di Tino Bedin senatore dell'Ulivo
L’ospedale di Montagnana è ancora un ospedale? Come si fa ad inaugurare una nuova struttura (è avvenuto appena a febbraio di quest’anno) e non saperci cosa mettere? Non nel senso che non sia chiaro quello che la popolazione del Montagnanese si aspetta, ma nel senso che le scelte politiche del centrodestra veneto, avvallate dal centrodestra locale, vanno nella direzione della morte per “consumazione” di questo presidio per la salute pubblica.
Anche su una questione vitale come la salute, la Destra dimostra di saper promettere ma di non saper governare.
Il rischio di collasso per la Sanità
Nell’ambito della sanità pubblica le cifre che si ricavano dalla Finanziaria nazionale sono impressionanti: il Fondo sanitario nazionale per il 2004 è sottostimato di 5 miliardi di euro; il Fondo per l’edilizia sanitaria è ridotto di 4,8 miliardi; il mancato riconoscimento della quota capitaria per i lavoratori immigrati comporta una perdita di 975 milioni di euro; lo scoperto di cassa nel 2002 e nel 2003 ammonta a 14,800 miliardi di euro.
Roma si tiene i soldi degli enti locali
Da parte loro, i Comuni di centrodestra che nel Montagnanese hanno lasciato parlare i regionali, si ritrovano con ancor meno risorse per tentare risposte locali.
Per quanto riguarda gli enti locali, la perdita prevista dalla Finaziaria nazionale nel 2004 rispetto al 2003 è valutata in 951 milioni di euro. È il risultato di tre fattori principali: il primo è la diminuzione progressiva dei trasferimenti per il 2004 di 115 milioni di euro, la decurtazione del fondo di investimenti per 175 milioni di euro e il mancato riconoscimento del tasso di inflazione programmato per 180 milioni di euro. Il secondo fattore è la soppressione di finanziamenti riconosciuti per il 2003, in sostituzione delle economie per l’estinzione dei mutui sul fondo ordinario degli investimenti per 300 milioni di euro e la scomparsa del tasso di inflazione programmato del 2003 per 150 milioni di euro. Infine, mancano i fondi per le unioni dei comuni e le comunità montane per altri 30 milioni di euro.
Tutto questo porta a tagli sui servizi. La salute non è solo medicina; lo star bene è fatto di un insieme di opportunità che non scaricano sull’ospedale esigenze risolvibili altrove. Se si tagliano gli ospedali e si tagliano i servizi territoriali, il Montagnanese ha di fronte una stagione di cattiva salute.
16 novembre 2003
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