Colpo di scena all'apertura delle buste con le offerte economiche: il gruppo Iribus-Fiat perde il duello sul canone di gestione di Sir1
Metrobus con la rotaia e i fili elettrici
Vince la Translohr, Civis presenta un'offerta troppo alta e viene esclusa. Leonardo Cetera regista della cordata vincente che in passato ha già realizzato la Cittadella alla Stanga
PADOVA. Sarà il gruppo Translohr-Desimon a realizzare il metrobus di Padova. Se tutto filerà liscio, tra un paio d'anni da Pontevigodarzere alla Guizza circolerà un metrò a tre carrozze lungo 25 metri con le ruote di gomma, alimentato da un filo elettrico, che si snoda su una piccola rotaia che non sporge dall'asfalto. Un vero gioiello della tecnologia disegnato da Giugiaro, largo 5 metri, in grado di trasportare 164 passeggeri che viaggerà con una frequenza di tre minuti nelle ore di punta. Insomma, non ci sarà più bisogno dell'automobile per raggiungere il centro storico e lungo gli 11 chilometri del metrò verrà avviata una riqualificazione urbanistica stile "liston". Quanto basta per sognare una città a dimensione umana.
La cordata "franco-friulana" ha sbaragliato il colosso Iveco-Fiat, che ha presentato un'offerta economica troppo alta, superiore alla base d'asta fissata in 58.359.629,60 euro ed è stata quindi esclusa.
La scelta è maturata ieri nella sede della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dove si è riunita la commissione tecnica presieduta dall'architetto Giuseppe Barbieri, il manager-tecnico di palazzo Moroni. La Translohr-Desimon ha vinto su tutta la linea perchè ha ottenuto 94,18 punti mentre il gruppo torinese si è fermato a 58. Ora sarà il CdA dell'Aps ad assegnare venerdì l'appalto del metrobus, ma dopo l'esclusione di Iribus-Iveco si tratta di adempiere a una pura formalità dato che in gara è rimasto un solo gruppo.
LE DUE OFFERTE. Alle 11 del mattino, il presidente Barbieri avvia i lavori della commissione, al suo fianco il notaio Salvatore La Rosa che apre le buste con le due offerte, mentre l'ingegner Silvano Vernizzi, capo-settore mobilità della Regione Veneto, verifica i conteggi. Il bando fissa tre parametri: il costo delle carrozze (materiale rotabile); quello delle opere civili (i lavori stradali) e il canone di esercizio, definito global-service per la manutenzione del futuro metrobus.
La Translohr-De Simon indica in 58.253.526,18 euro (pari a 112 miliardi 988 milioni 180 mila 200 lire) l'offerta globale così articolata: 27.921.924 euro per il mezzo tecnologico; 24.238.001,18 per le opere civili e 6.199.600 euro per i cinque anni di manutenzione del metrò. Lavori da realizzare nell'arco di 540 giorni, tempo massimo fissato dal capitolato. Per la parte economica otterrà 31,68 punti e altri 8 per la gestione del canone.
La Irisbus Iveco propone un'offerta di 60.742.877,72 euro (pari a 117 miliardi 614 milioni 631 mila 205 lire) così suddivisa: 27.114.000 euro per le carrozze del bus; 24.246.917, 72 euro per le opere civili e 9.381.969 euro per la manutenzione. I punti ottenuti sono 32. Ma qui c'è il vero inghippo perchè, fatti e rifatti i conti, Barbieri scopre che si è superata la base d'asta per un paio di milioni di euro, quanto basta per escludere la Irisbus. Il dottor Cordigliola, legale rappresentante della società, sbianca in volto e poi fa mettere a verbale che non condivide l'interpretazione del capitolato d'appalto ma la decisione è irrevocabile. Il progetto di metrobus della Fiat esce clamorosamente sconfitto non solo negli aspetti economici, ma anche nella valutazione tecnica. Ed è questo il giudizio che brucia di più, dato che il prototipo verrà sottoposto al giudizio di altre città. "Non abbiamo nulla da dichiarare", dicono i manager della Iveco. Accetteranno la sconfitta oppure avvieranno un contenzioso legale?
I VINCITORI. Non riesce invece a contenere l'entusiasmo l'ingegner Alvio Desimon: "Ringrazio la commissione, per quanto ci riguarda non vediamo l'ora di iniziare i lavori e di concluderli nei tempi stabiliti", dice. Il manager dell'azienda di Osoppo (Udine) fornirà la "carrozzeria" del metrobus, mentre la parte tecnologica arriva invece dalla Lohr Industrie di Strasburgo. Il regista della cordata è l'ingegner Leonardo Cetera, che con la Sicea-Ruzzani-De Eccher realizzerà le opere civili. Insomma, la trasformazione urbana dell'asse Arcella-Guizza è affidata al gruppo di imprenditori che ha realizzato la "Cittadella dell'economia" alla Stanga, uno dei colossi dell'edilizia in Italia.
Secco il commento dell'ingegner Marco D'Onofrio, del ministero delle Infrastrutture: "Il metrobus scelto oggi per Padova diventerà un prototipo per l'Italia, dato che si tratta di un mezzo flessibile che unisce le rapidità del tram con la scorrevolezza di un bus con le ruote di gomma". Un gioco di parole? No. E' la scommessa lanciata dall'assessore Menorello e dal manager Del Torchio: dopo tre anni di chiacchiere finalmente la città conosce il suo futuro per il trasporto pubblico. Per battere lo smog e il benzene ha scelto un metrobus elettrico con rotaia, che terrà lontano le auto.
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