Case di riposo sono diventate una sorta di Geriatria diffusa. Sanitarizzate ormai al 99%. Ovvio che un posto letto ospedaliero costa molto di più. In Casa di riposo, poi, il 50% è a carico dell'utente. E' la parte alberghiera. In questo contesto, non c'è da stupirsi se si preferiscono le badanti.
Conclusione?
L'Ira ha progettato la nuova Casa di riposo a Selvazzano con centro servizi, alloggi protetti e centro diurno. A Padova, stiamo già sperimentando i tre livelli sanitari. La Regione, invece, che fa?

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7 agosto 2008
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