PARTITO DEMOCRATICO |
Diario / GIOVEDÌ 16 APRILE 2015 | |
Claudio Sinigaglia illustra risultati e proposte ai cittadini |
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Le esigenze sociali e sanitarie del centro storico di Padova Molto dipende dalla Regione: anche in questo settore è utile un cambio di guida del Veneto |
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Uno dei compiti di chi viene eletto nelle istituzioni è di rendere conto ai cittadini. Claudio Sinigaglia all'inizio della campagna elettorale per il consiglio regionale, nella quale è capolista per il Partito Democratico, ha scelto questo metodo. Incontra alle 17.30 i cittadini del centro storico di Padova in Sala Comboni, presso i comboniani di via San Giovanni di Verdara. Il tema scelto sono i servizi sociali e sanitari proprio per il centro storico. Ha chiesto anche a me di contribuire alla presentazione, in particolare sul versante delle opportunità e delle esigenze che riguardano la terza età. "Credo sia doveroso - dice Sinigaglia - che diamo informazioni ai cittadini, che illustriamo quello che è stato possibile fare in Regione per stando all'opposizione. Certo, diciamo anche quello che il ventennio Galan-Zaia ha prodotto di negativo per la nostra comunità ed è la ragione per la quale ci candidiamo con Alessandra Moretti al cambio di guida politica ed amministrativa in Veneto. In questa prospettiva è prioritario che diciamo come cambieremo in Veneto e dimostriamo che sappiamo governare ed abbiamo un progetto per farlo". In effetti il pomeriggio conferma questa impostazione. Il pubblico è non solo interessato ma partecipe all'illustrazione di come può cambiare il sistema dei servizi sociali e sanitari a Padova. Il punto di snodo potranno essere le medicine integrate di gruppo. I tecnici dei servizi sociosanitari invitati da Sinigaglia se ne dicono convinti: il passaggio dalla "medicina di attesa" (il medico che aspetta il malato in ambulatorio) alla "medicina di iniziativa" (il servizio sociosanitario che cerca il cittadino a rischio) è in grado di ridurre i costi perché riduce il numero di malati e l'utilizzo dell'ospedale. Claudio Sinigaglia ricorda che proprio in mattinata il Consiglio regionale ha approvato l'attivazione delle medicine integrate di gruppo. "È il punto centrale - annota Sinigaglia - del programma di Alessandra Moretti presentato oltre un mese fa nell'avvio del dialogo con i veneti. Proprio per questo la maggioranza della regione è corsa ai ripari e in poche settimane ha fatto quello che non aveva fatto in molti anni. Noi abbiamo ovviamente approvato, perché è un bene per i veneti, anche se le il provvedimento è a corto di investimenti". In effetti l'esperto dice che con gli stanziamenti previsti nel distretto di Padova si possono attivare solo un terzo delle medicine integrate di gruppo che sono necessarie. Il tema dei soldi è ovviamente centrale. Lo è anche per quanto riguarda i servizi agli anziani. Il fatto è che se non si investe e non si decide cosa fare, di soldi per la vecchiaia ne serviranno sempre di più, perché i vecchi aumentano e una parte cospicua di loro non gode di buona salute. La strada maestra da imboccare con decisione è quella del sostegno alle famiglie in modo che la prospettiva normale per gli anziani sia quella di continuare a vivere a casa loro. Per far questo servono soprattutto centri diurni e servono accoglimenti temporanei in strutture protette. I centri servizi per anziani sono pronti a questo ruolo. In centro storico opera in particolare AltaVita con il Beato Pellegrino e il Pensionato Piaggi: due risposte diverse, che possono ulteriormente diversificarsi, ma occorre investire da parte della regione. Sono investimenti che ritorneranno, perché determineranno risparmi in sanità. Così come bisogna investire nel favorire le trasformazioni edilizie in funzione della condizione di vecchiaia. Un tema anche questo di competenza regionale. In questi anni la Giunta Zaia - ricorda però Claudio Sinigaglia - non ha neppure finanziato le poche risorse della legge che prevede contributi per chi abbatte le barriere architettoniche. "Ci sono stati solo due contributi a singole persone in provincia di Treviso nell'arco di cinque anni", lamenta il consigliere regionale. Ecco un altro esempio di scarsa lungimiranza. Come senza lungimiranza è - annota in conclusione Sinigaglia - la vicenda dell'ospedale di Padova: qui abbiamo bisogno di avere un centro di eccellenza per i padovani e per gli europei, per restare collegati alla ricerca della medicina e al sistema sanitario europeo. Invece il dibattito è solo localistico, come se l'ospedale e la sanità fossero trofei di guerra da sottrarre al nemico. Annoto che anche la decisione della giunta padovana - copia di quella regionale - di uscire dal circuito internazionale di "Città Sane" corrisponde alla stessa visione localistica. Fabio Verlato, presente all'incontro come dirigente di distretto, quando è stato prima consigliere e poi assessore comunale ha tratto dagli impulsi di Città Sane proposte di invecchiamento attivo e di proposte di stili di vita, che sono di investimento in salute per la longevità. Osservo che sul piano padovano, il voto del 31maggio per la Regione è allora anche l'occasione per segnalare che il risultato elettorale di un anno fa è un episodio che i padovani si apprestano a superare. La riconferma di Claudio Sinigaglia in Regione porterà bene a Padova per la competenza che egli ha in settori decisivisi per la vita delle persone e per il dialogo che egli mantiene con associazioni, istituzioni, persone. Sinigaglia conclude con l'invito a partecipare e a far partecipare al voto. Ricorda la bassissima affluenza alle urne che si è registrata ultimamente alle regionali dell'Emilia Romagna e segnala anche la difficoltà di data con il 31 maggio dentro il "ponte" della Festa della Repubblica del 2 Giugno. "Ci sono le condizioni per cambiare il Veneto - dice Sinigaglia - e questa è una ragione in più per provarci".
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pd-014 17 aprile 2015 |
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