In vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento alcuni rappresentanti del movimento politico dei cattolici democratici di Padova hanno elaborato un messaggio al mondo cattolico. Tra i sottoscrittori c'è anche Tino Bedin.
Cari amici, siamo alla vigilia di un importante appuntamento elettorale che muterà profondamente lo scenario della politica italiana.
Vi è già stato un evidente processo di aggregazione delle forze politiche che è stato portato avanti da alcuni partiti con percorsi partecipati, come è successo per la nascita del Partito Democratico (PD). Poi, la scelta coraggiosa ed innovativa del PD di correre da solo, ha modificato l'atteggiamento di tutte le altre forze politiche, costrette ad allearsi o ad impegnarsi in una disperata corsa alla sopravvivenza per raggiungere il 4% alla Camera o l'8% al Senato, ovvero quelle percentuali necessarie per ottenere l'assegnazione dei seggi.
Andremo al voto con una pessima legge elettorale che ha dato un peso straordinario alle segreterie dei partiti nella scelta dei parlamentari (anche in questa tornata siamo senza preferenze) e che rischia di condurre il Paese ancora una volta all'ingovernabilità. Il PD avrebbe voluto cambiarla!
Tra i diversi partiti si è scatenato una vera e propria corsa per assicurarsi il voto cattolico. A questo proposito desideriamo sottolineare che:
il pluralismo politico tra i cattolici in Italia è un dato acquisito ed è un guadagno sia per la Chiesa, per la sua libertà e universalità, finalmente al riparo dal rischio di figurare parte tra le parti politiche;
a tutti i cristiani è richiesta coerenza (in primo luogo personale) con la visione cristiana del mondo;
le scelte politiche concrete, i programmi, le opzioni di partito o di schieramento sono affidati al discernimento e all'autonoma responsabilità dei laici cristiani.
Ci sono alcuni temi forti che sollecitano il mondo cattolico in questa fase storica.
La famiglia sembra essere la bandiera di quasi tutti i partiti per assicurarsi il voto dei cattolici, ma a tal proposito bisognerebbe giudicare le politiche familiari presenti nei programmi e concretamente realizzate (anche in base alle esperienze di governo passate), più che i proclami propagandistici e altisonanti. Saremmo ben felici che ci fosse una virtuosa competizione sulle politiche per la famiglia nei fatti; sulle iniziative concrete a favore della natalità e per il supporto economico piuttosto che sulle spesso vuote affermazioni di principio. In ogni caso va ribadito che il PD promuove in primo luogo la famiglia così come definita dalla nostra Costituzione.
Anche i temi della sicurezza e dell'integrazione provocano con forza la nostra società e noi riteniamo che queste emergenze siano da affrontare con molto equilibrio, coniugando certamente la solidarietà e la centralità della persona con il pieno rispetto delle regole di convivenza civile.
Lo sviluppo del nostro Paese è necessario per favorire l'uscita dalla precarietà dei nostri giovani che rischiano di pagare un conto pesante insieme alle proprie famiglie d'origine.
Il welfare per tutelare quei beni sociali (sanità, scuola, servizi sociali) che sono cardini irrinunciabili per il nostro Paese e per la tradizione della nostra Europa.
La scommessa del PD, che tutti ci impegna, è quella di elaborare e praticare insieme sintesi avanzate ispirate al bene comune, senza perdere mai di vista i valori che ci stanno a cuore. Lo abbiamo fatto nella fase costituente del PD, lo stiamo facendo in campagna elettorale anche ospitando (ma non in Veneto) alcuni esponenti dell'area Radicale (altri sono candidati da altri partiti) che hanno accettato il programma di Veltroni.
Pensiamo che i valori "cattolici" possano concretizzarsi di più e meglio, se entrano a far parte di un comune progetto, se sono "fondanti" e se politicamente hanno una prospettiva di largo respiro, di educazione al bene comune.
Le battaglie di principio, il presentarsi da soli, permettono la raccolta di qualche consenso che per forza dovrà poi posizionarsi ed essere contrattualizzato, sempre se ti è andata bene (hai conquistato qualche parlamentare) e se è ritenuto utile dal vincitore.
Il PD e il Paese hanno bisogno di uomini e donne capaci di mediazioni alte, a servizio dell'unità del Paese che di tutto ha bisogno meno che di motivi di ulteriore lacerazione delle coscienze.
Ciò che è avvenuto e sta avvenendo nel PD è garanzia per la costruzione di un futuro politico dove il dialogo, la giustizia e la verità saranno i pilastri per la promozione dei diritti di tutti gli uomini e della crescita di tutto il Paese.
Il Partito Democratico è la vera novità del nostro contesto politico, capace di innovare e riformare il Paese. Ti invitiamo a sostenerlo insieme a noi il 13-14 aprile.
4 aprile 2008
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