POPOLARI

ANTOLOGIA

I cattolici e il popolo

"Le politiche del popolo" di padre Francesco Occhetta
Due libri in cui incontrare don Luigi Sturzo
"I limiti del popolo" di Flavio Felice

Ansa
8 marzo 2020
Anna Lisa Antonucci
Arriva in libreria il nuovo libro di Francesco Occhetta, gesuita ma anche scrittore e politologo, una voce da ascoltare perchè sempre lucida e costruttiva. In 'Le politiche del popolo', che esce oggi per le edizioni San Paolo, l'autore analizza con freddezza il populismo dilagante, il linguaggio dei sovranisti, lo stato attuale della politica, per proporre invece soluzioni condivise e comunitarie "per approdare a una riva nuova", ad una politica che non sia la ricerca del consenso, le forme della comunicazione, la costruzione di un partito, ma si basi sulle competenze, i luoghi di formazione, l'ascolto dei territori, la casa comune dell'Europa, il riformismo comunitario.
L'autore, che approfondisce il concetto di popolo come categoria politica nel tempo dei populismi, suggerisce vie concrete per passare dalla solitudine e dalla paura dell' "io" al "noi" politico e sociale.
Per formare il popolo con una coscienza morale che sia un soggetto e non un oggetto, il volume ripercorre i fondamenti della spiritualità dei gesuiti, paragonabili all'energia per un motore. Dunque riprende e attualizza la metodologia di Sturzo e di Havel per una nuova formazione nel Paese. Ripensa gli antidoti possibili per restituire alla politica il suo principale compito, quello di accompagnare e custodire il popolo nella fase storica di liquidità post-ideologica.
L'obiettivo dell'opera di Occhetta, considerato da molti l'erede del cardinal Martini, è quello di promuovere un nuovo modello di sviluppo umano integrale, che sta a cuore alla Chiesa, come alternativa a un sistema destinato a collassare.

Avvenire
22 marzo 2020
Mario Serio
Non sono molti gli studi dedicati all’opera di Luigi Sturzo come scienziato sociale, e ancor meno quelli che l’hanno inquadrata in una prospettiva sistematica.
Tuttavia, questa non vuole essere l’ennesima rivendicazione in nome di una cultura cattolica minoritaria, perché Sturzo non è solo una gloria di famiglia da tutelare, ma un gigante del pensiero, come mostra Flavio Felice nel suo I limiti del popolo. Democrazia e autorità politica nel pensiero di Luigi Sturzo (Rubbettino, pagine 410, euro 25).
Per Sturzo, categorie quali popolo, democrazia e autorità sono centrali in qualunque approccio allo studio dei fenomeni politici, e pensare questa triade in relazione dinamica all’interno di una compiuta teoria politica è la sua grande eredità.
Il collante che la tiene viva è un “pluralismo metodologico”, in cui non esistono spiegazioni monocausali, né il conferimento a un attore singolo – Stato, partito, elettorato o leader politico – delle prerogative della sovranità.
Intendere quest’ultima come divisa, secondo la grande lezione del costituzionalismo liberale richiamata nel libro, e non ricomponibile per via autoritativa, stante la molteplicità delle forme del potere nelle società moderne che hanno conosciuto le sane contraddizioni della democrazia conflittuale, significa abbandonare l’ordine gerarchico e conservatore della politica tradizionale, per entrare in un nuovo mondo: quello in cui il metodo della libertà e il metodo rappresentativo concorrono a saldare le istanze della democrazia con le sue necessarie procedure di funzionamento.
La conseguenza sembra colpisca, invece, il mondo delle obbligazioni americane. Infatti, titoli per oltre 140 miliardi di dollari emessi da imprese energetiche americane minori, potrebbero in breve tempo finire tra i junk bond ad alto rischio, cioè diventare "obbligazioni spazzatura". Perderebbero lo status di "investment grade", per cui i possessori istituzionali, come le assicurazioni e i fondi pensione, dovrebbero disfarsene.
Se l'attuale andamento del mercato petrolifero dovesse prolungarsi, altre obbligazioni, già con il penalizzante rating della tripla B, per 320 miliardi di dollari, potrebbero cadere nel famoso bidone della spazzatura. Si consideri che nel settore dell'energia degli Usa vi sono altre obbligazioni a rischio ammontanti a circa 2.000 miliardi di dollari, che potrebbero fare la stessa fine. Se ciò avvenisse, si potrebbero "infettare" altri 3.000 miliardi di dollari di obbligazioni del settore corporate che già galleggiano malamente nella palude della tripla B.
Secondo noi questi "giochi" hanno un effetto distruttivo maggiore della peggiore pandemia perché possono far saltare l'intero sistema economico.

Estratto e titolazione a cura della redazione di Euganeo.it

sommario

pp-rs-007
22 marzo 2020
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Tino Bedin