Il posizionamento internazionale di Padova
Padova sarà europea solo con la sua provincia e con il Veneto
Ha la possibilità di confrontarsi con Colonia, ma ad alcune condizioni che dipendono non da svantaggi oggettivi ma dalle scelte politiche
Nives Fornasiero è una laureanda della facoltà di Economia di Padova. Ha inviato questa lettera al senatore Tino Bedin e ad altri padovani: "Sto sviluppando, sotto la guida dei proff. Francesco Favotto (Economia Aziendale) ed Enrico Rettore (Statistica Economica), un'indagine sul campo, mediante interviste mirate ai maggiori opinion leaders, riguardante il posizionamento internazionale della città di Padova. L'idea ha preso corpo dopo avere assistito allo svolgimento degli "Stati Generali" organizzati dal Comune, in cui è emersa l'importanza di collocare nello scenario almeno europeo lo sviluppo di Padova. Gli obiettivi di lavoro sono:
- analizzare il ruolo che Padova sta occupando in Europa, i suoi potenziali sviluppi ed eventuali soluzioni affinché essa possa divenire un potenziale leader;
- ricostruire le opinioni latenti presso la classe dirigente di Padova sul posizionamento della città e sugli scenari della concorrenza internazionale;
- approfondire in chiave di analisi comparativa un territorio benchmark concorrente con quello padovano.
Cortesemente, Le chiedo a tali fini di rispondere al breve questionario allegato. L'intervista è rivolta ai maggiori opinion leaders, circa 130, della città o che di essa si occupano.
Mi farebbe piacere che anche il suo contributo ne facesse parte , quale elemento integrante dello studio". Ecco le domande di Nives Fornasiero e le risposte del senatore Tino Bedin.
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intervista di Nives Fornasiero a Tino Bedin
senatore dell'Ulivo
- Nei nuovi scenari internazionali la concorrenza è anche fra territori. Stabilire il ruolo di Padova in un'Europa che sta continuamente evolvendosi, è un obiettivo a cui mirare. Emerge, quindi la necessità di selezionare i potenziali territori e città competitor a livello europeo con cui Padova possa confrontarsi.
Quale può essere la città da prendere a riferimento in Europa per il futuro competitivo di Padova?
Mi pare che Colonia possa essere un esempio, per la qualità urbana, per la scelta di sviluppo, per la storia, per la cultura. La cattedrale di Colonia corrisponde agli Scrovegni. L'università di Colonia ha in Germania il peso storico che ha quella di Padova. Soprattutto la collocazione geografica: Colonia è una capitale nell'Ovest dell'Europa; Padova può esserlo - dopo l'allargamento dell'Unione - nel quadrante Sud-Est.
- Quali sono i vantaggi competitivi di Padova in Europa oggi?
Indicando Colonia, ho già risposto. La posizione geografica nell'Europa Unita è indubbiamente il maggior vantaggio competitivo: a condizione che i collegamenti ferroviari (sia di lunga percorrenza che di rete locale, a partire con l'aeroporto di Tessera) siano rapidamente adeguati e che il sistema di collegamento stradale sia completato. L'altro vantaggio competitivo è costituito dall'Università; anche in questo caso a due condizioni: la scelta di collegamento con alcuni settori dello sviluppo, la internazionalizzazione dei suoi studenti e dei suoi docenti, in particolare in collaborazione con i paesi dell'Est europeo.
- Quali gli svantaggi e i punti di debolezza oggi?
L'unico svantaggio è la ristrettezza del territorio, ma non sarebbe determinante se non ci fossero alcuni punti di debolezza; punti che derivano da scelte e non da condizioni. Il primo punto di debolezza è l'assenza di un sistema territoriale. Padova fa da sola non solo in Veneto, ma addirittura nell'ambito della sua provincia. Eppure le condizioni sarebbero favorevoli: basti pensare alla interpenetrazione geografica, culturale e perfino religiosa (diocesi di Treviso e di Vicenza) dell'area dell'Alta Padovana con le province di Vicenza e di Treviso; oppure il ruolo che potrebbe svolgere Montagnana nella parte sud del Veneto.
Altro punto di debolezza è costituito dal passaggio generazionale delle imprese, che non trova attualmente le condizioni per diventare occasione di innovazione e di aggregazione, se non in pochi casi.
Terzo punto di debolezza è la rinuncia a investire in servizi e nella loro qualità, a vantaggio di una privatizzazione che toglie alla pubblica amministrazione uno strumento di programmazione della qualità della vita.
- Quali le leve competitive su cui puntare affinché Padova diventi un territorio leader in Europa?
La piccola e media impresa, in particolare l'impresa personale e familiare costituisce una grande risorsa di crescita e di coesione sociale (che è parte della crescita). Nella trasformazione demografica in corso in Europa con l'immigrazione è una leva che va utilizzata anche per l'integrazione. Padova ne ha la conoscenza. Deve renderla attuale.
La ricerca scientifico-tecnologica, ma anche umanistica. E' da far diventare almeno europea; ma l'ambizione dovrebbe essere almeno euro-mediterranea.
La capacità commerciale è una risorsa storica e attuale su cui fare conto.
La specializzazione produttiva. Colonia è la capitale europea dei "media". Padova può aspirare a diventare una capitale almeno in un settore: quello della salute. Ci sono le competenze dell'università; la qualità del sistema sanitario pubblico (altra leva europea che sarebbe avvilente venisse messa sul mercato); la presenza del più grande territorio termale europeo (quello euganeo); imprese di produzione farmaceutica.
- Considerazioni personali.
Padova può diventare la città europea per cui ha le leve competitive a condizione che accetti di essere, come ho detto, sistema territoriale diffuso. Finché il dibattito è sulla Grande Padova e non sull'area metropolitana provinciale, non si creeranno le condizioni di partenza per l'internazionalizzazione. L'altro isolamento da rompere è quello con Venezia. Un sistema territoriale integrato che comprenda le province di Padova Venezia e Rovigo appare la dimensione reale per la europeizzazione di Padova nell'Europa Unita (quella dopo l'allargamento). Il dibattito però non va in questa direzione.
12 giugno 2002 |