Settanta giorni di attesa per un'ecografia
Caso per caso, quanto c'è da aspettare per visite e analisi. Dipende anche dalla struttura alla quale ci si rivolge
Ottantacinque giorni di attesa per una visita urologica, sessanta per una mammografia, ottanta per una elettromiografia, settanta per un'ecografia ostetrica o ginecologica, quarantacinque per una visita angiologica, ortopedica o cardiologica. Se oggi in Azienda ospedaliera si prenota un'ecografia cardiaca, l'appuntamento è fissato per la fine di ottobre. Se ci si presenta all'Ulss 16 per sottoporsi ad un trattamento ortodontico con apparecchi fissi si è invitati a ritornare dopo un anno: l'attesa media è infatti di 365 giorni. Il tempo, per dirla alla Jules Verne, di fare quattro volte e mezza il giro del mondo.
La medesima prestazione, in Ospedale civile, è invece garantita in quarantacinque giorni. E' più scorrevole invece l'iter di chi intende sottoporsi nel nosocomio centrale ad un esame allergologico, un elettrocardiogramma dinamico, un'ecografia osteoarticolare o muscolotendinea: entro quindici giorni la prestazione è servita. Una settimana, e ci si toglie il pensiero per un'ecografia degli arti superiori o inferiori oppure per un'ecografia distrettuale, arteriosa o venosa. Solo quarantotto ore per accedere ad una visita otorinolaringoiatrica, a esami audiometrici o pneumologici. Elettrocardiogrammi, visite odontoiatriche e radiografie del torace non richiedono invece alcun giorno d'attesa. Poco più di un mese, invece, è il tempo medio che bisogna aspettare se ci si vuole sottoporre a visite ginecologiche o a test funzionali obiettivi dell'occhio.
Sono diversificati i tempi di accesso a esami e visite anche in Ulss 16, dove per un'ecografia cardiaca o per la riparazione con il laser di una lacerazione della retina si deve aspettare un mese, così come per una visita generale odontostomatologica o un'ecografia ginecologica. Cinquantacinque i giorni di attesa per un'angioscopia oculare, cinquantaquattro per un'ecografia ostetrica, settantaquattro per un'elettromiografia, che si riducono a nove per un elettrocardiogramma dinamico e a quattro per una visita generale ortopedica. Per ecografie ortopediche e visite cardiologiche la chiamata arriva in media entro una decina di giorni. Subito invece ci si può sottoporre ad una visita generale angiologica, urologica o ad un elettrocardiogramma.
Questi i dati aggiornati forniti ieri da Azienda e Ulss 16, che attestano tempi d'attesa variabili, lunghi o brevi a seconda delle prestazioni richieste. Ma che, a guardar bene, in molti casi strategicamente si compensano tra l'una e l'altra struttura sanitaria. «Quasi tutte le performances specialistiche devono essere garantite dal Servizio pubblico entro trenta giorni dalla prenotazione; superato questo limite - fa sapere Franco Piacentini della Spi-Cgil - i cittadini utenti hanno il diritto di rivendicare il rimborso delle spese». Alcuni esempi? Per una mammografia i tempi massimi di attesa, stabiliti da una delibera della Giunta regionale del Veneto, non devono superare i quarantacinque giorni, che scendono a trenta per un'ecografia cardiaca. Proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema, i sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno recentemente distribuito una serie di volantini che rivendicano il rispetto dei tempi stabiliti dalla legge. «Oltre ad invitare i medici di medicina generale ad orientare i pazienti alle prestazioni effettivamente necessarie, svolgendo una corretta attività ambulatoriale di prevenzione e diagnosi, invitiamo - dice Piacentini - gli utenti interessati, soprattutto gli anziani e i pensionati, a rivolgersi alle nostre sedi sindacali provinciali o ai rispettivi recapiti comunali del padovano. Qui riceveranno ulteriori, dettagliate informazioni».
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