RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
3 maggio 2003
di Mauro Giacon

IL PROBLEMA ELETTROSMOG. Legambiente e Apple: sei linee ad alta tensione cingono la città. Mai un rilevamento a tappeto dall'Arpav
"Elettrodotti, manca ancora la sicurezza"
"A Granze, Pontevigodarzere e Guizza il sindaco è stato costretto ad emettere ordinanze in difesa dei bambini"

La corrente ci serve quindi bisogna trasportarla. Ma il quesito è: chi sta imbrogliando? Le case stanno crescendo a un passo dagli elettrodotti fino quasi a lambirne i tralicci; i comuni danno i permessi e i gestori affermano che sono al sicuro, così come quelle che convivono da anni con i cavi dell'alta tensione. Eppure poi i sindaci, compreso quello di Padova, leggono le leggi e impediscono ai bambini di giocare nel cortile "elettrico" di una scuola, troppo vicina ai fili.
Insomma chi garantisce il diritto alla salute? È questo il punto. Come scrive il professor Angelo Levis vicepresidente di Apple, l'associazione che si batte contro l'elettrosmog, siamo in mezzo a una confusione legislativa enorme, con leggi nazionali del '92 che fissano tetti di concentrazione di campi elettromagnetici a 100 microtesla (l'unità di misura dell'onda elettromagnetica) leggi quadro che puntano a 0.5 come obiettivo di cautela, leggi regionali come quella veneta che fissano l'obiettivo a 0.2 microtesla per i nuovi elettrodotti e in mezzo la magistratura che a volte applica l'uno, a volte l'altro principio, dipende quanto "cautelativo" vuole essere il giudice. Ma può anche accadere che qualche tribunale, basandosi sulle ultime ricerche scientifiche, fissi il limite a 0.4. Oltre queste soglie ai gestori (Enel, Fs o altri) viene intimato di interrarli perché fanno male alla salute.
"Intanto su Padova passano sei elettrodotti (quattro da 132mila volt, 1 da 220mila e 1 da 380mila) - dicono Davide Sabbadin di Legambiente a Laura Masiero presidente Apple - Sono circa 70 chilometri di linee aeree che sorvolano quartieri densamente abitati, in particolare a Est (Mortise, Forcellini, Camin, Granze) a Sud-Est (Bassanello-Voltabarozzo) a Sud-Ovest (Armistizio, Savonarola) e a Nord (Pontevigodarzere). Le misure effettuate dall'Arpav in esecuzione delle circolari ministeriali o per le petizioni di gruppi di cittadini, hanno rilevato valori di esposizione ben superiori sia all'obiettivo di qualità 0.2 che al valore di cautela 0.5, per esempio nella media "Copernico" di Vigodarzere, alle materne "Bottani" a Sant'Osvaldo e "Sacro cuore" a Granze, sia nelle abitazioni di alcuni quartieri (Guizza, Bassanello, Voltabarozzo) con valori qui fino a 3 microtesla. Nessun rilevamento sistematico è stato effettuato dall'Arpav negli abitati percorsi dagli elettrodotti e gli interventi del comune si sono limitati all'interdizione delle aree scolastiche a maggior rischio, in attesa dei risanamenti promessi dai gestori".
Ci sono storie emblematiche, ad esempio quella che vede il Comitato spontaneo Guizza-Voltabarozzo contro la linea Enel da 132 Kv. In alcune scuole - Missionari "Sacro Cuore" e "Bottani" in via Bembo - abitazioni di via Pontedera e via Pontano o via del Cristo sono stati superati, secondo le rilevazioni Arpav, gli obiettivi di qualità arrivano anche a sfiorare i 2 microtesla, causati sia dall'"avanzamento" delle case verso i tralicci ma anche dall'aumento del carico di potenza elettrica trasportata. "L'assessore all'Ambiente Gradella - dice Cristina Zanetti del Comitato - ci ha risposto che in assenza del superamento dei 100 microtesla attualmente in vigore non esistono i presupposti per una ordinanza contro l'Enel che comunque, secondo l'assessore, ha intenzione di interrare la linea entro il 2003".
Altro caso riguarda la scuola materna "Sacro Cuore" di Granze attorniata da un elettrodotto da 132mila volt e uno da 380mila distanti rispettivamente 20 e 100 metri. Il sindaco ha emanato una ordinanza di divieto di permanenza dei bambini in alcune zone. Il parroco è ricorso al Tar contro la decisione (molti bambini avevano abbandonato la scuola). Il tribunale regionale ha bocciato il ricorso riconoscendo come valido l'obiettivo di qualità di 0.2 microtesla dichiarato dal sindaco nella sua ordinanza.
Quindi ha vinto un procedimento cautelativo. È andata in modo diverso a Pontevigodarzere dove un gruppo di scuole nido "Tana degli orsetti", materna "Girotondo", elementare "Deledda", media "Copernico" e varie abitazioni si vedono passare sopra il tetto o di fianco un elettrodotto da 132mila volt. Il sindaco emette un'ordinanza che proibisce agli alunni della Copernico di rimanere nelle aree esterne più inquinate. Il Comitato dei genitori ricorre al tribunale chiedendo un provvedimento d'urgenza: l'interramento della linea o la diminuzione della potenza. Ebbene il giudice respinge la richiesta asserendo che dell'ultima legge quadro non sono ancora stati emanati i decreti attuativi e che i valori di 1.4 1 1.7 microtesla rilevati dall'Arpav sono comunque accettabili.

VAI ALLA PAGINA PRECEDENTE | STAMPA LA PAGINA | VAI A INIZIO PAGINA


3 maggio 2003
rs-531
home page
scrivi al senatore
Tino Bedin