RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino di Padova
30 dicembre 2006
di Anna Artman

Nella sala polivalente dell'Istituto di Riposo per Anziani
La cucina dei monasteri e la moderna cucina e civiltà della tavola

Nella sala polivalente dell'Istituto di Riposo per Anziani si è tenuto nei giorni scorsi un convegno sul tema "La cucina dei monasteri e la moderna cucina e civiltà della tavola". L'incontro è stato aperto con il saluto e la presentazione del tema dal presidente dell'Ira , Tino Bedin. Sono quindi seguiti gli interventi dell'architetto Antonio Boschetti sulla cucina dei monasteri, mentre la moderna cucina e la civiltà della tavola sono state illustrate dall'avvocato Giancarlo Rossi.
Le due interessanti e piacevolissime relazioni condite di curiosità, di anedotti hanno calamitato l'attenzione dei presenti e spalancato le porte di un mondo, quello dei monasteri, tuttora avvolto da un alone di mistero, di suggestione, oggetto di descrizione letterarie monastiche. I relatori, appartenenti all'Accademia della Cucina, con ottiche diverse, evidenziando il contributo dato dal monachesimo alla cultura e alla civiltà occidentale, sin dall'epoca medioevale, hanno posto in luce l'importanza della civiltà della buona tavola cui i monasteri hanno impresso una svolta positiva ed un notevole impulso.
"I monaci - ha sottolineato Boschetti - dediti a duri lavori, osservanti di una dieta rigida, severa, sapevano elaborare con raffinatezza gli scarsi alimenti concessi, tranne nelle festività più note in cui si concedevano qualche ghiottoneria". L'oratore ha quindi snocciolato una accattivante serie di abitudini alimentari tanto da invogliare alla buona tavola . Virtualmente passavano innanzi agli occhi degli ascoltatori prelibati piatti di carne, di pesce, di formaggi, di delicati dolci e i cosiddetti "spinaci alla celestina" curiosità e prelibatezza.
Sull'aspetto della convivialità e sulla civiltà della tavola, dalla cucina dei monasteri a quella delle comunità, ha spaziato con disinvoltura Giancarlo Rossi tramite un excursus storico ricco di implicazioni culturali e sociali con riferimenti a stili di vita, di costumi e di tradizioni connesse alla natura dei popoli e ai più diversi luoghi, citando personaggi, usanze di corti principesche e artisti che con le loro opere hanno esaltato il piacere della convivialità, espresso in maniera sempre attuale dai ristoranti, istituzioni nate con la Rivoluzione Francese. Ha posto in rilievo che un filo sottile unisce le usanze alimentari dall'epoca dei romani all'attuale dieta mediterranea, costituito dall'attenzione via via posta alla salute, alla rappresentanza sociale e al piacere della buona tavola.

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rs-06-084
31 gennaio 2007
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