RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino
31 dicembre 2002
di Léon Bertoletti

Comune di Padova
"Un altro anno di scelte fallimentari
e di occasioni perse per la città"

I Democratici di sinistra presentano un dossier contro la giunta Destro

Tutto fumo e niente arrosto. Per i Democratici di sinistra, il bilancio di fine anno della giunta Destro è quello di una strategia politica fallimentare, dove abbondano gli annunci però mancano i fatti. I Ds hanno presentato ieri un dossier di cinque pagine, non a caso intitolato "2002: un altro anno di scelte sbagliate e di occasioni perse per Padova". "La Giunta Destro - hanno sottolineato Alessandro Naccarato, Milvia Boselli e Mauro Bortoli - continua, anno dopo anno, a dimostrare una totale incapacità amministrativa. Le grandi promesse della campagna elettorale del '99 e degli Stati Generali del settembre 2001 sono rimaste lettera morta, mentre i cittadini hanno potuto toccare con mano i disastri fatti dal sindaco e dai suoi amici al governo di Padova". Negli ultimi quattro anni, hanno spiegato i diessini, "le tasse comunali sono cresciute del 20,8 per cento, i reati e la criminalità sono in aumento costante, in via Anelli la situazione è sempre più grave, molte zone della città sono degradate e in mano alla malavita, l'aria che respiriamo è più inquinata e i limiti di legge venono superati frequentemente, le antenne per la telefonia mobile si sono moltiplicate a dismisura, i servizi comunali costano molto di più, la viabilità è ormai al collasso, i quartieri sono abbandonati, la città è sempre più sporca".
Un quadro fosco che porta a questa conclusione: "La giunta Destro è una delle peggiori della storia padovana del dopoguerra. Ricorda (per inconcludenza, incapacità a realizzare opere pubbliche significative e la presenza di fenomeni di clientelismo e malcostume) le giunte di pentapartito della seconda metà degli anni Ottanta". Oltretutto, "entro l'anno aveva promesso di iniziare il metrobus e altre importanti opere che non si sono viste. Qualche esempio? L'ex tribunale, il ponte di Ponterotto, l'auditorium, il palaghiaccio, palazzo Zuckerman, l'asilo nido alla Paltana...". Inoltre, "la giunta continua a circondarsi di consulenti esterni al personale comunale, che rispondono a logiche clientelari e aumentano i costi di gestione dell'ente. E va ricordato che anche Del Torchio ha denunciato le pressioni dei partiti di maggioranza per le nomine delle società controllate da Aps". Insomma, Padova è ora "una città meno solidale, meno sicura, meno verde, meno sana, meno educativa, meno vivibile".

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