RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino di Padova
2 gennaio 2007
di Mauro Giacon

Padova. Il trasloco del Tennis Club di via Goito nell'area verde accanto dell'aeroporto fa arrabbiare Legambiente.
"Il Basso Isonzo? Più che un parco sarà un... giardino"
"Nella vecchia sede nasceranno palazzoni e in quella nuova un megainsediamento sportivo, condito da 150 alloggi e nuove strade"

"È triste che l'idea del parco Basso Isonzo, che doveva essere il più grande polmone verde della città, venga tradita così. Perché ci sono troppe questioni che trasformeranno il Parco in una specie di giardino, e questo per favorire la speculazione. Ed è un peccato che vi partecipi anche il Comune". Sergio Lironi, di Legambiente, ha seguito la vicenda del Parco Basso Isonzo con molta attenzione. Stiamo parlando della zona compresa fra il Bacchiglione a sud, l'aeroporto a ovest e il quartiere Sacra Famiglia e Madonna Incoronata a est.
Il parco ha una estensione di 600mila metri quadrati, la cui destinazione, con una apposita variante al Piano regolatore, sarà modificata. Nel senso che finora c'erano solo ciuffi d'erba, perchè la terra dei privati era legata da vincoli. Da oggi sarà destinata al 75 per cento a verde e per il resto ai privati che otterranno, in cambio della cessione di quella parte della loro terra, il permesso di edificare sul resto. La premessa si deve perché il trasloco dello storico Tennis Club sarà fatto proprio nella zona a Nord del parco, nella zona del Galoppatoio e dietro al Couver Tennis.
"La circostanza oltre a mutare il paesaggio con gli orribili palloni dei campi invernali è solo l'ultima di una serie di vicende che tradira nno lo spirito del parco" annota Lironi. "C'era un vecchio progetto di fine anni '90 degli architetti Castelnovi e Calimani che è stato sconvolto. Ora, per avere una parte di verde pubblico nelle aree di proprietà di Carotta e di Bortolami-Bassani che sono vicine al Nuovo Peep e alla Madonna Pellegrina, questi ultimi potranno edificare 150 alloggi. La parte centrale del parco, quella di proprietà dell'Ira è stata invece destinata a parco rurale. Significa che lì si potrà costruire qualcosa con lo stesso sistema della perequazione e il permesso lo darà l'Istituto di riposo anziani, controllato dal Comune. Insomma è molto facile che l'Ira venderà la terra a un privato per fargli gestire il tutto. Quindi assisteremo ad una speculazione con l'indiretto consenso del Comune. Infine una osservazione. Nella zona a Nord le regole che riguardano la destinazione a "verde attrezzato" non sono precise. Già il Couver tennis che dovrebbe fare attività sportive ha in pratica una discoteca notturna. Non so che cosa diventerà quella zona con il traffico che porterà il megainsediamento del tennis club".
"E a proposito - continua Lironi - non vorranno mica dirci che i nuovi alloggi e il megainsediamento non porteranno a nuove strade? Già si parla di prolungare via Urbino entrando proprio nel cuore nel parco e spezzando a metà la struttura".
Anche Lucio Passi esprime tutta la sua preoccupazione. "La variante Mariani al Prg ha distrutto la possibilità di realizzare un vero parco suddividendo le aree a diversa destinazione: a nord impianti sportivi e per il tempo libero, con la possibilità di realizzare nuovi edifici senza precisi limiti volumetrici; nella parte centrale ed a sud, le aree destinate alla perequazione (circa 600.000 mq) con un indice di edificabilità di 0,15 mc/mq, che consente l'edificazione di 90.000 metri cubi corrispondenti a 240-280 alloggi, uffici e servizi. D'altra parte le stesse aree destinate alla perequazione vengono suddivise in due distinte sottozone: quella ad est - che si presume di più immediata fattibilità interessante alcune grandi proprietà; quella ad ovest - da realizzarsi in un secondo tempo - composta da numerose piccole e medie proprietà. Ma è tutta una nebulosa. Al Basso Isonzo più che un parco degno di una città europea, impostato secondo criteri di forestazione urbana e cuore pulsante di tutto il sistema del verde cittadino (oltre che punto di raccordo con il progettato Parco del Bacchiglione) rischia di nascere poco più di un grande giardino attrezzato".

sommario

rs-07-001
28 gennaio 2007
scrivi al senatore
Tino Bedin