MARGHERITA

Documento della direzione regionale della Margherita del Veneto
Sconfiggere il terrorismo internazionale
con la pace, la libertà e la giustizia

L'adesione alle iniziative contro la guerra in Iraq

Nella riunione di lunedì 17 febbraio 2003 la direzione regionale di Margherita-L'Ulivo del Veneto ha approvato un documento sulla situazione internazionale, i rischi di guerra e le risposte della società. Ne pubblichiamo il testo.

  "Poiché, siccome in questo mondo i venti contrari prevalgono di gran lunga sui venti di poppa (…), così il più delle volte il commodoro sul cassero riceve di seconda mano l'aria dai marinai del castello. Egli crede di respirarla per primo, ma non è così. In modo consimile le comunità guidano i loro capi in molte altre cose, nel tempo stesso che i capi nemmeno lo sospettano."
Herman Melville, Moby Dick

La Margherita del Veneto, convinta che esistano ragioni e possibilità di evitare un nuovo conflitto in Medio Oriente, è impegnata a tutti i livelli affinché il sentimento e l'opinione della popolazione veneta largamente contrari all'intervento armato in Iraq si esprima con forza ed evidenza e sia in grado di contribuire ad orientare le scelte politiche nazionali e internazionali verso una diversa soluzione della crisi.

E' per questo motivo che:
- Ha aderito alla giornata di mobilitazione indetta per il 15 febbraio u.s.
per "Fermare la guerra contro l'Iraq" ed ha partecipato
alla manifestazione di Roma;
- Ha aderito all'iniziativa "Balconi di pace" esponendo (nonostante le
patetiche e formalistiche iniziative censorie di governo e giunta
regionale), assieme a decine di migliaia di altri cittadini veneti, la
bandiera della pace fuori delle proprie sedi contribuendo a
testimoniare un sentimento diffuso di preoccupazione e contrarietà
all'intervento armato unilaterale e preventivo contro l'Iraq.

Coerentemente con la posizione espressa a livello nazionale, la Margherita del Veneto considera questo impegno a favore della pace un imperativo morale, anche sulla spinta dell'appello rivolto al mondo intero dal Pontefice Giovanni Paolo II, oltre che politico e osserva con forte preoccupazione il rischio che la guerra torni ad essere lo strumento "normale" per risolvere i problemi a scapito del faticoso affermarsi, sulle macerie della seconda guerra mondiale, di strumenti più efficaci di governo internazionale basati sul diritto, sulla democrazia e sul rifiuto degli interventi unilaterali.

Giudichiamo la guerra preventiva illegittima e immorale oltre che improduttiva ai fini della lotta al terrorismo perché indebolisce l'ordine internazionale basato sul diritto e sul rafforzamento degli strumenti di risoluzione pacifica dei conflitti e pare dettata più da interessi petroliferi che umanitari.

La comunità internazionale deve dimostrarsi in grado di operare, invece, attraverso strumenti di pace preventiva. In questo senso l'obiettivo irrinunciabile di disarmo dell'Iraq - in attuazione della risoluzione ONU 1441 - può essere più efficacemente perseguito con gli strumenti della politica, e della diplomazia, (ispettori, polizia internazionale, tribunale penale internazionale) risparmiando sofferenze insostenibili alla popolazione irakena già vittima di una dittatura spietata che ha causato il massacro di centinaia di migliaia persone e dilapidato le risorse del Paese per sostenere guerre (Iran e Kuwait) e azioni di vero e proprio genocidio (popolazione kurda e sciita del Sud).

La guerra annunciata, inoltre, non garantisce risultati in relazione all'obiettivo prioritario che è la sconfitta del terrorismo internazionale, in quanto:
non crea una condizione di maggiore sicurezza mondiale;
alimenta la tendenza all'esasperazione degli estremismi, seminandosentimenti di odio e antagonismo con pericolosi risvolti sia a breve;che a lungo termine
non contribuisce all'affermazione di un ordine mondiale basato sullagiustizia e la convivenza tra i popoli nel rispetto della dignità e deidiritti fondamentali di ogni uomo.

Inoltre, in caso di conflitto, tutti i Paesi dovranno sostenere costi economici pesantissimi, sia per gli armamenti sia per i prevedibili aumenti sul fronte energetico.

La Margherita del Veneto ritiene che sia possibile e necessario che il nostro Paese, nel rispetto dell'art 11 della Costituzione, persegua in tutte le sedi idonee l'affermazione della pace, della libertà, della democrazia e dei diritti umani, quali strumenti indispensabili anche alla lotta al terrorismo internazionale, attraverso:
il rafforzamento degli organismi e degli strumenti del DirittoInternazionale (a partire dall'ONU e dal Consiglio di Sicurezza) che
devono ampliare la loro rappresentanza effettiva, aumentare
l'efficacia decisionale, dotarsi di strumenti proporzionati al ruolo da
svolgere;
una maggiore responsabilità ed impegno dell'Unione Europea nella
crisi mediorientale (ed in particolare nella soluzione della questione
Israelo-Palestinese) e nella lotta al terrorismo internazionale,
attraverso una politica estera più autonoma ed unitaria, capace di
porre le condizione il trasferimento all'Unione Europea di maggiori ed
effettivi poteri in materia di politica estera e difesa;
un maggiore impegno economico di sostegno allo sviluppo dei Paesi
poveri: costruire la pace significa lavorare per la giustizia,
affrontando la questione dei rapporti economici, degli aiuti allo
sviluppo, delle regole del commercio internazionale.

Con queste ragioni e con queste proposte la Margherita del Veneto si riconosce nei simboli (bandiere arcobaleno) e negli slogan (Fermare la guerra all'Iraq) che nelle ultime settimane hanno unito i sentimenti e l'azione di milioni di cittadini nella nostra regione, in Italia, in Europa e nel mondo.

Denunciamo come ridicole, offensive e pericolose le ragioni con cui la RAI ha negato la diretta alle manifestazioni del 15 febbraio e rimane inspiegabile il silenzio sull'opposizione alla guerra -"Non in mio nome!"- delle famiglie delle vittime delle 2 torri.

Riteniamo, viceversa, che sia possibile superare una sensazione diffusa di ineluttabilità della guerra attraverso una informazione più completa ed equilibrata da parte delle televisioni nazionali, che dia conto della straordinaria ricchezza di adesione e partecipazione popolare da parte di persone e gruppi di provenienza culturale e politica diversissime tra loro alle manifestazioni di questi giorni.

Riteniamo, insomma, che l'antico adagio "Se vuoi la pace prepara la guerra" abbia dimostrato tutta la sua inadeguatezza e, coscienti che non basta gridare la pace, sia oggi tempo di affermare e praticare, con faticoso realismo: "Se vuoi la pace, prepara/costruisci la pace".

La Margherita del Veneto invita tutti gli aderenti, i portavoce dei circoli, gli amministratori locali e regionali a proseguire nei prossimi giorni la grande mobilitazione per la pace, aderendo alle iniziative ampie, plurali ed unitarie che riuniscano sotto questi semplici obiettivi i cittadini e associazioni di ogni cultura politica.

La Margherita del Veneto auspica che parlamentari e dirigenti nazionali del partito, riconoscendosi nelle posizioni sopra espresse, sappiano orientare Parlamento e Governo verso azioni coerenti con tali obiettivi, salvaguardando prioritariamente una posizione unitaria dell'Unione Europea ed operando in piena sintonia con le altre forze dell'Ulivo.

(documento approvato dalla Direzione regionale della Margherita il 17 febbraio 2003)

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20 febbraio 2003
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