POPOLARI

ANTOLOGIA

Il Mattino di Padova
26 settembre 2014
Claudio Baccarin

OGGI RICORRE IL CENTENARIO DELLA NASCITA
Gui, parlamentare e ministro
padre della riforma della scuola

Coinvolto nello scandalo Lockheed fu assolto dalla Consulta con formula piena. Nel 1977 fu Moro a difenderlo in Parlamento: "La DC non si farà processare nelle piazze"

PADOVA Quel 9 marzo 1977 fu Aldo Moro, allora presidente della Dc, a prenderne le difese di fronte al Parlamento. "Onorevoli colleghi", disse Moro, che un anno dopo sarebbe stato rapito e assassinato dalle Brigate Rosse, "che ci avete preannunciato il processo sulle piazze, vi diciamo che noi non ci faremo processare". Sul banco degli imputati non c'era solo l'ex ministro della Difesa, il padovano Luigi Gui, coinvolto nello scandalo Lockheed, per la fornitura all'Aeronautica militare di quattordici aerei Hercules C-130, ma un'intera classe politica che per tre decenni aveva guidato il Paese. L'indomani il senatore Gui venne deferito alla Corte Costituzionale con 487 voti favorevoli e 451 contrari. Il primo marzo 1979 Gui fu assolto dall'imputazione del reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio "per non aver commesso il fatto". Condannato, invece, per corruzione il socialdemocratico Mario Tanassi, che scontò quattro mesi di carcere.
Una sentenza che è bene ricordare oggi nel centenario della nascita di Luigi Gui, uno dei politici più rappresentativi della storia del Veneto.
Nato a Padova il 26 settembre 1914, in una famiglia operai, dopo la Liberazione Gui partecipa all'organizzazione della Democrazia cristiana. Eletto consigliere comunale il 24 marzo 1946, tre mesi dopo fa parte dell'Assemblea costituente. Deputato nel 1948, vicino ad Amintore Fanfani, nel 1951 diventa sottosegretario all'Agricoltura nel settimo governo De Gasperi. Suo collega, al ministero, è il vicentino Mariano Rumor. È l'avvio di una carriera governativa ricca di soddisfazioni. Nel 1954 è ministro del Lavoro (il sottosegretario si chiama Oscar Luigi Scalfaro). Ma è nel 1962 che Gui ottiene l'incarico che gli darà maggiore lustro: è ministro della Pubblica istruzione.
Sono gli anni in cui si realizza l'alleanza della Dc con il Partito socialista italiana. Gui può avviare una vera e propria politica sociale dell'istruzione. "Sul tavolo avevo trovato un piano decennale di sviluppo della scuola elaborato ancora tra il 1957 e il 1958", ha ricordato Gui nel volume-intervista "Il coraggio della politica", pubblicato nel 1994 dal giornalista Francesco Cassandro, "riuscii a far approvare un piano triennale e il disegno di legge sulla scuola media unica". La legge 1859/1962 è la più importante riforma scolastica del Secondo dopoguerra e rende la scuola media obbligatoria; i patronati dovevano sostenere gli alunni disagiati. Confermato ministro nel 1963, nell'esecutivo guidato da Moro, Gui può lavorare al Piano quinquennale e al disegno di legge di riforma dell'Università, presentato nel 1965.
Ministro della Difesa dal 1968 al 1970, ministro dell'Interno dal 1974 al 1976, Luigi Gui resta in Parlamento fino al 1983.
Si è spento a Padova il 26 aprile 2010.

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14 ottobre 2014
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