di Tino Bedin senatore dell'Ulivo
La Rete dei Municipi aggiunge altre maglie a quelle che già esistono nel Montagnanese e a quelle che abbiamo recentemente rafforzate in un'altra area della Bassa padovana, il Conselvano. Nel Montagnanese come nel Conselvano, l'iniziativa è innanzi tutto la risposta ad un'esigenza: quella di sentirci collegati. Non si tratta di dipendere dall'esterno, di adeguarci ad indicazioni elaborate al di fuori del proprio territorio o del proprio comune. L'esigenza è di poter parlare su alcuni temi la stessa lingua; la premessa è di essere informati sulle opportunità e sulle scelte anche per coloro che in consiglio comunale stanno all'opposizione.
Un territorio in cui i partiti sono vivi. Il bisogno di realizzare questa condizione è vivo da tempo, cioè da quando essa era assicurata dai partiti. Resto convinto che dovrebbero essere ancora i partiti a tessere le idee e le esigenze di un territorio, fino a farne una rete. Ciò vale in particolare per il Montagnanese, dove il riferimento politico dei cittadini è relativamente forte rispetto ad altre zone della provincia di Padova.
Questa caratteristica di radicamento politico è una delle due ragioni che ci hanno indotto a scegliere il Montagnanese quale area per la Rete dei Municipi. Intanto la mettiamo insieme noi, persone elette in diverse istituzioni repubblicane, svolgendo a livello locale un'azione anche per conto dei partiti.
L'iniziativa è stata presa da Giuliano Nicoletti, sindaco di Santa Margherita d'Adige, e da Antonio Vettorello, guida dell'opposizione a Casale di Scodosia. Il loro impegno ed i loro distinti ruoli aiutano ad approfondire le esigenze di tutti i protagonisti della Rete e ad individuare le possibili risposte.
Non può essere tra noi questa sera, per un impegno non previsto, Gianni Gallo. Egli però è disponibile a lavorare con noi, sul fronte della regione.
Da parte mia, come senatore dell'Ulivo nel Montagnanese, mi sono assunto il compito di coordinare l'iniziativa e di sostenerla nell'aspetto organizzativo, oltre che di assicurarne la copertura dei contenuti a livello nazionale.
I protagonisti sono non gli ulivisti in generale del Montagnanese, ma gli eletti nei consigli comunali, in altri enti locali, in enti di gestione, cioè tutte le persone che rappresentano il territorio. Ovviamente l'elenco è aperto alle persone che voi ritenete possano rientrare negli scopi di questa Rete di municipi.
La geografia politica può cambiare. Nella precisazione dei destinatari c'è la seconda ragione per cui ho sollecitato questa iniziativa nel Montagnanese e in questo periodo.
Molti comuni del Montagnanese rinnoveranno nel prossimo anno le amministrazione comunali.
Parlarne insieme, al di fuori dei rispettivi confini municipali, non prefigura nessuna pretesa di omologazione. Ogni comune ha la propria originalità, le proprie persone, le proprie storie. Sono componenti che contano anche oltre il comune sentire politico.
Però una riflessione tempestiva ed un'azione comune riusciranno a farci individuare programmi condivisi, utili ai nostri rispettivi comuni perché ben piantati in politiche territoriali, e ci permetteranno di coinvolgere persone che hanno ruoli comprensoriali.
Ci si abituerà, poi, a lavorare insieme. Questo è l'elemento decisivo e specifico per il Montagnanese. Le elezioni municipali del prossimo anno sono infatti un evento generale, ma puntiamo sul Montagnanese perché in questa parte della provincia abbiamo segnato un arretramento di posizioni con i precedenti rinnovi amministrativi; dobbiamo quindi reagire.
Inoltre alcune sconfitte dell'Ulivo in questa zona sono state determinate dalla difficoltà di una proposta unitaria. È trascorso sufficiente tempo per non dedicarci alla recriminazione sulle responsabilità. Ora dobbiamo creare le condizioni perché le liste in grado di vincere, siano il prossimo anno più numerose di quanto non lo siano state in precedenti occasioni. Le condizioni politiche sia locali che generali sono favorevoli ad una ripresa dell'Ulivo in questa zona; è realistico ritenere che fra un anno la geografia amministrativa del Montagnanese sia così diversa da consentire all'Ulivo di guidare i processi dell'intera area.
I numerosi interlocutori da coinvolgere. Questa nuova e favorevole condizione non si realizzerà da sola; bisogna prepararla e costruirla con tempestività e pazienza.
Il lavoro comincia comune per comune. Sarete voi stessi a fare le scelte, ma esse dovrebbero essere facilitate dal confronto più ampio sul piano territoriale ed anche sul piano della composizione delle liste.
Non saremo infatti solo noi dell'Ulivo a costituire la Rete di Municipi. Ho detto all'inizio che la lista da cui partiamo è solo l'inizio.
Innanzi tutto occorre verificare se nelle liste locali vi sono persone che possono essere desiderose di un cammino comune con noi o almeno insieme a noi. Sul piano dei partiti dialogheremo con tutte le forze di centrosinistra. Nel Conselvano questa fase è già iniziata con la presentazione della nostra iniziativa a Rifondazione comunista: abbiamo trovato non solo attenzione, ma sintonia intanto sull'urgenza di rompere il monopolio della Destra.
Un'attenzione particolare dedicheremo ai gruppi attivi nel territorio su temi specifici, sia per valutarne i contenuti programmatiche sia per lavorare con loro su progetti mirati.
Strumenti per un'opinione pubblica dell'Ulivo. Anche le nostre iniziative coinvolgeranno progressivamente questa più vasta rappresentanza territoriale, oltre che consiglieri e amministratori municipali dell'Ulivo.
L'obiettivo primario è di fornire a ciascuno di voi elementi di informazione e di decisione sulla vostra attività municipale.
La distribuzione dei materiali sarà curata da me. Realizzeremo una piccola agenzia di informazione. Ovviamente questa messa in comune di materiali sarà tanto più ricca e interessante quanto ciascuno di voi vi contribuirà sia direttamente che attraverso segnalazioni e richieste.
Un secondo strumento sarà un corso di formazione per possibili amministratori in autunno. Lo ritengo mirato alle persone che nei vari paesi mostrano interesse alla vita amministrativa, anche se non necessariamente questo interesse sboccherà in una partecipazione a liste. Il corso partirà dalle esigenze dei consiglieri comunali attuali, che ne saranno i primi destinatari e che con le loro indicazioni ci aiuteranno a renderlo concreto ed operativo.
Sono due modi molto concreti di fare rete, che renderanno più attrezzati noi e più preciso il futuro del Montagnanese.
L'Agenzia in informazione e il corso di formazione non sono solo due strumenti organizzativi. Se progressivamente si riuscirà con questo metodo a costruire linee politiche comuni, costruiremo un'opinione pubblica dell'Ulivo che faciliterà il nostro confronto con i cittadini, con la società, con le organizzazioni.
L'Ulivo non sarà un fiume carsico che appare ogni tanto alle elezioni nazionali e poi si inabissa. Ma il vantaggio sarà soprattutto per il Montagnanese, che potrà contare su una propria e originale rappresentanza.
Introduzione al primo incontro della Rete di Municipi per il Montagnanese
3 luglio 2003
Santa Margherita d'Adige, Centro civico
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