MARGHERITA

Proposta della direzione provinciale della Margherita padovana
Un documento sulla pace
da discutere nei consigli comunali

Netta contrarietà all'ipotesi di guerra in Iraq

Il coordinatore provinciale della Margherita di Padova, Dino Scantamburlo, ha inviato ai portavove dei circoli territoriali del partito una bozza di documento sulla pace, da far discutere ed approvare nei consigli comunali della provincia su iniziativa degli amministratori locali della Margherita. Il testo, che è stato approvato dalla direzione provinciale del partito, esprime e motiva una netta contraria all'ipotesi di guerra in Iraq.
Ne pubblichiamo il testo.

Il Consiglio comunale di…,

di fronte alla possibilità di una imminente guerra all'Irak e alla preoccupazione largamente presente nell'opinione pubblica,
considerato che una tale iniziativa bellica non farebbe fare alcun passo in avanti ad una necessaria lotta radicale al terrorismo internazionale, basata sulla rimozione delle cause politiche, economiche e culturali che la alimentano, sulla costruzione di convergenze nella comunità internazionale e sulla riaffermazione dei principi del diritto, anche ai fini della lotta alla proliferazione degli armamenti nucleari, chimico- batteriologici e comunque delle armi di distruzione di massa;
rilevato che, al contrario, si aprirebbe un'ulteriore causa di instabilità e di alimentazione del fondamentalismo islamico in un'area già fortemente segnata dall'irrisolta questione israeliana/palestinese;
sottolineato che anche questa guerra avrebbe costi pesantissimi per la popolazione civile, già duramente provata da una feroce dittatura e dalle guerre da questa alimentate, scatenando - come già annunciato con fondate argomentazioni da organizzazioni umanitarie e dall'ONU - una vera e propria emergenza umanitaria con centinaia di migliaia di profughi;
evidenziato che anche sotto il profilo dei costi economici assisteremmo ad una dilapidazione di risorse finanziarie che, se investite nei paesi sottosviluppati in iniziative per lo sviluppo, per il cibo e l'acqua, per la crescita delle prestazioni sanitarie e dell'istruzione, contribuirebbero a togliere ai movimenti di arruolamento del terrorismo internazionale, consenso e radicamento e potrebbero ridurre le tante guerre dimenticate che là si combattono;
considerando che l'idea di una guerra preventiva - al di fuori di una dimostrata ed imminente volontà di aggressione - pone le premesse per la distruzione di ogni ordine internazionale basato sul diritto e che le premesse di una pace durevole trovano fondamento invece, in un rafforzamento degli strumenti di risoluzione pacifica dei conflitti;

RICORDA
che per l'Italia esiste un vincolo aggiuntivo posto dalla Costituzione (nata dalla consapevolezza dei costituenti i quali avevano dinanzi agli occhi tutte le drammatiche distruzioni che le guerre portano con sé), che all'articolo 11 afferma: "l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", vietando perciò ogni forma di guerra aggressiva.
Tenuto conto che le città grandi e piccole hanno un dovere particolare nel ricordare ai Governanti del mondo il valore della pace, perché le città sono il luogo in cui più drammatiche sono le conseguenze delle guerre, con la distruzione insieme a tante vite umane, dei luoghi della memoria collettiva che sono i segni identitari di una comunità;

TUTTO CIÒ PREMESSO

manifesta la propria contrarietà all'ipotesi di guerra preventiva ed alla partecipazione in qualsiasi forma del nostro Paese,
invita il Governo ad assumere ogni opportuna iniziativa, unitamente agli Stati dell'Unione Europea e nell'ambito delle istituzioni internazionali, affinché questa guerra sia evitata,
si impegna a diffondere, anche con iniziative proprie o di sostegno a quelle locali, una vera cultura di pace e di non violenza nel proprio territorio.

30 gennaio 2003

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31 gennaio 2003
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