Venerdì 15 luglio 2005 il Collegio dei Geometri della provincia di Padova ha tenuto la sua assemblea annuale, coordinata dal presidente Ivano Slaviero. Vi ha partecipato anche il senatore Tino Bedin, che ha portato all'assemblea il suo saluto.
saluto di Tino Bedin senatore dell'Ulivo
Caro presidente Slaviero, gentili signore, egregi signori,
sono onorato di portare un saluto alla vostra assemblea annuale, vivendo una delle vostre esperienze più significative. Per conservare concretezza nelle decisioni ed aderenza alla realtà nelle scelte, le istituzioni repubblicane hanno infatti bisogno di partecipare alla vita delle persone ed in particolare delle organizzazioni attraverso cui si esprimono. I geometri sono una espressione fra le più concrete della società padovana e veneta e quindi sono un riferimento per sono chiamati a rappresentare questa società.
L'Ordine dei tecnici laureati in ingegneria.
Una parte del futuro dei geometri è affidata anche all'evoluzione legislativa. Il presidente Ivano Slaviero è stato fra coloro che si sono attivati a livello nazionale per mettere i parlamentari nella condizione di condividere la riflessione e le idee che la categoria sta elaborando.
Sono tra i parlamentari che condividono i contenuti di una bozza di disegno di legge, intitolato "Delega al Governo per l'istituzione dell'Ordine dei tecnici laureati per l'ingegneria e l'unificazione del Collegio dei geometri, del Collegio dei periti industriali e periti industriali laureati e del Collegio dei periti agrari e periti agrari laureati".
Questa bozza, scritta dai vertici delle vostre categorie, è ora trasfusa in un disegno di legge che ho presentato al Senato.
L'ordine dei tecnici laureati per l'ingegneria consentirà di unificare gli attuali Albi dei geometri, dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati e dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati e le rispettive Casse di previdenza e assistenza. L'unificazione è necessaria per consentire il completamento della riforma dell'accesso alle professioni per le quali è previsto il superamento dell'esame di Stato, già in buona parte attuata con D.P.R. 328 del 2001, attraverso la riconduzione ad unità di diverse figure professionali che risultano sempre più speculari, in un'ottica di semplificazione e razionalizzazione.
Il mantenimento della distinzione tra i tre Albi appare sempre meno giustificato. Da una parte infatti l'ordinamento comunitario prevede la corrispondenza tra percorsi formativi e titoli professionali. Dall'altra il progresso tecnico, cui giustamente il presidente Slaviero ha dedicato molti passaggi nella sua relazione, e i percorsi per l'acquisizione delle conoscenze determinano una contiguità ed, in parte, un'identità dei percorsi formativi di durata triennale, cui corrisponde la contiguità e la parziale identità di competenze professionali.
In mancanza dell'unificazione dei tre Albi, ci troveremmo, infatti, di fronte a professioni connesse e parallele, sia sul piano formativo che su quello delle competenze professionali ma tenute artificiosamente distinte. Si tratta, a ben vedere, di una anomalia da superare, mediante la condivisione del progetto da parte dei rappresentanti delle categorie professionali interessate.
Garanzia per il futuro previdenziale.
Questa integrazione professionale determina, secondo il disegno di legge, anche l'unificazione delle rispettive Casse di previdenza e assistenza. Si tratta di una prospettive invitabile, in considerazione del nuovo percorso formativo, e necessaria per salvaguardare mutualità, autonomia e libertà dei geometri di oggi e di domani.
Ci sarà tempo per questa riforma? Il percorso compiuto dai dottori commercialisti e dai ragionieri indica la strada e potrebbe facilitare il cammino di questo disegno di legge. Conoscendo il calendario parlamentare, le scadenze obbligate, devo però dire che probabilmente si tratta di segnalare un obiettivo, fissare lo stato della riflessione ed essere pronti fin dall'inizio della prossima legislatura.
L'Europa resta l'orizzonte professionale.
Dobbiamo, voi protagonisti del vostro futuro e noi parlamentari, essere pronti a partecipare alle novità impegnative ma decisive che vengono proposte dalla nostra condizione di cittadini europei. Lo so che l'Europa oggi non è in buona salute. Ad una parte delle opinioni pubbliche e - quello che è più grave - ad una parte delle classi dirigenti europei la dimensione dell'Unione non appare più come la condizione naturale per avere un futuro.
Quanto è avvenuto l'altro ieri al Consiglio europeo Giustizia ed Affari interne, è per molti versi assai più grave sia della pausa sul cammino della Costituzione europea, dopo i referendum francese e olandese, sia del rinvio della decisione sul bilancio comunitario. Non aver trovato una posizione comune per rispondere alla minaccia alla sicurezza e quindi all'inquietudine dei propri cittadini, è grave perché rende ancor più insicuri gli europei che finora, di fronte alle sfide più impegnative hanno potuto fare riferimento alla dimensione dell'Unione.
Noi sappiamo però che solo la dimensione europea garantirà pace e sviluppo, lavoro e competitività.
Dopo il voto positivo del Parlamento europeo, l'11 maggio scorso, è imminente la direttiva europea sulle qualifiche professionali. La direttiva consoliderà le quindici direttive esistenti per le professioni regolamentate. Pur mantenendo le stesse garanzie, la direttiva migliorerà le condizioni di libera circolazione e assicurerà una gestione semplificata del sistema. Con questa direttiva avremo una nuova era per i professionisti che si spostano nel nostro mercato interno.
Anche a questo la vostra categoria si è preparata e si sta prepando. La trasformazione dell'Albo professionale renderà maggiormente competitivi in tutti i paesi dell'Unione.
Come rappresentante delle istituzioni vi ringrazio di questo vostro impegno. Vi ringrazio di lavorare per il vostro futuro avendo in mente il futuro di tutti.
15 luglio 2005
|