di Tino Bedin presidente di AltaVita
Da 25 anni, ogni giorno, senza "riposi" settimanali (anzi, con un supplemento di servizio di domenica e in tutte le "feste comandate"), decine di persone passano "un'ora con chi non ha nessuno" tra gli anziani che vivono nelle Residenze protette di Padova e della Diocesi di Padova. Ciascuno di questi volontari interpreta con questa presenza il modo personale di vivere la carità evangelica; tutti insieme scrivono un capitolo della Società di San Vincenzo de' Paoli, di cui fanno parte attraverso la Conferenza San Leopoldo Mandic.
Comune natura comunitaria. Quando questa storia è cominciata si diedero il nome di Opera Speciale Anziani e i primi destinatari sono stati gli anziani dell'Istituto di Riposo per Anziani di Padova.
AltaVita-IRA ha quindi buoni motivi sia di gratitudine per i volontari sia identità del proprio servizio a celebrare il traguardo dei 25 anni di volontariato vincenziano con gli anziani di Padova.
La comune natura comunitaria della San Vincenzo e di AltaVita (ecclesiale per la prima, civile per la seconda) suggerisce di coinvolgere nella gratitudine le molte altre persone che hanno a cuore la longevità.
Per questo AltaVita organizza la Festa di Gratitudine per sabato 26 gennaio alle ore 16 al Centro servizi Beato Pellegrino. Ampio spazio sarà dedicato a Luisa Custoza, animatrice della Conferenza San Leopoldo Mandic, che ricorderà i molti volontari che si sono avvicendati con dedizione in questo quarto di secolo. Da parte sua AltaVita, oltre al ringraziamento, offrità un concerto con il Quartetto di flauti Marc Berthomieu di Padova e il pianista Giacomo Dalla Libera.
Un pianoforte in memoria. Sarà questo anche il concerto inaugurale del nuovo pianoforte di cui, grazie al generoso gesto di beneficenza di Franca Antonello, è stata dotata la sala polivalente del Centro Servizi del Beato Pellegrino.
Nel corso del concerto il pianoforte sarà dedicato ad Orfeo Borrione, persona che è vissuta a lungo al Beato Pellegrino, costruendovi relazioni e sentimenti che meritavano di continuare anche con la conclusione della parte terrena della sua vita. Franca Antonello, cognata di Borrione, con la sua donazione ha reso possibile questa continuità: d'ora in avanti quello strumento sarà il "Pianoforte Orfeo Borrione". Ogni concerto susciterà ricordi ed emozioni in chi è vissuto assieme a lui e insieme "racconterà" l'affetto di Franca Antonello per lui: affetto che la morte non interrompe.
26 gennaio 2013
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