di Tino Bedin
La Rete dei Municipi del Montagnanese richiama l'attenzione sulla scuola. In particolare, in un convegno in programma giovedì 11 dicembre a Montagnana, affronta i temi del rapporto tra scuola ed enti locali dopo la riforma della Moratti. L'appuntamento alle ore 21 in Sala Veneziana intende offrire ai cittadini, al personale della scuola e agli amministratori locali elementi di valutazione sulla riforma, ma anche contenuti per una proposta in vista delle elezioni del nuovo anno.
I temi del rapporto tra enti locali e scuola sono molteplici. Ne cito alcuni, anche in riferimento alle proposte fatte dall'Ulivo nel dibattito sulla manovra economica per il 2004.
Scuola dell'infanzia e sicurezza degli edifici scolastici sono due campi nei quali la Finanziaria 2004, approvata al Senato e in discussione alla Camera, dedica poca o nulla attenzione. Nel corso del dibattito in Senato l'Ulivo aveva avanzato proposte specifiche. La proposta principale era quella di destinare tutta la somma prevista dal governo per la riforma (che non c'é), cioè 90 milioni di euro, alle scuole che esistono, impoverite moltissimo dopo che sono diventate autonome. Così le scuole dell'autonomia, che concorrono tutte all'obiettivo fondamentale di costruire una forte offerta formativa per tutte le famiglie, avrebbero potuto offrire progetti più aderenti al territorio. Tra queste, priorità assoluta era per la scuola dell'infanzia, che ha bisogno di investimenti per essere estesa ovunque, come un'opportunità offerta a tutti.
Dei 90 milioni di euro che l'Ulivo aveva proposto di destinare alle scuole dell'autonomia, una larga fetta, dopo la scuola dell'infanzia, sarebbe andata agli istituti comprensivi. L'Istituto comprensivo è la scuola che viene governata unitariamente, dalla scuola dell'infanzia fino alla scuola media. In esso c'è una visione longitudinale dell'istruzione; c'è una visione dinamica, flessibile e unitaria rispetto alla frammentazione e all'irrigidimento previsto dalla riforma Moratti. Gli istituti comprensivi sono una risposta alle esigenze del territorio in maniera globale, ma su di essi incombe la variabile "tempo", quella che ha cancellato il tempo pieno e che fissa un minimo di ore obbligatorie. Poiché è pagato solo quel minimo, le ore in più saranno eliminate. Nelle priorità dell'Ulivo c'erano poi la professionalità degli insegnanti e il sostegno agli alunni disabili. L'integrazione scolastica invece subirà diminuzioni di prestazioni degli insegnanti.
C'è infine la questione della sicurezza. L'Ulivo aveva proposto di destinare altri 20 milioni di euro alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, per non continuare a vivere disgrazie evitabili. Il governo per il 2004 ha messo su questa posta la metà dei fondi del 2003.
1 dicembre 2003
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