RASSEGNA STAMPA

Il Gazzettino di Padova
11 marzo 2006


Padova. Azione Cattolica ed elezioni

L'Azione cattolica di Padova offre ai propri soci (17.000 in tutta la diocesi di Padova) un documento per prepararsi al voto del 9 e 10 aprile. Il testo non dà indicazioni per il voto, ma vuole "aiutare i soci a sentire l'importanza di questo momento, ad andare oltre quel senso di incertezza e confusione che potrebbe portare al disimpegno, per fornire, infine, degli elementi per quel discernimento che è segno di maturità e di responsabilità in vista di una scelta consapevole".
Dopo aver evidenziato l'importanza di andare a votare e di dare fiducia all'impegno politico il testo riafferma il "rispetto del pluralismo politico e l'importanza del dialogo e del confronto". Col Magistero della chiesa viene riaffermato che dallo stesso vangelo possono derivare "molteplici e diverse opzioni temporali" e che vanno "rispettati quei cristiani che scelgono di impegnarsi in partiti e schieramenti diversi ritenendo che in quel partito o schieramento le scelte programmatiche siano più efficaci per promuovere il bene comune".
Se il pluralismo è un valore, l'Azione cattolica ricorda che il cristiano che opera in politica è chiamato a scelte coerenti all'interno del proprio schieramento: "Se è legittimo che i cristiani militino in partiti e schieramenti diversi crediamo sia doveroso che la libertà di coscienza venga rispettata".
Il documento offre alcuni criteri di discernimento per aiutare i soci, in particolare i diciottenni che per la prima volta andranno a votare, a compiere una scelta matura e responsabile.
1) Si tratta di conoscere e valutare i programmi degli schieramenti;
2) Va valutare quello che è stato fatto nell'ultima legislatura e in quella precedente;
3) È doveroso chiedersi se i programmi sono all'altezza delle sfide che ci attendono oggi e domani: la globalizzazione, l'immigrazione, la politica economica, la pace, il dramma dei paesi poveri e il nostro impegno concreto per loro, il conflitto e l'incomprensione tra mondo occidentale e paesi islamici; l'integrazione europea, il ruolo dell'ONU, lo sviluppo sostenibile, la salvaguardia del creato.
4) Ci sono poi alcuni valori e beni che per un cittadino credente sono realtà preziose da proteggere, difendere e promuovere: la vita dal concepimento alla morte; la promozione della famiglia fondata sul matrimonio con adeguate politiche per essa; la pace da ricercare col dialogo e il rifiuto della guerra come mezzo per risolvere le contese internazionali; la solidarietà e accoglienza verso i poveri e gli immigrati, il lavoro con politiche che governino una flessibilità possibile e gestibile e non rendano precario e impossibile il futuro soprattutto dei giovani; la cura di uno stato sociale giusto, equo e senza sprechi.
5) C'è anche un metodo di azione politica che dà credibilità e rispetto alla politica stessa e che mette al centro la legalità, che è rispetto delle regole di convivenza.
6) Infine non è corretto verificare solo un aspetto di un programma con scelte di parte ma va valutato l'insieme del progetto politico perché l'azione politica deve mirare a quel bene comune che è il bene di tutto l'uomo e di tutti gli uomini e non solo di una parte.
A quei cristiani che si sentissero in difficoltà e confusi, l'Azione cattolica ricorda che "il bene comune è sempre realtà dinamica e storica e la sua realizzazione procede a piccoli passi sempre perfettibili ma che devono fare i conti col pluralismo di idee e posizioni diverse. Al credente stanno a cuore i contenuti del bene comune, ma anche il modo democratico e rispettoso del pluralismo con cui si lotta per raggiungerli.

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12 marzo 2006
rs-06-006
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