RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
11 gennaio 2007

Padova
Riccoboni sul parco del Basso Isonzo

PADOVA. Ironizza l'ex assessore all'urbanistica di Forza Italia. "Il Comune, che dovrebbe dare per primo il buon esempio, non riesce nemmeno a perequare con... se stesso. L'Ira, controllata al 100% da palazzo Moroni, sembra quasi spianare la strada agli insediamenti privati" afferma Tommaso Riccoboni. Sarcastico nei giudizi, affonda la lama nel burro: "Il centro sinistra d'opposizione ci voleva fucilare in piazza: secondo loro, avevamo distrutto il parco che... non esiste. Peccato che nella variante della giunta Destro un piano-guida per il Parco Basso Isonzo c'č gią. Con un meccanismo di perequazione ben diverso rispetto a quanto prospetta ora la giunta Zanonato". Riccoboni scandisce: "Avevamo proposto un disegno unico: č vero con un centinaio di appartamenti, ma tutto il resto era verde. In base ad un'impostazione semplice ed efficace: chi fra i privati iniziava l'operazione faceva il piano per tutti e tutti si dovevano adeguare".
L'esponente di Forza Italia rispolvera la memoria: "Allora, il professor Mariani definiva un crimine l'ampliamento del tennis club. E adesso, da assessore, cosa fa?". Riccoboni aspetta che il Parco Basso Isonzo approdi in aula. Promette un altro dei suoi show che fanno scattare l'assoluto silenzio in consiglio comunale. "Qualcuno ci spiegherą cosa ha deciso, no? E nell'epoca della trasparenza e della partecipazione proveremo a mettere sul piatto della bilancia la vecchia e la nuova soluzione. Magari per scoprire la differenza fra un vero parco e lo "spezzatino" delle aree verdi e dei giardini condominiali".

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