Padova. Cemento sul parco Basso Isonzo
Correzioni al piano: sorgeranno anche ville e casette a schiera. "Impossibile aggirare i vincoli espropriativi", sostiene Mariani
Quasi 200 mila metriquadri di parco, tre volte l'attuale parco Iris. Ma anche una serie di ville e casette a schiera, sparse su 60 mila metriquadri con 35 mila metricubi di cubatura. Al Basso Isonzo parte l'operazione urbanistica per ridisegnare i contorni della zona, con il probabile avvio dei lavori per la costruzione del parco nel 2008. Ieri il primo passaggio in Commissione urbanistica, che ha esaminato il primo stralcio del piano guida sull'area, elaborato da Agenda 21. La zona interessata da questo primo intervento è quella più vicina alla Sacra Famiglia, un'area di 250 mila metriquadri, di cui un quarto edificabili. Si tratta quindi di poco più di 60 mila metriquadri, di cui il 40% destinato a verde privato.
La Commissione ha dovuto apportare alcune correzioni al piano, a causa del vincolo di non edificabilità entro una fascia di 150 metri dal Bacchiglione introdotto da una legge regionale. Ma salvo questi problemi burocratici, i lavori potrebbero iniziare già il prossimo anno: "Attendiamo il parere del Consiglio di quartiere, poi il piano sarà adottato dalla giunta e si raccoglieranno le osservazioni dei cittadini - spiega l'assessore all'urbanistica Mariani -. Elaborate le controdeduzioni, la palla passa al Consiglio comunale. Al termine di questo iter Palazzo Moroni potrà chiedere ai proprietari del terreno le aree per dare avvio ai lavori del parco". Una vasta parte dell'area, circa 180 mila metriquadri, sono di proprietà dell'Ira, che quindi potrà per una parte costruire. Il nuovo edificato sorgerà, con una forma a "L", intorno a via Lucca e al nucleo di abitazioni già esistenti.
Nel rione cambierà anche la mobilità: via Monte Pertica diventerà ciclo-pedonale e sarà sostituita con una strada di attraversamento. Al progetto del parco intanto sta già lavorando il settore verde pubblico. Dal piano di Agenda 21, il progetto ambientale del Comune gestito dall'assessore Francesco Bicciato, si è però dissociata Legambiente: contestato lo "spezzatino", cioè la divisione dell'intera area di un milione di metriquadri, da destinare interamente a parco secondo l'associazione ambientalista, in diverse aree con l'introduzione di impianti sportivi a nord e della perequazione nella parte centrale e a sud. Secco il commento di Mariani sulla possibilità di prorogare i vincoli espropriativi: "Ho chiesto un parere all'avvocatura civica: la legge è chiara, non si può aggirare". (c. mal.)
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