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Un’occasione di dialogo non solo interno
Il Partito Popolare Padovano
va a congresso per incontrare i cittadini
Saranno rinnovati anche gli organi sezionali e di collegio

di Tino Bedin

Un momento di rafforzamento organizzativo; una occasione politicamente rilevante per dialogare con i concittadini padovani, soprattutto con quelli che attraverso associazioni e movimenti dimostrano interesse alla partecipazione democratica. Così il comitato provinciale del Ppi immagina il terzo congresso provinciale del Partito Popolare Padovano che si svolgerà sabato 20 e, probabilmente, domenica 21 febbraio.
Il congresso sceglierà, come è naturale, il segretario provinciale e i membri del comitato provinciale del partito. Questa fase, certamente rilevante, anzi determinante nella vita di un partito democratico, non dovrebbe comunque costituire la finalità principale di questo appuntamento.
Esso infatti si svolge alla vigilia di importanti elezioni locali: si rinnova l’amministrazione provinciale e si vota per la gran parte dei sindaci e dei consigli comunali. Già questo collegamento basta da solo a giustificare un’attenzione rivolta più all’esterno che all’interno del partito: si tratta infatti di cogliere anche questa occasione per annodare rapporti programmatici e, se possibile, di rappresentanza con parti rilevanti della società a livello provinciale e nei singoli comuni.
C’è inoltre una situazione politica generale che richiede ancora una volta una attenzione particolare da parte dei Popolari: la crisi del governo Prodi, determinata dal venir meno dell’appoggio parlamentare di Rifondazione comunista, e la soluzione trovata per il governo D’Alema mettono il Ppi nella condizione di dover assumere una più specifica rappresentanza politica e contemporaneamente sostenere le ragioni dell’Ulivo e del progetto politico che attorno a Romano Prodi abbiamo immaginato, non per un risultato elettorale ma per l’ammodernamento economico, il mutamento sociale e la riforma istituzione dell’Italia. La mancanza di Prodi (e la presenza di Cossiga) chiedono al Ppi un supplemento di attività e di proposta che particolarmente nelle regioni settentrionali, ed ancora più specificatamente nel Veneto, costituisce la condizione per interpretare davvero un ruolo che parte crescente dell’opinione pubblica sembra disponibile ad accordarci a condizione che non lo lasciamo ad altri.
Far "partecipare" al nostro congresso coloro che sono "elettoralmente popolari", anche se non sono iscritti, anche se magari finora non si sono fidati di... votarci: su questo occorre che i Popolari padovani riflettano e diano risposte ai vari livelli.
Il congresso provinciale infatti non vivrà solo delle ore che vedranno riuniti i delegati eletti dalle sezioni e dai rappresentanti istituzionali. Esso costituirà la conclusione di un percorso che coinvolge direttamente tutta la base del Partito Popolare Padovano.
Innanzi tutto le sezioni sono impegnate ad uno sforzo per aumentare il numero di iscritti. Ciò ha, per indicazione nazionale ai fini congressuali, la scadenza del 31 dicembre.
La seconda tappa saranno le assemblee di collegio. Saranno queste le occasione per il lancio delle riflessioni politiche e per l’individuazione della classe dirigente a livello sovracomunale: saranno infatti formalmente presentate le candidature a segretario di collegio e, questa come novità politica, anche le candidature alla segreteria provinciale.
La terza tappa si vivrà nelle sezioni. I segretari e i direttivi di sezione devono essere rinnovati. Da qui comincerà quel dialogo con la società di cui dicevo. Saranno anche votati i segretari di collegio.
La quarta tappa sarà il congresso provinciale. La sua organizzazione definitiva avrà gli obiettivi di scelta della rappresentanza e di dialogo politico-amministrativo che si richiedono ad un partito moderno.
La quinta tappa sarà il congresso regionale per il quale l’assemblea provinciale eleggerà i delegati. Il segretario regionale Moreno Morando nell’ultima riunione del comitato regionale ha formalizzato le dimissioni per ragioni professionali già preannunciale alla riunione precedente. Al suo posto è stato eletto all’unanimità Gabriele Frigato, deputato di Rovigo.
Una stagione impegnativa, dunque; anche una stagione nuova, se i Popolari padovani dimostreranno di saper guardare e di sapersi guardare con gli occhi della gente che chiede loro di rappresentarla.


13/12/1998
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Tino Bedin