RASSEGNA STAMPA

La Repubblica,
23 ottobre 2001

Rientro di capitali dall'estero nuova battaglia alla Camera
Il centrosinistra: regalo alla criminalità organizzata La norma è inserita nel decreto "Euro". Il Polo promette correttivi antiriciclaggio

ROMA - Potrebbe essere il bis del caso rogatorie. È cominciato ieri alla Camera e prosegue per tutta la settimana con le votazioni l'esame del provvedimento per il rientro dei capitali italiani all'estero. Il centrosinistra è pronto a dare battaglia sulla norma, un nuovo "regalo", dice l'opposizione, alla criminalità organizzata. La maggioranza cerca di evitare un'altra bagarre. Durante la discussione generale ha fatto delle aperture nei confronti della minoranza. Presenterà entro oggi un emendamento "per rafforzare il controllo antiriciclaggio e ridurre la possibilità di un utilizzo illecito del provvedimento", dice Giorgio Iannone, relatore forzista della legge. E l'obbiettivo è non includere le società di capitale dallo "scudo fiscale". Ma l'Ulivo va comunque all'attacco. L'esperto dei problemi della giustizia Francesco Bonito parla di "una brutta legge". "Stavolta spiega non credo vogliano fare un piacere alla mafia, ma nella sesura originaria il provvedimento sembra studiato apposta per le organizzazioni criminali". Durissimo il deputato della Margherita Gianclaudio Bressa: "Su questa norma ci sono ancora forti dubbi di incostituzionalità. Vogliono chiudere il cerchio, completare il pacchetto dei 100 giorni che sta tanto a cuore al premier". In questo clima ci si prepara al voto. Il capogruppo di Forza Italia Elio Vito rigetta le accuse: "La sinistra la deve smettere con queste critiche false, infondate e strumentali. Guardia di Finanza e Banca d'Italia hanno detto che il provvedimento non favorisce il riciclaggio, ma consente tutti gli aggiornamenti".

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24 ottobre 2001
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