In Commissione Urbanistica il piano guida: 250 alloggi dal 2008
Padova. Parco Basso Isonzo: ora tocca ai privati
"Alla Commissione Urbanistica ieri è stato presentato il piano guida per il Parco del Basso Isonzo. Il primo stralcio del parco, che è quello che potrà essere realizzato da subito, prevede che i privati che cedono il 75 per cento della loro terra possano costruire nell'altro 25 per cento. Stiamo parlando di una zona di 240mila metri quadrati sugli oltre 500mila del parco. Questo significa che 60mila metri quadrati saranno destinati alle case e 180mila a parco". Nei primi si potranno costruire 250 alloggi. Case e villette a schiera che potranno godere di un paesaggio stupendo. Parco pubblico davanti e tramonto sui colli (immaginiamo i prezzi).
"In ogni caso dopo che la Variante è stata approvata in consiglio comunale adesso i privati cominceranno a chiederci di costruire" ha detto ancora Mariani. Il primo stralcio interessa la zona più vicina alla Sacra Famiglia, proprietà delle famiglie Carotta e Bortolami e quella più vicina agli abitati di via Lucca. In mezzo alle due, verso il fiume, l'area da 170mila metri quadrati dell'Ira l'Istituto di riposo per gli anziani che ovviamente la venderà ad una società edile non potendo gestire in proprio l'edificazione.
"Nell'area dell'Ira poi, ricade una prescrizione che la Regione ha voluto inserire, ovvero che non ci siano costruzioni nella fascia di 150 metri dalle rive" aggiunge Mariani.
"Il Piano guida, per il resto, è quello adottato da Agenda 21, un gruppo tematico specifico. L'iter del Piano guida di iniziativa pubblica prevede la valutazione da parte del consiglio di quartiere, poi dalla Giunta che lo adotterà aprendo alla raccolta delle osservazioni dei cittadini finché non si arriverà all'adozione in consiglio comunale. Spero che, senza intoppi, potremmo cominciare a vedere il Parco nel 2008. Dipenderà da come i privati vorranno posizionare le loro case, ma il Comune sta già pensando alla progettazione". Il parco si realizzerà, come abbiamo più volte affermato, con il sistema della perequazione. Il comune sbloccherà il vincolo a non costruire in cambio della cessione del 75 per cento del terreno. Sulla parte restante i privati potranno edificare con una percentuale dello 0.15 metri cubi per metro quadro, ovvero, per il primo stralcio, circa 36mila metri cubi.
"Solo Legambiente si oppone a questa soluzione che è la più protettiva d'Italia - continua Mariani - in altri posti la perequazione si fa con la cessione soltanto del 50 per cento del terreno. Gli ambientalisti volevano che non cambiasse nulla ma evidentemente solo per loro non esiste il problema dei vincoli decaduti che non si possono reiterare per più di una volta. E i nostri erano già scaduti da tempo. In ogni caso ricordo che il parere dell'Avvocatura civica del Comune è stato chiaro: "l'amministrazione ha il dovere di colmare il vuoto normativo creatosi al decadere di un vincolo espopriativo". Lo ha detto il Consiglio di Stato che obbliga allo stesso modo il comune a procedere ad una nuova pianificazione dell'area, rimasta priva di disciplina urbanistica".
Tutta l'area che adesso va dall'aeroporto, al galoppatoio, sarà in futuro modificata. Ad esempio via Monte Pertica e via Bainsizza che si troveranno proprio in mezzo al parco, saranno rese ciclopedonali, mentre una nuova strada partirà da dietro la parrocchia della Madonna Incoronata per arrivare a congiungersi con via Isonzo, all'altezza del villaggio Azzurro dell'aeroporto.
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