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Diario / MARTEDÌ 1 NOVEMBRE 2021

Le sue leggi ben piantate nella Costituzione
È la democrazia dare tranquillità ai vecchi
e speranza ai giovani

In Tina Anselmi il cattolicesimo democratico inverato in politica
   Il giorno di Ognissanti di cinque anni fa a Castelfranco Veneto moriva Tina Anselmi.
Della staffetta partigiana diventata la prima donna ministro della Repubblica, non resta solo il ricordo; sono vive le leggi che ha fatte approvare da ministro del Lavoro e da ministro della Sanità.

La salute bene universale - Leggi fondamentali: sulla parità nel lavoro, gli asili nido, l'ampliamento della tutela della maternità, i congedi parentali, la riforma della Sanità, la riforma dell'assistenza psichiatrica.
Leggi per tutti, perché la giustizia sociale è la forza della democrazia: lo abbiamo sperimento in questi mesi della pandemia grazie al sistema sanitario di Tina Anselmi. Leggi rivoluzionarie ma ben piantate nei fondamentali principi della Costituzione: come la dignità della persona umana anche nella malattia mentale o la salute come diritto e bene universale indipendentemente dalle condizioni lavorative ed economiche.
"La nostra storia - sapeva bene Tina Anselmi - ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati, attraverso la responsabilità di tutto un popolo. Dovremmo riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni, non è solo progresso economico. È giustizia, è rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne. È tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. È pace". Esperienza, questa, del cattolicesimo democratico, che Tina Anselmi ha inverato nella politica.

Continuare a costruire - "Ricordatevi che nessuna conquista è per sempre", ripeteva Tina Anselmi. E non era un monito, ma un invito a continuare a costruire.
Continuare a costruire, oggi, il servizio sanitario dall'esperienza della pandemia: ad esempio, nella prossimità delle cure, nella preparazione ad altre pandemie, nella prevenzione e uniformità in tutto il territorio nazionale. Altrimenti non sarà possibile che l'articolo 32 della Costituzione sia pienamente applicato e la sanità possa funzionare secondo i principi cardini della legge Anselmi.
"Capii allora che per cambiare il mondo bisogna esserci": allora come ora. L'allora di Tina Anselmi è il 26 settembre del 1944 quando, studentessa dell'Istituto Magistrale, viene obbligata ad assistere insieme ai compagni di scuola alla impiccagione di 31 giovani partigiani. L'ora per noi è la tragedia della pandemia.


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8 novembre 2021
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