Padova. Azione Cattolica ed elezioni
L'Azione cattolica di Padova offre ai propri soci (17.000 in tutta la diocesi di Padova) un documento per prepararsi al voto del 9 e 10 aprile. Il testo non dà indicazioni per il voto, ma vuole "aiutare i soci a sentire l'importanza di questo momento, ad andare oltre quel senso di incertezza e confusione che potrebbe portare al disimpegno, per fornire, infine, degli elementi per quel discernimento che è segno di maturità e di responsabilità in vista di una scelta consapevole".
Dopo aver evidenziato l'importanza di andare a votare e di dare fiducia all'impegno politico il testo riafferma il "rispetto del pluralismo politico e l'importanza del dialogo e del confronto". Col Magistero della chiesa viene riaffermato che dallo stesso vangelo possono derivare "molteplici e diverse opzioni temporali" e che vanno "rispettati quei cristiani che scelgono di impegnarsi in partiti e schieramenti diversi ritenendo che in quel partito o schieramento le scelte programmatiche siano più efficaci per promuovere il bene comune".
Se il pluralismo è un valore, l'Azione cattolica ricorda che il cristiano che opera in politica è chiamato a scelte coerenti all'interno del proprio schieramento: "Se è legittimo che i cristiani militino in partiti e schieramenti diversi crediamo sia doveroso che la libertà di coscienza venga rispettata".
Il documento offre alcuni criteri di discernimento per aiutare i soci, in particolare i diciottenni che per la prima volta andranno a votare, a compiere una scelta matura e responsabile.
1) Si tratta di conoscere e valutare i programmi degli schieramenti;
2) Va valutare quello che è stato fatto nell'ultima legislatura e in quella precedente;
3) È doveroso chiedersi se i programmi sono all'altezza delle sfide che ci attendono oggi e domani: la globalizzazione, l'immigrazione, la politica economica, la pace, il dramma dei paesi poveri e il nostro impegno concreto per loro, il conflitto e l'incomprensione tra mondo occidentale e paesi islamici; l'integrazione europea, il ruolo dell'ONU, lo sviluppo sostenibile, la salvaguardia del creato.
4) Ci sono poi alcuni valori e beni che per un cittadino credente sono realtà preziose da proteggere, difendere e promuovere: la vita dal concepimento alla morte; la promozione della famiglia fondata sul matrimonio con adeguate politiche per essa; la pace da ricercare col dialogo e il rifiuto della guerra come mezzo per risolvere le contese internazionali; la solidarietà e accoglienza verso i poveri e gli immigrati, il lavoro con politiche che governino una flessibilità possibile e gestibile e non rendano precario e impossibile il futuro soprattutto dei giovani; la cura di uno stato sociale giusto, equo e senza sprechi.
5) C'è anche un metodo di azione politica che dà credibilità e rispetto alla politica stessa e che mette al centro la legalità, che è rispetto delle regole di convivenza.
6) Infine non è corretto verificare solo un aspetto di un programma con scelte di parte ma va valutato l'insieme del progetto politico perché l'azione politica deve mirare a quel bene comune che è il bene di tutto l'uomo e di tutti gli uomini e non solo di una parte.
A quei cristiani che si sentissero in difficoltà e confusi, l'Azione cattolica ricorda che "il bene comune è sempre realtà dinamica e storica e la sua realizzazione procede a piccoli passi sempre perfettibili ma che devono fare i conti col pluralismo di idee e posizioni diverse. Al credente stanno a cuore i contenuti del bene comune, ma anche il modo democratico e rispettoso del pluralismo con cui si lotta per raggiungerli.
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