RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
8 novembre 2003
di Alberto Gottardo

Critici parlamentari e consiglieri del centro sinistra
Finanziaria da bocciare come i tagli del Comune

I parlamentari padovani del centrosinistra bocciano senza appello la Finanziaria in discussione alle Camere.
"Dal miracolo italiano siamo alla stagnazione - afferma Paolo Giaretta, senatore dell'Ulivo - Secondo il World economic forum l'Italia è passata in un anno dal ventiseiesimo al quarantesimo posto nella classifica mondiale della competitività. Un tonfo del genere non si era mai visto, e il governo che fa? Invece di correre ai ripari dando nuovo slancio a ricerca scientifica e innovazione, presenta una Finanziaria carica di tagli e condoni, assolutamente inadeguata ai bisogni del Paese".
Il pensiero di Giaretta è condiviso in pieno dal senatore Tino Bedin che manifesta più di una preoccupazione anche per il comparto tessile.
"Alla fine del 2004 l'Organizzazione mondiale del commercio abbatterà le quote di mercato riservate alle aziende italiane del comparto tessile, il che vuol dire che il mercato verrà completamente liberalizzato. Di fronte a questa importante scadenza competitiva il governo non ha stanziato un solo euro per sostenere le nostre aziende. Gli imprenditori sono abbandonati e dovranno combattere da soli la sfida globale per mantenere le posizioni acquisite. Se dall'anno prossimo alcune delle nostre aziende entreranno in crisi non sarà certo colpa dei cinesi, come sostenuto già da più parti, ma di una politica miope, tutta volta a tagliare servizi e stato sociale e incapace di dare nuova linfa al sistema produttivo".
Venendo ai temi padovani, collegati alla Finanziaria, Giaretta e Bedin sono perplessi circa due temi al centro del dibattito cittadino.
"Per quanto riguarda il castello dei Carraresi riteniamo grottesco che il sindaco Destro si dichiari pronta ad acquistarlo anziché opporsi all'operazione di vendita, rivendicando l'appartenenza naturale alla città di un bene storico così importante - commentano i due senatori - Visti i tagli al bilancio degli investimenti destinati all'università, crediamo che l'inaugurazione del centro Rfx sia quasi un "de profundis" della ricerca a Padova. Come si può pensare di rimanere un polo di eccellenza quando le assunzioni di nuovi ricercatori sono bloccate da tre anni?".
Dal nazionale al locale, la logica non cambia, secondo Milvia Boselli e Ivo Rossi, consigliere Ds e capogruppo Margherita in consiglio comunale.
"L'attuale campagna di svendite di Aps, Farmacie e Ppp1 messa in atto dalla giunta è in linea con il dettato di Berlusconi - commentano - non vorremmo che dopo l'iniziativa romana di vendere i palazzi ministeriali, anche Giustina decidesse di mettere all'asta palazzo Moroni e il Salone per fare cassa".

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8 novembre 2003
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