CONGRESSO Oltre settecento persone all'assise di Abano che ha riunito democratici, popolari, Udeur e lista Dini
La Margherita sceglie Scantamburlo
E' stato eletto coordinatore provinciale. Claudio Sinigaglia è invece segretario cittadino
La riscossa della sinistra parte dalla Margherita. Lo si è visto ieri nello stipato Teatro Marconi di Abano, al I° Congresso Provinciale del simbolo che riunisce democratici, popolari, udeur, lista Dini. Cinquecento persone in sala, circa duecento fuori dal teatro, per raggiunti limiti di capienza. Una platea calda e partecipe, applausi frequenti per i leader dei vari schieramenti confluiti nella Margherita e palpitante attesa per l'intervento conclusivo di Massimo Cacciari.
"Vogliamo che Cacciari resti il punto di riferimento del movimento" è stato invocato, ricordando che "Insieme per il Veneto" ha anticipato i contenuti della Margherita. Da Abano, i "big" che rappresentano i vari "petali" del fiore, tutti insieme nel simbolo unico e unitario che ha come slogan "democrazia è libertà", hanno ribadito: "La Margherita ha l'obiettivo politico esplicito di rendere l'Ulivo competitivo con il centro-destra". Il "patto" stretto tra le diverse anime del movimento, ha portato all'elezione di Dino Scantamburlo segretario provinciale e di Maurizia Dosso Presidente dell'assemblea provinciale, mentre come segretario cittadino Claudio Sinigaglia e Presidente d'assemblea Paolo Cavazzana. Accogliendo l'appello di Claudio Piron Presidente Acli, il congresso ha avviato una raccolta per sostenere Cooperativa Città Solare e Caritas, danneggiate dall'attentato incendiario della settimana scorsa. Bordate al governo, sia nazionale che locale, sono arrivate dai leader. "C'è la voglia di riprendere in mano i nostri destini - ha sottolineato Ivo Rossi, nominato capogruppo consigliare della Margherita - la parte sana del paese non è ripiegata su sé stessa". Stoccate all'amministrazione di Padova: "è una giunta di cortigiani - ha detto Rossi - con il sindaco che scambia l'alto ufficio del governo della città, per il salottino dove ricevere gli amici per il tè. Quando un primo cittadino diventa solo una macchietta su cui si fanno le battute al mercato, allora significa che non c'è più nulla da salvare. Basta guardare come Giustina Destro ha fatto la privatizzazione dell'Aps, mettendo insieme incapacità e favori ad amici. Con la privatizzazione della Fiera per fortuna ci sono state le categorie economiche che le hanno impedito di piazzare ai vertici dell'Ente un altro dei suoi lacchè". Gilberto Muraro ha espresso "paura e sdegno nel vedere un governo che trasforma la cosa pubblica in cosa privata attraverso un'ondata di leggi che cercano di minare la Costituzione".
Andrea Colasio ha detto "è stato un errore strategico dare il benservito a Romano Prodi e non regolamentare noi il conflitto d'interessi". Ma ha ricordato: "i senatori e deputati della Margherita hanno costituito un gruppo unico in Parlamento e in Senato, rispettando il patto fatto con gli elettori". Tanti i nomi noti: il senatore Luigi Gui, i parlamentari Piero Ruzzante e Tino Bedin, Franco Frigo, Antonio Ziglio, Stefano Cecconi, Margherita Miotto, Alessandro Naccarato, Gianni Saonara, Antonio Prezioso, Carlo Covi, Umberto Curi e vari sindacalisti.
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