RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
6 marzo 2003
di Léon Bertoletti

BILANCIO COMUNALE. La Margherita contro le alienazioni patrimoniali
"Governano come gli Unni"
Rossi: "Chiesto ai vigili di fare più multe per reperire soldi"

Il bilancio di previsione 2003 sarà discusso in Consiglio comunale a partire da domani. Ma il gruppo della Margherita propone già molte obiezioni. "Chi governa questa città sta facendo come gli Unni: rade al suolo tutto" osserva il segretario del partito, Claudio Sinigaglia. "La giunta "destruens" vuole che, dopo di lei, ci sia il diluvio" rincara il capogruppo, Ivo Rossi. Ironie e slogan a parte, "questo bilancio - dice Sinigaglia - è l'atto di chi cerca disperatamente, nell'ultimo anno della sua amministrazione, di fare qualcosa, di aprire cantieri che non completeranno il loro lavoro. Tutto si regge su una scorretta, immorale operazione di vendita alla cieca. Infatti, compaiono oltre 58 milioni di euro di entrate derivanti da alienazioni patrimoniali. La gran parte è legata alla vendita delle aree tecnicamente indicate come Pt1 (quella del parcheggio dei bus tra le vie Valeri e Trieste) e Pt2 (a Padova Est, a ridosso dello spazio dell'Ikea). Oltre che alla cessione delle azioni Save, Fiera e Interporto mediante il meccanismo della cartolarizzazione, cioè ricevendo dalle banche un anticipo del 75 per cento suddiviso in tre parti". Così, sottolinea il segretario della Margherita, "chi amministrerà fra due anni si troverà i beni venduti. E oltretutto non investiti in qualcosa di durevole, ma utilizzati per manutenzioni straordinarie su strade, ponti, giardini, impianti di illuminazione". Insomma, semplifica Ivo Rossi, "sarebbe come vendere la casa per comprare i mobili". Non basta. "Nel capitolo spese correnti - rileva Sinigaglia - si nota una diminuzione delle entrate, dal momento che Aps invece di passare circa 9 milioni di euro come in passato ne verserà 4 milioni. Dunque, ci sono 5 milioni di euro che vengono sottratti alle manutenzioni ordinarie dei quartieri. Ecco dove si arenerà il tanto sbandierato decentramento. Inoltre, non si nota alcuna traccia di detassazione. Viene confermata allo 0,4 per cento l'addizionale comunale dell'Irpef.
Infine, il forte aumento delle spese per la Polizia municipale porta squilibri in altri settori come lo sport e la cultura". Questa, secondo l'opposizione, è un'altra nota negativa. "Nel bilancio - nota Rossi - aumenta la previsione di entrata delle contravvenzioni da 8 a 10 milioni di euro. Concretamente significa che viene chiesto ai vigili urbani di fare più multe per reperire più soldi. Come non bastasse il fatto che i padovani versano alle casse comunali 117 milioni di euro in imposte. Questa amministrazione ha dissanguato il patrimonio e considera i cittadini nemici da combattere e da tassare. Anzi, di più: limoni da spremere".

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6 marzo 2003
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