ANZIANI. Un provvedimento che fa discutere
Sinigaglia: "Assistenza al ribasso"
Il vicesindaco boccia la liberalizzazione delle case di riposo
L'erogazione alla famiglia e non più alle strutture ospitanti del contributo per la residenzialità degli anziani non autosufficienti deciso dalla Regione ha fatto saltare la mosca al naso al vicesindaco Claudio Sinigaglia che parte all'attacco. "Questa non è liberalizzazione bensì deresponsabilizzazione" avverte, bocciando l'iniziativa sia sotto il profilo del contenuto che del metodo.
Sul contenuto, Sinigaglia ha in serbo molti argomenti in senso contrario. Uno in particolare. "Alla faccia della Regione che s'illude di tutelare la salute degli anziani. Ottiene invece l'effetto contrario, poiché pone la salute dei non autosufficienti in mano a regole di mercato quanto meno disinvolte. Oggi una retta riferita alle Case di riposo Ipab (Istituti pubblici d'assistenza e beneficenza) si divide in due componenti diverse: circa 1500 euro come quota alberghiera a carico dell'ospite e 1500 come quota sanitaria pagata dalla Regione alle strutture ospitanti. Adesso cosa accadrà? Il contributo sanitario verrà versato all'utenza anziché alla Casa di riposo, libera di trattare e contrattare sul prezzo. Ne succederanno di tutti i colori" preconizza Sinigaglia.
In effetti è facile immaginare che i familiari cercheranno di tirare sul prezzo della quota alberghiera, arrivando a 1200-1300 euro al mese anziché 1500. "Magari tagliando una serie di servizi essenziali per un anziano che non si sa gestire da solo, quali assistenza fisioterapica e riabilitativa, presenza di un esperto socio-sanitario, di un medico ma anche di uno stesso animatore in grado di rendere meno traumatica la permanenza in quella struttura" puntualizza.
Ma Sinigaglia contesta anche il metodo con cui si è arrivati a tale scelta. "Com'è possibile che la Regione abbia intrapreso queste scelte senza consultare i Comuni, l'Assemblea dei sindaci le Usl e tutte le altre strutture socio-sanitarie sul territorio? Anche perché la grande maggioranza delle Case di riposo sono Ipab, con tanto di amministratori di nomina comunale" specifica il vicesindaco.
Segue l'affondo finale. "Oggi la valenza sanitaria sta divenendo sempre più preponderante. I costi aumentano e con essi i benefici per gli ospiti non autosufficienti. Perchè non si fa una riflessione su questo, favorendo un'assistenza integrata sul territorio veramente degna di tale nome anzichè una concorrenza purtroppo al ribasso?". Intanto anche i sindacati di categoria sono sul chi vive. Tira aria di malcontento.
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