RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino di Padova
1 luglio 2006
di Giancarlo Rossi
presidente dell'Ira


A proposito di Ira

Abano Terme
Nel settembre 1821 cominciava la sua attività la Casa di Ricovero e d'Industria di Padova; così si chiamava allora il nostro Istituto che dava ospitalità agli anziani, ma anche occasione di lavoro a persone abili o semiabili.
Funzionava nell'ex Monastero di Sant'Anna sito a Padova in Via Sperone Speroni (attualmente I.T. per Geometri G.B. Belzoni), le cui suore avevano dovuto abbandonare quel chiostro che le aveva protette da secoli, in seguito alla demanializzazione del luogo sacro attuata con Decreto 28 luglio 1806 del Vicerè d'Italia Eugenio de Beauharnais, figliastro di Napoleone. Succeduto al dominio francese quello austriaco, alla fine del 1813, con una Padova piena di mendicanti spinti in città dalla carestia delle campagne (anni 1816 - 1817), i nuovi governanti pensarono a come venire incontro a tanti bisogni e trovarono un rimedio pensato e realizzato dall'Ing. Giuseppe Jappelli, nel destinare a Casa di Ricovero il vecchio Monastero di Sant'Anna.
Contemporaneamente si aprì nel 1820, per far fronte alle spese, la prospettiva di un lascito del Canonico Giusto Antonio Bolis a favore di una casa di ricovero purchè questa entrasse in funzione entro un anno. Puntualmente la Casa di Ricovero cominciò la sua opera assistenziale a "Sant'Anna"ai primi di settembre del 1821 in un tempo record che non avremmo mai più riscontrato nella lunga vita della istituzione.
Anno speciale il 1821, poiché esso non è famoso solo per la morte di Napoleone e la repressione dei moti carbonari, simboleggiati da Silvio Pellico, ma anche perché è l'inizio di uno sviluppo e di una attività di rinnovamento che si incentra non soltanto nella nostra Casa di Riposo ma anche nel macello, attuale sede dell'Istituto d'Arte Selvatico, nella istituzione delle Casse di Risparmio di Padova, di Monselice, di Rovigo, di Venezia avvenuta 1822 ad imitazione della Cassa madre di Vienna, nella istituzione della Camera di Commercio di Padova, nell'apertura di nuovi teatri, primo tra tutti il Teatro Duse in Piazzetta Garzeria, nell'inizio dei lavori per il grande Caffè Pedrocchi, che termineranno nel 1831.Nel mondo delle idee prendeva corpo anche la concezione che la beneficenza non fosse solo compito della filantropia privata o della secolare carità cristiana, ma dovere pubblico nei confronti delle classi più bisognose.
Questo concetto con fatica emerso in quegli anni sarebbe andato in piena maturazione un secolo e mezzo dopo, quando nel 1978 fu istituito il Servizio Sanitario Nazionale.
Nella sua vita bicentenaria l'I.R.A. ha sempre adattato le sue strutture e la sua attività di assistenza al livello della scienza e della tecnica del tempo, aprendosi per esempio al ricovero dei cronici nel 1890, quando gli ospedali cessarono di essere dei contenitori per diventare fabbriche della salute; e successivamente aprendosi negli anni 1930 ai "dozzinanti" quando lo fecero anche gli ospedali dopo la crisi del primo dopo guerra. Decisione che conteneva in nuce la prospettiva di creare una vera e propria struttura alberghiera come sarà il Pensionato Piaggi, aperto cinquanta anni fa.

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