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IN POLITICA
25 e 26 GIUGNO 2006

Italia, Seggi elettorali
Ogni voto conta al referendum costituzionale
Votare "No" alla democrazia ad intermittenza
Domenica 25 e lunedì 26 giugno si svolge in Italia il referendum sulle modifiche apportate dalla Destra alla Costituzione repubblicana. Il referendum è previsto dalla stessa Costituzione quando il parlamento non approvi le modifiche con la maggioranza qualificata. Non c'è il quorum di votanti, per cui effettivamente chi va a votare decide. I seggi sono aperti secondo l'orario consuento delle consultazioni elettorali. Lunedì chiudono alle ore 15.
Oggetto del referedum sono una cinquantina di articoli modificati dalla maggioranza dei Destra nella scorsa legislatura, cioè tutta la seconda parte della Costituzione. «"Già questo - dice il senatore Tino Bedin - mostra chiaramente l'uso sbagliato che la Destra ha fatto della possibilità di apportare modifiche alla Costituzione: come si fa ad esprimere un "sì" o un "no" su 50 modifiche?». Il senatore Bedin, che ha contrastato in parlamento la deformazione costituzionale e che ha condotto in queste settimana una attiva campagna per il "no", lancia un appello al voto e a fermare il progetto di Stato che c'è dietro la modifiche della Destra. «Il contenuto vero del referendum - dice ancora Tino Bedin - non è un federalismo addirittura regressivo rispetto a quello attuale; il contenuto vero è la forma di governo che la Destra propone con una "democrazia ad intermittenza", in cui cui non solo i cittadini ma neppure i deputati con contano niente».

24 giugno 2006
po-017
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Tino Bedin