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Siamo in molti nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, quartiere Cave di Padova, per il funerale di Antonio Fanton. Per me era lo zio Toni, persona di interessi politici e sindacali, con la quale era piacevole parlare di Padova e dei suoi protagonisti. Per molti altri dei presenti era il papà di Cinzia e Sabrina: amici e colleghi di lavoro nella Sanità padovana non hanno voluto mancare. Per ancora altri era l'ex compagno di lavoro e di sindacato. A fianco dell'altare ci sono le bandiere della Cisl, il grande sindacato padovano soprattutto nel settore della Sanità: sono la bandiera del sindacato dei pensionati e quella della Confederazione.
Zio Toni è mancato improvvisamente lunedì scorso, a 83 anni. La solitudine di zia Antonietta è anche più grande in queste ore, perché la morte è arrivata inaspettata, quando ancora c'era tempo da trascorrere insieme, sostenendosi a vicenda: partecipando ad una "gran bella famiglia", come la definisce uno dei nipoti nel saluto di commiato a fine della santa messa.
C'è anche la Cisl che lo onora prima del saluto finale. Il profilo è quello di una persona che ha scelto nella vita di stare accanto ai più deboli. Il suo lavoro di infermiere si svolge all'ospedale psichiatrico di Brusegana, quando ancora c'erano i manicomi e i pazienti erano "matti". Si avvicina al sindacato della Cisl proprio per trovare sostegno nel suo impegno di dare dignità e risposte agli ammalati psichiatrici: impegno che non bastava come singolo e quindi cerca risposte comunitarie. Da qui progressivamente la sua prevalente attività diventa quella sindacale della sua categoria, fino a diventarne segretario provinciale, "non cercando poltrone ma rispondendo alle richieste della Cisl", commenta chi ora sta continuando la sua esperienza sindacale.
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