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Verso la condivisione
con i cittadini
di un programma per Padova
Unoccasione di democrazia nel sistema
maggioritario: il rapporto fra governo
e rappresentanza - La "competizione" di Padova tra
sistemi-città
nellEuropa delleuro - Per arrivare a proposte
comprensibili ai cittadini
Le idee del Partito Popolare Padovano
di Tino Bedin
Oggi si vede chiaramente il termine della realizzazione di
opere indispensabili per una città moderna e da Padova a lungo
attese.
La condizione nella quale ci troviamo, condizione che è anche un
risultato amministrativo e politico di questa e delle precedenti
amministrazioni comunali, non è più quella prevalente di
completamento di un progetto ma quella dellinnovazione.
In questo scenario il centro-sinistra mette in discussione con i
concittadini la propria capacità progettuale e la sua esperienza
di governo con lo strumento della Conferenza programmatica
nellottica di rendere stabile il dialogo fra società e
rappresentanza, di recepire le istanze e le proposte dei
cittadini singoli ed associati, di gettare le fondamenta per un
moderno ed armonioso convivere in città.
Innovazione di metodo
Per il Partito Popolare Padovano cè innanzi tutto il
ruolo politico da svolgere, certo come partito ma anche come
partecipe alla pubblica amministrazione.
La scelta referendaria del 1992 ha visto gli italiani, i padovani
in particolare, esigere per la città garanzie mirate alla
stabilità, alla buona amministrazione, alla concretezza
amministrativa. Quella scelta va rafforzata attraverso la
chiarezza del progetto di governo e la ricerca di una squadra di
amministratori credibili nella loro capacità di realizzare il
progetto.
Ma dopo quattro anni ai partiti viene chiesto qualcosa di più.
E il tema della democrazia in un sistema maggioritario e
bipolare che a tutti i livelli, ma a partire da quella comunale,
va oggi affrontato. Coniugare insieme rappresentanza e governo è
limpegno che in particolare i Popolari padovani metteranno
in questa fase di progettazione del futuro ed anche in quella che
seguirà alle elezioni del prossimo anno, se la proposta del
centro-sinistra verrà ritenuta valida dai padovani.
Questo metodo di ricerca contenutistica che cominciamo a
sperimentare oggi va appunto nella direzione che dicevo. I
fenomeni di "distacco" tra numero di elettori e numero
di cittadini non vanno liquidati come elementi normali di
democrazie mature, ma come limiti per una maturazione della
democrazia: limiti da superare.
Si tratta dunque, non solo perché siamo alla conclusione di un
percorso ma anche per questo motivo, di dare una forte rilevanza
al momento della definizione del progetto per la città:
rilevanza per il significato di democrazia, rilevanza per ruolo
degli interlocutori, rilevanza per il valore degli impegni che si
confrontano e si assumono, in modo che possano poi essere
elemento di giudizio della futura amministrazione.
Innovazione di scenario
Lavvio dellUnione economica e monetaria
determinerà grandi riflessi sul complesso della società
italiana e sulla vita delle singole persone. Il processo di
cambiamento avverrà e la trasformazione sarà conclusa
nellarco temporale che comprenderà la prossima
amministrazione comunale di Padova. Senza sminuire il senso dello
scenario provinciale e del ruolo regionale di Padova, la
capacità di innovazione della prossima giunta si misurerà anche
nel progettare e nel partecipare al processo di integrazione
economica europea anche come città.
Lo scenario va arricchito tenendo conto che il processo di
integrazione monetaria corrisponderà temporalmente anche con il
processo di allargamento, destinato a riposizionare il nord-est
italiano da area di confine ad area centrale dellEuropa
comunitaria.
Fare lEuropa a Padova è non più e non solo
unaspirazione ma una necessità, che può diventare una
opportunità.
Il tema, in una Europa unita, non è solo e neppure
prevalentemente di concorrenza economica, quando di raffronto sul
sistema-città complessivo. Si tratta di confrontarsi con
"lofferta urbana" di altre città
dellUnione Europea e di stabilire con queste una
competizione che consenta a Padova di mantenere, rafforzare ed
eventualmente allargare le ragioni di eccellenza che la
contraddistinguono.
Linizio di un percorso
Il tempo che ci separa dalle elezioni è sufficientemente
ampio per consentire alla città di confrontarsi sui temi che
essa esprime, alcuni dei quali abbiamo riassunto nel documento di
lavoro per la Conferenza programmatica.
Crediamo che lattività dellamministrazione attuale
possa essere di forte aiuto nella riflessione che insieme ai
cittadini andremo a fare; crediamo che lo scenario politico che
questa amministrazione esprime possa essere non solo confermato
ma costituire di per se stesso il punto di riferimento per una
fruttuosa ricerca anche per questo aspetto.
Come popolari possiamo finora esprimere un giudizio positivo
sullamministrazione nel suo complesso ed, se ci è
consentito, in particolare sulla delegazione di giunta che fa
riferimento allarea popolare. Crediamo che il professor
Luigi Mariani e lassessore Claudio Sinigaglia stiano non
solo realizzando il programma comune, ma mettendoci nei tempi
dellurbanistica come in quelli della decentramento,
dellabitazione come in quello dellassociazionismo il
valore aggiunto dellesperienza e delle convinzioni che il
cattolicesimo democratico hanno espresso a Padova e possono oggi
esprimere.
Voglio dire che in questo percorso programmatico chiediamo
allattuale amministrazione di esserci compagna di strada,
per quello che sa esprimere e per quello che potrà esprimere
anche per il futuro della città, convinti che essa costituisca
la struttura di base sulla quale investire.
Questo percorso potrà servire, nellazione dei popolari
padovani, per dare continuità ad un progetto politico. Noi
lavoriamo da qui in avanti nella direzione che il centro-sinistra
presenti ai cittadini padovani un programma unitario, ma anche
una squadra unitaria. Questo in rispondenza alle linee nazionali
che il Ppi si è dato, ma anche come occasione per rafforzare
attraverso la chiarezza la possibilità dei cittadini di
scegliere e poi giudicare. Torna anche in questa scelta il tema
del rapporto tra governo e rappresentanza che per il Partito
popolare padovano è oggi centrale.
Padova, 27 luglio 1998
11/08/1998 webmaster@euganeo.it |
il collegio senatoriale
di Tino Bedin |