RASSEGNA STAMPA

Il Mattino di Padova
22 agosto 2009
Claudio Malfitano

Dal 1º settembre via alla regolarizzazione delle lavoratrici straniere, anche clandestine
«Il nostro Welfare si regge soltanto così»
Per le famiglie è l’alternativa al ricovero nelle case di riposo

PADOVA. «Inutile nascondersi dietro un dito: è una sanatoria. Ed era necessaria». Il giudizio politico dell’amministrazione sulla regolarizzazione di colf e badanti avviata dal governo è unanime. Tutti d’accordo da Rifondazione comunista fino ai Popolari del Pd: «Fondamentali per il nostro Welfare». Non mancano le critiche al governo. A cominciare dalla presidente del consiglio comunale, ed ex assessore all’immigrazione, Daniela Ruffini: «Si tratta solo di un pannicello caldo, quando in questo paese ci sono più di un milione di clandestini che continuano a lavorare in nero. Non si capisce poi perché regolarizzare solo colf e badanti, quando anche in edilizia è necessaria l’emersione del lavoro nero». In pratica un provvedimento contraddittorio: «Dicono che vogliono contrastare la clandestinità. In realtà vogliono continuare a tenere i clandestini a lavorare in nero».
Da parte dell’assessore ai servizi sociali Claudio Sinigaglia c’è il riconoscimento dell’importanza di colf e badanti: «Senza di loro il nostro sistema di assistenza agli anziani crollerebbe. Per questo mi sembra ridicolo costringere i datori di lavoro a pagare 500 euro. Tanto più che la Regione dà un contributo, tramite l’assegno di cura, alle famiglie che assumono badanti. Fanno risparmiare a tante famiglie: una presenza necessaria, proprio come la regolarizzazione».

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24 agosto 2009
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