RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
19 aprile 2003

Negozi aperti di domenica
L'Ulivo in polemica con il presidente Casarin

Domeniche con i negozi aperti: la "sperimentazione", voluta dal Comune, provoca polemiche anche a palazzo santo Stefano.
Mariano Schiavon ed Elisabetta Leban, rispettivamente capogruppo della Margherita e dei Ds in Provincia, riprendono infatti il presidente Casarin: "Pur avendo la Provincia una competenza specifica in materia, si limita a battute, oltretutto imprecise. Infatti nel suo intervento, pubblicato dal mattino il 10 aprile, anziché precisare chiaramente cosa intende fare la sua Amministrazione ha dichiarato che "quello che non va è l'allargamento delle aperture a tutti i settori del commercio. E' assurdo, bisogna tenere aperti solo gli esercizi pubblici come i bar, i ristoranti e le gelaterie...". Stupisce che un ex sindaco come Casarin dimentichi che i pubblici esercizi sono obbligati al turno di riposo da definirsi con il Comune nell'arco di uno dei sette giorni della settimana. Compete, quindi, a chi rilascia l'autorizzazione di somministrazione alimenti e bevande programmare una distribuzione dei turni di riposo che eviti, nei giorni festivi, la chiusura totale degli esercizi pubblici. La delibera del Comune, invece, prevede la deroga alla chiusura dell'attività di vendita al dettaglio nelle domeniche"
Una possibilità che è stata riconosciuta ai Comuni ad economia prevalentemente turistica o città d'arte, come ricordano Schiavon e Leban. E la scelta del Comune di padova ha trovato più che critici alcuni commercianti, i sindacati. "Finora ha registrato l'adesione di pochi dettaglianti, mentre ha trovato generale consenso nella grande distribuzione. Una conferma che l'apertura domenicale rappresenta un favore, un regalo a danno degli esercizi commerciali a conduzione familiare, che non hanno la possibilità di turnare il personale su sette giorni e sono costretti a lavorare tutti i giorni della settimana senza alcuna sosta"
Il dibattito ha registrato anche l'intervento del vescovo. E i due esponenti dell'Ulivo in Provincia sottolineano: "Parlando come capo della Chiesa padovana, monsiognor Mattiazzo ha rimproverato al sindaco il provvedimento, ritenendolo contrario agli insegnamenti della dottrina cristiana perché non consente il riposo dal lavoro e limita la dimensione religiosa della domenica. Violenta ed arrogante la reazione dell'assessore competente e del partito di maggioranza relativa del Comune che hanno dichiarato: "il vescovo ha iniziato la campagna elettorale". Accusa gratuita di parzialità che richiedeva una espressione di solidarietà a Mattiazzo da parte del presidente Casarin. In presenza di una decisione che non riguarda solo il Comune di Padova, perché è un problema di area vasta, il presidente della Provincia avrebbe dovuto svolgere un ruolo di coordinamento e di sintesi" concludono.

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20 aprile 2003
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